@aihcnim
Senza nulla di personale

, ma né tu né nessun altro, tranne Sky stesso, è nella posizione di stabilire se certe politiche commerciali siano giuste o sbagliate.
Esprimere un parere è sempre legittimo, ma le sentenze - e le condanne - competono ad altri.
Torno a scrivere, per l'ennesima volta e col supporto dei tanti pareri concordi presenti sul forum, che in nessun contesto in cui ci sia concorrenza, men che meno laddove ci sia un regime di monopolio, la fidelizzazione di un cliente implica od impone al fornitore dei servizi di usare particolari accortezze verso il cliente/utente di vecchia data.
Questo non significa che non possano esserci sporadiche eccezioni, ma trattasi di quelle che "confermano la regola".
Gli esempi si sprecano (compagnie telefoniche, rcauto, fornitori di energia ecc) e nulla - o poco - vale l'obiezione "accademica" secondo la quale il manuale del perfetto economista o del marketing efficace imporrebbero, agli imprenditori illuminati, comportamenti opposti.

La realtà - che è dolorosamente diversa dalla proiezione sul mondo delle Ns aspettative di un mondo ideale - è che il già-cliente rappresenti una vacca da mungere sempre più, mentre il vero target sia l'acquisizione di nuovi clienti (al limite anche degli "ex" che tornino all'ovile).
Paradossalmente, la fedeltà del cliente diventa la debolezza sulla quale il provider fa leva! A buon titolo si potrebbe dire: "il mondo al contrario" (cit)
Non accettare questa evidenza - e quindi NON comportarsi di conseguenza, utilizzando gli strumenti cmq a propria disposizione (la negoziazione, la disdetta, la ricerca delle promo: in una parola, quello sbattimento che in molti ritengono, legittimamente, di non volersi infliggere, salvo poi inveire contro chi invece lo faccia!) - è (secondo me, parere personale) un esercizio velleitario ed autolesionista.
Forse la mia visione è fin troppo "calvinista", ma io la vedo così:
- la pay tv, in quanto tale, è un servizio assolutamente accessorio, non indispensabile e soprattutto non vitale;
- ciononostante, dal momento che asseconda le Ns passioni (sport, cinema, natura ecc), ciascuno le attribuisce un valore più o meno alto, del tutto soggettivo e, come tale, non opinabile (è il motivo per il quale, quando mi chiedono "ma questo prezzo è buono o no?" io sovente rispondo "dipende da quanto vale per te vedere o no quel canale o quell'evento");
- i servizi in oggetto hanno costi di mercato, questi sì, oggettivi;
- il punto di incontro - se c'è, e non lo prescrive il medico che lo si debba in ogni caso trovare! - risiede laddove valore e costo coincidano.
Punto.
Il resto sono filosofia o romanticismo.
Ma con nessuno dei due si può fare login