Il rebranding rispecchia perfettamente ciò che l'EBU vuol far diventare l'Eurovision: un contest musicale "americanizzato" in cui la gara è tra canzoni e non tra paesi, divergendo completamente dallo scopo originale del contest (notate, tra l'altro, come nella brand identity del 2026 non sia presente da alcuna parte il cuore con la bandierina della host country come consueto fino a quest'anno). Progetto che a lungo andare farà finire l'ESC nel dimenticatoio, a meno che il prossimo Reference Group riprende le cose in mano...
Inoltre condivido la mini-riflessione di Davide Maistrello su X:
https://x.com/ge_aldrig_upp/status/1957398077066682821