Importante Streaming TV illegale [Operazioni antipirateria settore audiovisivo]

La decrittazione nello streaming avviene a livello software e non serve hardware dedicato. È la stessa app del servizio ad avere le chiavi per decifrare il flusso dati e ricostruire correttamente audio e video. Questo, almeno, è quanto so io.
 
Ricordando solo in via di principio quanto avevo studiato sui sistemi di criptatura, se il messaggio criptato viene trasmesso su un canale non sicuro (come può essere un onda radio o uno streming internet che può essere intercettata) la trasmissione delle chiavi deve avvenire PRIMA dell'invio del messaggio e/o attraverso un canale sicuro (non ovviamente lo stesso del messaggio). Se il software di ricezione contiene le chiavi e queste non cambiano, è come scrivere la combinazione di una cassaforte su un post-it appiccicato sulla porta della cassaforte stessa, tanto varrebbe non criptare nemmeno. Mi risulta invece che i vari sistemi come Videoguard, Nagravision etc utilizzati per le trasmissioni via satellite siano sostanzialmente inviolabili, ma richiedono un hardware ricevente dedicato, schede con chip, ecc. che, a parte il costo da moltiplicare per milioni di clienti, complicherebbero molto la vita agli utenti che, come si usa adesso, non devono fare nessunissimo sforzo che vada oltre scaricare un'app in più rispetto alle mille che già hanno, altrimenti non si abbonano. Se fosse davvero così (la mia è solo una ipotesi) il problema è praticamente irrisolvibile, anche se a livello software si potrebbe fare sicuramente di più (penso al sistemi a chiave pubblica) ma richiederebbe comunque un investimento in ingegnerizzazione non indifferente (e possibilmente da non affidare ai geni che hanno pensato di rendere visibili le partite su YouTube all'estero).
 
Le piattaforme OTT stanno impementando i token ... il flusso dura tot ore ed è legato a un account ... se lo visualizzano in 300 ti segano l'account.
Lo streaming con decoder dedicati (sky stream) dovrebbero avere un livello superiore di protezione simile al satellite ... ma li è più facile hai un solo apparecchio da gestire e non diversi sistemi operativi con centinaia di app diverse come le OTT
 
Sembra che hanno anche tentato di fare i furbi, ma:

In base al bilancio provvisorio sono stati identificati oltre 10.000 abbonati alle IPTV. Il prezzo è di circa 100-110 euro all’anno, decisamente appetibile considerato il numero di contenuti offerti. Gli utenti hanno usato documenti falsi e pagato con criptovalute, ma sono stati ugualmente scoperti.
Fonte: https://www.punto-informatico.it/streaming-pirata-scoperti-10000-abbonati-iptv/
 
Molto molto bene. Chissà se riescono ad addebitare loro anche delle penne per i documenti falsi, che comunque solleva un "leggero sospetto" che fossero consapevoli di fare azioni scorrette
 
Già la “copertina” fa riflettere sull’attendibilità dell'articolo.
Avrebbero usato documenti falsi per pagare con criptovalute… che non necessitano di documenti?
Ma anche ammesso che sono due tipologie diverse di utenti, a che serve mandare documenti quando paghi il pezzotto?
 
Per la prima volta, AGCOM ha esteso il sistema di blocco ai programmi di intrattenimento televisivo: con la Determina n. 125/25/DDA è stato oscurato il sito accusato di trasmettere senza autorizzazione le puntate di X Factor 2025 su Sky Uno.

La richiesta è arrivata direttamente da Sky Italia, che ha denunciato una trasmissione pirata “sistematica e illegittima”, con un danno definito “grave e irreparabile” ai propri diritti. L’Autorità ha quindi ordinato il blocco immediato tramite DNS e reindirizzamento a una pagina informativa. Non solo: l’ordine è dinamico, valido anche per futuri sottodomini o varianti dello stesso servizio IPTV.

La novità è significativa: fino ad oggi il Piracy Shield era stato utilizzato quasi esclusivamente per le partite di Serie A. Con le modifiche legislative introdotte nell’estate 2025, il suo raggio d’azione si è allargato a tutto l’intrattenimento live, comprese anteprime cinematografiche e programmi TV.

Il caso X Factor segna quindi un precedente importante: il Piracy Shield diventa un vero strumento di tutela dell’intero ecosistema audiovisivo, e non più solo del calcio.

Fonte: HDblog.it
 
Secondo me, il paragone con Wimbledon e con il tennis non ha molto senso. Il tennis è uno sport molto popolare in tutto il mondo, non si discute, ma non desta di certo lo stesso interesse del calcio. Di conseguenza genera un giro d'affari minore e questo si riflette anche nei numeri legati alla pirateria.

Voglio dire che per il calcio l'interesse è così forte che anche chi non può permettersi di spendere o non vuole spendere cerca delle soluzioni pirata, ma anche per il tennis c'è un Inter così forte da spingere la gente a trovare soluzioni "alternative"?

Quanta gente conoscete che si è fatta il pezzotto per vedere Wimbledon e il resto del tennis? Io nessuno, perché è un dato oggettivo che chi si fa il pezzotto lo fa essenzialmente, se non esclusivamente, per il calcio. Per questo dico che prendere Wimbledon e la sua trasmissione gratuita come metro di paragone non ha molto senso.
Ma poi si esaurisce in 2 settimane, non in 9 mesi.
 
Otto persone sono state poste agli arresti domiciliari dalla polizia nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Catania su un'associazione a delinquere finalizzata alla diffusione illecita di palinsesti televisivi ad accesso condizionato (pay-tv) a cui è contestata anche l'accesso abusivo a sistema informatico e frode informatica. Gli arrestati sono ritenuti il "vertice del mercato illegale dello streaming italiano". Il giro scoperto avrebbe generato un profitto, da 10 milioni di euro, ma il danno stimato è in oltre 30 milioni. L'operazione ha fatto luce sul 70% dello streaming illegale nazionale, pari a oltre 900.000 utenti.

 
Se ci si mettono, i risultati si ottengono, e non si parla solo di DAZN, ma di pagare poco e avere TUTTO a disposizione. Sport, Calcio, Cinema, P0rno etc. etc.

Quindi si può anche abbassare il prezzo del singolo contenuto o dell'offerta, ma fino a quando viene offerto tutto a fronte di poco, e pienamente consapevoli di acquistare un prodotto illegale, continueremo così. Occorre agire sulla consapevolezza di acquistare un prodotto illegale, e punire anche i singoli fruitori.
 
Se abbassassero il costo dell'offerta, fino a renderlo congruo, non sevirebbe nemmeno questo sforzo per combattere la pirateria, a parte qualche "Coyote" nesuno farebbe il "Pezzotto", tutti gli interessati si abbonerebbero alle Tv ufficiali.
E dubito che, dopo tutto questo sforzo, le Pay Tv abbassino il costo dell'abbonamento, oramai i diritti TV hanno dei prezzi fuori logica e le Pay cercano di accapparrarsi i diritti più interessanti, ma, essendoci poco margine, finisce per danneggiare i diritti degli altri sport, come insegnano le recenti assegnazioni dei diritti del Basket italiano.
 
Se abbassassero il costo dell'offerta, fino a renderlo congruo, non sevirebbe nemmeno questo sforzo per combattere la pirateria, a parte qualche "Coyote" nesuno farebbe il "Pezzotto", tutti gli interessati si abbonerebbero alle Tv ufficiali.
Il costo dell'offerta di cosa?

Se tu sei nella condizione di pagare, per esempio 20 euro per DAZN, e 20 euro per tutto con il pezzotto, cosa faresti?

Il problema è anche sociale. Io direi: non partecipo a dare i soldi a chi trasmettere in maniera illegale. Punto.
 
Il costo dell'offerta di cosa?

Se tu sei nella condizione di pagare, per esempio 20 euro per DAZN, e 20 euro per tutto con il pezzotto, cosa faresti?

Il problema è anche sociale. Io direi: non partecipo a dare i soldi a chi trasmettere in maniera illegale. Punto.

Nel mio caso non pagherei per il "Pezzotto" neanche se costasse 1€/mese, per principio.

Ma altri, magari, se confrontano il mensile di Dazn a 45€/mese ed il "Pezzotto" a, che ne so, 15€/mese scelgono questo, se magari Dazn costasse 20€ il discorso cambierebbe, solo un "Coyote" rischierebbe una denuncia per 5€/mese.
 
Va considerato che il pezzotto costa poco perché chi lo offre al pubblico non ha alcuna spesa se non il costo dell'infrastruttura che mette in piedi per rubare e distribuire il segnale. Le emittenti invece pagano i diritti, pagano i giornalisti, pagano la produzione del segnale, pagano per gli studi pre e post partita e pagano pure per la distribuzione segnale.

Insomma, c'è una netta differenza tra chi vende il pezzotto a 15 euro al mese e chi vende il prodotto legale a 40 euro al mese perché deve rientrare nei bilanci dopo che ha pagato tanti soldi. Per questo dico che se il pezzotto costa 15 euro non si può ragionevolmente pensare di avere DAZN per soli 5 euro in più. DAZN ha costi infinitamente più alti di chi vende il pezzotto. Figuriamoci poi se nel conto ci aggiungiamo anche altre piattaforme.
 
Se abbassassero il costo dell'offerta, fino a renderlo congruo, non sevirebbe nemmeno questo sforzo per combattere la pirateria, a parte qualche "Coyote" nesuno farebbe il "Pezzotto", tutti gli interessati si abbonerebbero alle Tv ufficiali.
E dubito che, dopo tutto questo sforzo, le Pay Tv abbassino il costo dell'abbonamento, oramai i diritti TV hanno dei prezzi fuori logica e le Pay cercano di accapparrarsi i diritti più interessanti, ma, essendoci poco margine, finisce per danneggiare i diritti degli altri sport, come insegnano le recenti assegnazioni dei diritti del Basket italiano.
Plausibile il tuo discorso. Ma una cosa illegale resta illegale, a prescindere dalle politiche commerciali adottate
 
Ma chi si fa il pezzotto, non lo fa solo per vedere DAZN a prezzo scontato, ripeto.

Ma per vedere tutto, tramite una unica interfaccia di accesso.

Ecco, questa ultima tua frase è quello che sarebbe bello tornare ad avere, senza dover aprire mille app e mille abbonamenti
 
Ecco, questa ultima tua frase è quello che sarebbe bello tornare ad avere, senza dover aprire mille app e mille abbonamenti
Il problema delle app potrebbe essere risolto se tutti gli operatori si mettessero d'accordo nel sviluppare un'unica app dalla quale ti puoi abbonare ai singoli pacchetti.
 
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