Allora: le condizioni generali di contratto recitano che "Sky potrà aumentare i diversi Canoni dandone comunicazione scritta all'abbonato. Se tale aumento è superiore al 10%, l'Abbonato avrà diritto di recedere da Contratto con effetto immediato inviando a Sky, entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione di cui sopra, una raccomandata con ricevuta di ritorno".
Ora, a parte la considerazione che trattasi di una clausola sulla cui validità ci sarebbe da discutere (per me trattasi di clausola vessatoria che richiederebbe una specifica approvazione per iscritto), dal tenore letterale della stessa si evince che la impossibilità di inoltrare disdetta immediata è subordinata al duplice requisito dell'aumento superiore al 10% e al ricevimento della comunicazione scritta.
E poichè la comunicazione, per essere efficace, deve essere scritta, e recettizia, cioè portata a conoscenza del destinatario, se ne deduce che:
a) non è valida la comunicazione sul sito Sky Life (non è obbligatoria, e ci mancherebbe, la consultazione e la registrazione sul medesimo);
b) neppure è valida la comunicazione sullo Sky Magazine (manca la prova della sua ricezione, tranne il caso del suo inoltro con lett. racc. Ar);
c) neppure è valida la sua comunicazione con lettera ordinaria o prioritaria;
d) seri dubbi avrei pure sulla sua comunicazione per e-mail (salva l'ipotesi del ricevimento, da parte Sky, dell'e-mail attestante l'avvenuta lettura della comunicazione da parte dell'utente).
L'unica forma certqa per impedire l'esercizio del diritto di disdetta con efeftti immediati è l'inoltro di una racc. Ar.
Del resto, le condizioni generali di abbonamento residenziale in alcuni punti, oltre che illegittime, sono anche un inno all'idiozia: leggetevi il punto 4.2 e ditemi se è possibile leggere che anche in caso di furto del decoder o della smart card e nonostante l'avvenuta presentazione di regolare denuncia alle autorità competenti, l'abbonato sarebbe tenuto a pagare una penale
tra i 36,15 e i i 150 Euro
