AGCOM, pubblicati i criteri del piano nazionale per le frequenze digitali (28/06/10)

L_Rogue ha scritto:
... Ma sinceramente non riesco a vedere quale danno possano subire le locali se male che vada potranno trasmettere almeno un canale, esattamente come prima.
...
C'è una gran bella differenza trasmettere su una frequenza tua che affittare quella di un altro! :5eek:

Secondo te è lo stesso abitare in una villetta tutta tua o in un condominio in affitto? ;)
 
alexzoppi ha scritto:
C'è una gran bella differenza trasmettere su una frequenza tua che affittare quella di un altro!
Quoto e aggiungo...

Il giorno che un'emittente in affitto volesse passare all'HD, in questo modo ci resterebbe fregata per mancanza di banda nel mux: se ci stanno 7/8 canali in SD, non ci potranno stare 7/8 canali in HD in quello stesso mux!

Quando invece ho un mio mux, me lo gestisco come mi pare!
 
se per mantenere il mux che gli viene assegnato saranno obbligate ad editare almeno 3 loro canali non credo che faranno affari faraonici ........con gli slot rimasti liberi al massimo faranno scambi: ti dò uno spazietto su queste province, tu in cambio me ne dai un altro su quelle altre zone, e il guadagno? sparisce, se fai scambi non guadagni niente...altro che business: la fame nel mondo...le frequenze gli diventeranno sempre più costose da mantenere e sempre meno redditizie...in queste condizioni fare tv locale come operatore è una cosa a dir poco inconcepibile....altra cosa: se una tv fà un telegiornale che parla di milano-como e varese al telespettatore che si trova a riceverla a mantova-verona-vicenza non è che interessi più di tanto di seguirlo sul mux che quella tv ha ottenuto con lo scambiotto...per cui ci sono espansioni inutili...per me le tv sono nel pallone: stan facendo scelte di allargamento che in termini pratici daranno riscontri insignificanti....
 
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digNotini ha scritto:
Mi schiero nettamente dalla parte delle tv locali.
La digitalizzazione aumenta il numero dei programmi, non quello dei canali intesi come frequenze, anzi, ha già eliminato 3 frquenze (2 in VHF1 e una per il DAB), altre 4 sono state bruciate dal DVBH, e in prospettiva 9 andranno per internet veloce.
Logico pensare che se anche è possibile far aumentare il numero di programmi trasmessi da un operatore, non è possibile aumentare il numero di frequenze in suo possesso.
A fronte di una diminuzione di 16 frequenze sono state autorizzate molte più frequenze per gli operatori nazionali rispetto alla situazione analogica (basti pensare che c'era una legge che fissava a 3 il numero di canali massino per un singolo operatore mentre oggi il limite è a 5 MUX.
Per fare una televisione vera, indipendente, anche se locale, serve una frequenza di proprietà e non una in affitto su un'altra emittente con qualità di trasmissione infima.
La colpa è di chi ha voluto digitalizzare in questo modo, risolvendo a favore doi pochi i vantaggi che avrebbero potuto risolvere tanti problemi.

Anch'io la penso sostanzialmente così. E' inutile continuare a fare discorsi sulla qualità dei programmi delle locali, o altre cose di questo tipo. Il punto è che a livello nazionale si è sancito il principio non solo di una rete analogica=1 mux, ma chi si è creato un'ulteriore rete DTT (comunque, a suo rischio e pericolo di non avere conferma delle concessioni per tali ulteriori reti), ha avuto anche il riconoscimento di queste reti a livello nazionale (col solo blando - e facilmente superabile - limite di max 5 mux per soggetto).
E allora, se valgono questi principi, perchè le locali devono essere trattate molto peggio, non valendo anche per loro il principio una rete analogica = un mux (per l'area di copertura già esercita). Un mux è un asset, che ha un valore di mercato, anche per gli spazi da affittare, oltre che per farci canali propri. E' chiaro che è tutta una questione di interessi economici, però se gli interessi dei grandi sono tutelati più che ampiamente, perchè le locali devono essere sacrificate oltre-misura. Sacrificate perchè c'è stato uno scialacquamento nel numero di mux nazionali riconosciuti (sarebbe bastato 3 mux a Rai e Mediaset, 2 a Timb, 1 a D-Free e così via in base alle reti analogiche). Invece, le nazionali hanno avuto molto di più in rapporto a quanto avevano a livello analogico, e si sono prese anche le frequenze migliori, senza problemi di coordinamento internazionale, cioè frequenze ottime; e le poche frequenze che residuano (tolti i mux DVB-H e quelle del dividendo - inesistente - interno, e ora, anche quelle del dividendo esterno per i ch. 61-69) sono anche quelle più scarse. Secondo me, hanno tutte le ragioni: devono valere le stesse regole per tutti, grandi e piccoli, altrimenti i grandi si rafforzano sempre più e i piccoli scompaiono.
 
Si siamo tutti d'accordo ma le frequenze non si inventano...che si fa? Togliere un mux a testa alle nazionali? Ma anche potendolo fare basterebbe? Pure a me piacciono le locali, però tv è informazione, cultura, intrattenimento, sport....non supermercato. Televendite per fare tv ok, non tv per fare televendite. PS D'accordo sul numero esagerato dei mux consegnati ai nazionali, andava bene tre alla rai, tre a mediaset, e via dicendo
 
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La cosa è semplice: se in analogico le frequenze c'erano per tutti ora dove son finite?

Posso capire i legittimi interessi degli Stati confinanti che per anni hanno avuto tutta la banda occupata dai NOSTRI canali... ma "sprecare" frequenze per DVB-H, DAB, Internet Mobile (che tanto lo sapete vero che finirà come lo WiMax... o peggio in mano alle TelCO che ci faranno quelle ridicole tariffe a tempo o a Megabyte... avere internet così è come non averlo :icon_rolleyes:) NON ha senso!

Lo ribadisco se si usa le banda per fare TV e non "inutility" c'è spazio per tutti anche se Mediaset e RAI hanno 5 mux a testa (mux ottenuti acquisendo frequenze già esistenti... quindi se ci stavano prima... ci stanno ancora oggi!)

P.S. considero uno spreco anche il mux regionale RAI 1 in UHF aveva senso dove la VHF non era usata (o si usava la I banda), ma generizzarlo a tutto il territorio nazionale? Una frequenza sprecata... vabbeh che per me lo sono tutte le frequenze date alla RAI :badgrin:
 
fano ha scritto:
La cosa è semplice: se in analogico le frequenze c'erano per tutti ora dove son finite?

Posso capire i legittimi interessi degli Stati confinanti che per anni hanno avuto tutta la banda occupata dai NOSTRI canali... ma "sprecare" frequenze per DVB-H, DAB, Internet Mobile (che tanto lo sapete vero che finirà come lo WiMax... o peggio in mano alle TelCO che ci faranno quelle ridicole tariffe a tempo o a Megabyte... avere internet così è come non averlo :icon_rolleyes:) NON ha senso!

Lo ribadisco se si usa le banda per fare TV e non "inutility" c'è spazio per tutti anche se Mediaset e RAI hanno 5 mux a testa (mux ottenuti acquisendo frequenze già esistenti... quindi se ci stavano prima... ci stanno ancora oggi!)

P.S. considero uno spreco anche il mux regionale RAI 1 in UHF aveva senso dove la VHF non era usata (o si usava la I banda), ma generizzarlo a tutto il territorio nazionale? Una frequenza sprecata... vabbeh che per me lo sono tutte le frequenze date alla RAI :badgrin:
Daccordo su tutto... invece... per il mux 1 rai sara tutto come ora... avra la vhf dove si riceveva in vhf e uhf dove c'era uhf ;) Tutte 2 non ci saranno ;)
 
ale89 ha scritto:
Daccordo su tutto... invece... per il mux 1 rai sara tutto come ora... avra la vhf dove si riceveva in vhf e uhf dove c'era uhf ;) Tutte 2 non ci saranno ;)
Ne sei sicuro che per il mux 1 della Rai in tutte le zone d'Italia non potranno aversi entrambe le bande sia Vhf che Uhf? :eusa_think:
Te lo chiedo perchè nella mia area è stato attivato il mux A (ma storicamente non c'è mai stato) a Monte Paradiso (Civitavecchia - Roma) sul Ch 23 Uhf, in analogico non si è mai ricevuto nulla della Rai da Monte Paradiso; in analogico si riceve la Rai da Monte Argentario e storicamente anche per qui ne è stato irradiato il segnale; ma dal 2004 è comparso invece in segnale digitale terrestre il mux A della Rai qui a Paradiso sul 61 Uhf, poi a novembre 2009 in sede di switch - off del Lazio è traslocato sul Ch 23 Uhf.
Che ne deduci? Quale sarà secondo te la scelta più appropriata? :eusa_think: Sei sicuro che la mia area non rientri proprio in quella fascia di zona (eccezioni) dove sarà necessario attivare il mux A per entrambe le bandi?
Grazie.
 
Beh da me quando ci sarà lo switch off il mux rai 1 lo ricevero in uhf dal M.Penice ma nulla vieta che avendo un antenna in banda III mi arrivi anche il Mux 1 da la morra o da qualche altra postazione ;) Ma questo non significa nulla ;)
 
Bene quindi arriverà insomma da entrambe le parti anche a me allora, visto anche che la III banda Vhf dovremmo riceverla per forza da lì anche per Europa 7 HD. ;)
 
Leggete bene l'llegato 1 la RAI ha preteso ANCHE un canale UHF in MFN per il MUX1 ovunque:

Regionale RAI: VHF 5,9 + 1 Canale UHF distinto per regione (ovvero anche quando NON serve!).

Questa è una frequenza sprecata...
 
Esattamente fano, è una frequenza sprecata, ma nelle aree dove non serve, mentre in altre tipo la mia, è particolarmente utile. ;)
 
fano ha scritto:
La cosa è semplice: se in analogico le frequenze c'erano per tutti ora dove son finite?
Lo ribadisco se si usa le banda per fare TV e non "inutility" c'è spazio per tutti anche se Mediaset e RAI hanno 5 mux a testa (mux ottenuti acquisendo frequenze già esistenti... quindi se ci stavano prima... ci stanno ancora oggi!)

Il problema nasce dal fatto che è vero che sono state acquisite frequenze per la realizzazione delle nuove reti DTT, ma nel momento in cui la copertura di ciascuna di queste reti, supera anche solo il 50% della popolazione, è stata riconosciuta una frequenza (pregiata) per l'intero territorio nazionale. Ora, in molte zone, ciò non è/non è stato un problema, ma in zona densamente popolate e con molte emittenti locali (vedi pianura padana), viene fuori una situazione di insufficienza di frequenze per le locali, frequenze che sono anche le meno pregiate.

fano ha scritto:
Leggete bene l'llegato 1 la RAI ha preteso ANCHE un canale UHF in MFN per il MUX1 ovunque:

Regionale RAI: VHF 5,9 + 1 Canale UHF distinto per regione (ovvero anche quando NON serve!).

Questa è una frequenza sprecata...
La frequenza in UHF non è sprecata perchè in ogni Regione italiana, ci sono almeno 1-2, anche più postazioni senza frequenze analogiche Rai in banda VHF III. E quindi questa frequenza, è necessaria per una rete MFN. Ma prima alla Rai erano state concesse per il mux 1, quattro frequenze in VHF + frequenze in UHF provvisorie. Ora, in VHF, le frequenze sono ridotte a 2 (per il mux 1) e la frequenza distinta per Regione è diventata una cosa definitiva.
Ad ogni modo, la frequenza UHF usata in una Regione, potrà essere utilizzata in altre Regioni per reti di livello sub-regionale, provinciale. Diciamo che a livello di area tecnica/regione, 3 frequenze è il minimo sindacale per una rete MFN efficiente che raggiunga il 99% della popolazione: quindi, nessuno spreco.
 
IMHO la RAI si sta tutelando per il futuro volendo essere comunque presente sull'UHF...

Se ho recuperato bene le informazioni, mi risulta che ad esempio in Svizzera, Francia e Gran Bretagna il DTT sia solo in UHF, mentre l'uso del VHF non e' stato previsto (almeno, non sono stati assegnati mux in VHF).

Alcuni tuner DTT di dispositivi TV mobili che ho visto in giro gia' non hanno piu' la sintonia dei canali VHF...:(
 
In Italia invece ci saranno a quanto pare entrambe le bande III VHF e IV e V Uhf, quindi ci si dovrà attrezzare con decoder ed impianti d'antenna che sintonizzano e ricevono entrambe le bande. ;)
 
Ma da quando verranno applicate le nuove frequenze? Da subito devono essere applicate?
 
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alexzoppi ha scritto:
C'è una gran bella differenza trasmettere su una frequenza tua che affittare quella di un altro! :5eek:

Secondo te è lo stesso abitare in una villetta tutta tua o in un condominio in affitto? ;)

Dove sta scritto che andranno in affitto?

Nelle indiscrezioni trapelate e mai ufficializzate fino a ora, si è parlato di consorzi di TV locali.

Abbiamo presente cos'è un consorzio?

E, l'ho già scritto altrove, ma lo ripeto comunque, i consorzi obbligatori esistono nella nostra legislazione da settant'anni:

Art. 2616 Codice Civile

Con provvedimento dell’autorità governativa (sentite le corporazioni interessate), può essere disposta, anche per zone determinate, la costituzione di consorzi obbligatori fra esercenti lo stesso ramo o rami similari di attività economica, qualora la costituzione stessa risponda alle esigenze dell’organizzazione della produzione.

Nello stesso modo, ricorrendo le condizioni di cui al comma precedente, possono essere trasformati in obbligatori i consorzi costituiti volontariamente (att. 111).
 
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