AGCOM, pubblicati i criteri del piano nazionale per le frequenze digitali (28/06/10)

fano ha scritto:
Leggete bene l'llegato 1 la RAI ha preteso ANCHE un canale UHF in MFN per il MUX1 ovunque:

Regionale RAI: VHF 5,9 + 1 Canale UHF distinto per regione (ovvero anche quando NON serve!).

Questa è una frequenza sprecata...

non è una frequenza sprecata, è in sostituzione delle altre frequenze VHF che sono state assegnate fino ad adesso per avere la copertura totale.
Per servire la mia città ad esempio ci sono tre ripetitori di rai1 in VHF a distanza di 4 o 5 Km l'una dall'altra, ognuna con un bacino distinto ma anche con ampie porzioni di copertura in sovrapposizione nell'abitato. più in particolare si sta usando il canale 6 (che diventerà probabilmente 5) il canale G ( che diventerà probabilmente 9) e il canale H1, che fino all'approvazione del piano avrei pensato dovesse veicolare il mux1, ma adesso quel canale è stato assegnato alla rai per la sperimentazione DVBT2.
concludendo avendo tre postazioni e due soli canali VHF a disposizione ( che a quanto pare non possono andare in sfn) mi pare logico che almeno su una postazione il mux1 verrà spostato nel canale UHF anche se da quelle postazioni il VHF è sempre esistito, ma non può tecnicamente essere più usato.
 
L_Rogue ha scritto:
Dove sta scritto che andranno in affitto?

Nelle indiscrezioni trapelate e mai ufficializzate fino a ora, si è parlato di consorzi di TV locali.

Abbiamo presente cos'è un consorzio?

E, l'ho già scritto altrove, ma lo ripeto comunque, i consorzi obbligatori esistono nella nostra legislazione da settant'anni:

Art. 2616 Codice Civile


Le emittenti partecipanti al mux collettivo sarebbero comproprietarie...
Non c'è il discorso di affitti o similari...
 
EteriX ha scritto:
Le emittenti partecipanti al mux collettivo sarebbero comproprietarie...
Non c'è il discorso di affitti o similari...
Quindi con gli stessi problemi tipici dei condomìni...:eusa_wall:
 
L_Rogue ha scritto:
Dove sta scritto che andranno in affitto?

Nelle indiscrezioni trapelate e mai ufficializzate fino a ora, si è parlato di consorzi di TV locali.

Abbiamo presente cos'è un consorzio?

E, l'ho già scritto altrove, ma lo ripeto comunque, i consorzi obbligatori esistono nella nostra legislazione da settant'anni:

Art. 2616 Codice Civile

Con provvedimento dell’autorità governativa (sentite le corporazioni interessate), può essere disposta, anche per zone determinate, la costituzione di consorzi obbligatori fra esercenti lo stesso ramo o rami similari di attività economica, qualora la costituzione stessa risponda alle esigenze dell’organizzazione della produzione.

Nello stesso modo, ricorrendo le condizioni di cui al comma precedente, possono essere trasformati in obbligatori i consorzi costituiti volontariamente (att. 111).
Vedo che non hai afferrato il punto ... (e che non abiti in condomino ;) )
La questione non è l'affitto (era un esempio) ma il fatto di poter disporre della frequenza come meglio uno crede: eragon ti ha già fatto un esempio (quando mai potranno fare HD?), ma le questioni sarebbero innumerevoli ... dalla banda alle spese
 
alexzoppi ha scritto:
Vedo che non hai afferrato il punto ... (e che non abiti in condomino ;) )
La questione non è l'affitto (era un esempio) ma il fatto di poter disporre della frequenza come meglio uno crede: eragon ti ha già fatto un esempio (quando mai potranno fare HD?), ma le questioni sarebbero innumerevoli ... dalla banda alle spese

Signori, se le frequenze fossero un bene infinito, ne potremmo dare una a ciascuna delle ennemila TV locali italiane.

Poiché sono un bene finito e la trasmissione locale è necessariamente più limitata di quella nazionale, le locali saranno sempre e comunque subordinate alle seconde.

E lo sanno pure loro, dal momento che nessuno ha mai contestato l'assegnazione di 1/3 delle frequenze. Avrebbero potuto richiedere il 50%, a parità di diritti. Non l'hanno fatto.

Le locali regionali riceveranno la loro bella frequenza regionale con relativi 7/8 canali e ci potranno fare (quasi) tutto quello che vogliono.

Le altre, sotto le nazionali e le regionali se ne dovranno fare una ragione.

Tutto questo discorso varrà se verranno imposti i consorzi obbligatori in SFN.

Altrimenti dovranno servirsi di frequenze disponibili localmente e condivise da ennemila emittenti sul resto del territorio, esattamente come avviene oggi.

In ogni caso, i diritti quesiti non vengono violati.

La mia idea è che probabilmente sono state fatte promesse verbali e molti pregustavano i soldi facili derivanti dallo sfruttamento delle frequenze.

Promesse da marinaio (o da politico, se preferite :D

Di passaggio dico che invece abito in condominio e che ha tutti i suoi problemi e difetti, ma permette di effettuare tanti lavori a 1/n il costo singolo, dove n è il numero dei condomini. Un esempio pratico sono gli interventi necessari per gli switch off.
 
L_Rogue ha scritto:
E, l'ho già scritto altrove, ma lo ripeto comunque, i consorzi obbligatori esistono nella nostra legislazione da settant'anni:

Art. 2616 Codice Civile

Con provvedimento dell’autorità governativa (sentite le corporazioni interessate), può essere disposta, anche per zone determinate, la costituzione di consorzi obbligatori fra esercenti lo stesso ramo o rami similari di attività economica, qualora la costituzione stessa risponda alle esigenze dell’organizzazione della produzione.

Nello stesso modo, ricorrendo le condizioni di cui al comma precedente, possono essere trasformati in obbligatori i consorzi costituiti volontariamente (att. 111).


Esattamente !!!:D

Il Ministero sta provando a fare mux di tv Comunitarie e Religiose . Almeno queste possono costringerle, le altre non saprei ...:eusa_think: . se ciò accadesse si avrebbe molto lavoro per i Tar e Consiglio di Stato .
 
stefio ha scritto:
Esattamente !!!:D

Il Ministero sta provando a fare mux di tv Comunitarie e Religiose . Almeno queste possono costringerle, le altre non saprei ...:eusa_think: . se ciò accadesse si avrebbe molto lavoro per i Tar e Consiglio di Stato .

Non so a cosa si potrebbero appigliare. La fattispecie del codice civile sembra cucita addosso alla perfezione a questa situazione. :evil5:
 
Consorzi obbligatori

I Consorzi obbligatori in genere possono essere imposti per svolgere certe attivita' di pubblica utilita' (per es. raccolta rifiuti, recupero oli, ricostruzione zone terremotate, ecc..)

Ma cio' che conta dal punto di vista legale e' che non si potrebbero imporre consorzi obbligatori solo in alcuni situazioni: cioe', sarebbe possibile decidere che TUTTI i mux del DTT si assegnano SOLO a consorzi di emittenti...:5eek:
Ma non si puo' fare un po' e un po'... sarebbe una norma discriminatoria ed impugnabile al 100%...

Quindi anche la RAI e Mediaset dovrebbero per forza entrare in consorzi con altre emittenti per avere assegnato un mux... e non credo che gradirebbero...;)

Per di piu', in un consorzio obbligatorio l'autorita' governativa non potrebbe decidere chi puo' entrare a farne parte e chi no: la partecipazione e' sempre una libera scelta e assoggettata alla leggi sulla concorrenza.

Ma potrebbero anche esserci piu' richieste di stare nello stesso consorzio dello spazio a disposizione del mux... e quindi dovrebbe essere bandita una gara pubblica (europea?) di appalto per scegliere chi puo' ottenere di entrare o meno nel consorzio...

E poi: chi ed in base a cosa si decide quanti canali avrebbe il diritto di avere una singola emittente nel mux consortile "condominiale" :)boxing:): 1 solo per tutti, oppure 2 per ognuno... e quanta banda a disposizione (qualcuno potrebbe volere il suo canale in HD).

In base a tutto cio', e' impensabile che l'autorita' governativa si addentri in tematiche intricate e paludose (e beghe condominiali) di questo tipo...con ovviamente l'opposizione nettamente contraria, e forse anche tutta la stampa e le TV...;)
 
L_Rogue ha scritto:
... Poiché sono un bene finito e la trasmissione locale è necessariamente più limitata di quella nazionale, le locali saranno sempre e comunque subordinate alle seconde. ...

In ogni caso, i diritti quesiti non vengono violati.

La mia idea è che probabilmente sono state fatte promesse verbali e molti pregustavano i soldi facili derivanti dallo sfruttamento delle frequenze.

Promesse da marinaio (o da politico, se preferite :D

Di passaggio dico che invece abito in condominio e che ha tutti i suoi problemi e difetti, ma permette di effettuare tanti lavori a 1/n il costo singolo, dove n è il numero dei condomini. Un esempio pratico sono gli interventi necessari per gli switch off.
Premesso che allora convieni con me che un consorzio non è la stessa cosa che averne una tutta per se, e che nessuno contesta la priorità delle reti nazionali su quelle locali, quello che non si capisce è perchè chi aveva già 3 frequenze (con le quali può trasmettere benissimo 15 canali a fronte dei 3 (diconsi tre) precedenti) abbia diritto ad averne altri: forse perchè occorreva spazio per la pay-tv? ;) perchè i soldi facili dovrebbero farli solo le reti nazionali?

P.S.: non è vero che in condominio le cose costano 1/n, perchè spesso, nonostante le economie di scala, prima devi moltiplicare per n (talvolta anche di più ;) ); quindi il risparmio si valuta caso per caso.
 
alexzoppi ha scritto:
P.S.: non è vero che in condominio le cose costano 1/n, perchè spesso, nonostante le economie di scala, prima devi moltiplicare per n (talvolta anche di più ;) ); quindi il risparmio si valuta caso per caso.
... e bisogna vedere se le fanno (e come) le cose...

Qui ho non so ancora se mi rifaranno il centralizzato o no... poi se lo faranno sarà un lavoro fatto al risparmio (e quindi inutile)... se potesse mettermi un'antenna mia sarebbe 100 volte meglio :D
 
Ultima modifica:
eragon ha scritto:
I Consorzi obbligatori in genere possono essere imposti per svolgere certe attivita' di pubblica utilita' (per es. raccolta rifiuti, recupero oli, ricostruzione zone terremotate, ecc..)

Ma cio' che conta dal punto di vista legale e' che non si potrebbero imporre consorzi obbligatori solo in alcuni situazioni: cioe', sarebbe possibile decidere che TUTTI i mux del DTT si assegnano SOLO a consorzi di emittenti...:5eek:
Ma non si puo' fare un po' e un po'... sarebbe una norma discriminatoria ed impugnabile al 100%...

Non è proprio così. I consorzi possono essere obbligatori per aree.

Quindi potrebbero essere obbligatori in Lombardia e non nel Lazio o a livello nazionale.

Secondariamente, possono esistere consorzi orizzontali, a cui partecipano tutte le aziende di un determinato settore oppure consorzi verticali o di filiera che includono tutte le aziende che compongono la catena produttiva di un determinato prodotto o servizio.

Quindi si potrebbero avere consorzi di TV locali oppure consorzi sempre locali comprendenti anche le aziende che gestiscono il backbone di trasmissione.

Sono entrambi leciti, secondo la legge.

E a qualcuno cominciano a venire strani dubbi sulle motivazioni che stanno portando alla semplice "segatura" di un certo numero di impianti di trasmissione in Lombardia:

http://www.newslinet.it/notizie/dig...e-com-e-abbattere-maggior-numero-di-impianti-

Per di piu', in un consorzio obbligatorio l'autorita' governativa non potrebbe decidere chi puo' entrare a farne parte e chi no: la partecipazione e' sempre una libera scelta e assoggettata alla leggi sulla concorrenza.

Il governo (o il Parlamento, secondo la fonte normativa che istituisce i consorzi) decide i criteri di partecipazione, l'area e il mercato in cui si applicano.

Cioè, se vuoi entrare su un mercato dell'area X, devi avere questi requisiti e devi entrare in un consorzio.

E' tanto più semplice al momento dello switch off in cui tutte le concessioni tv precedenti decadono e devono rilasciarne di nuove.

Ma potrebbero anche esserci piu' richieste di stare nello stesso consorzio dello spazio a disposizione del mux... e quindi dovrebbe essere bandita una gara pubblica (europea?) di appalto per scegliere chi puo' ottenere di entrare o meno nel consorzio...

Non ci sarebbe niente di male nel farlo. Si chiama concorrenza.

Ah, già, dimenticavo che le locali vogliono vedere valorizzato il loro passato... :D

E poi: chi ed in base a cosa si decide quanti canali avrebbe il diritto di avere una singola emittente nel mux consortile "condominiale" :)boxing:): 1 solo per tutti, oppure 2 per ognuno... e quanta banda a disposizione (qualcuno potrebbe volere il suo canale in HD).

Decide il consiglio consortile. Come decide sul fondo consortile, sulle liti giudiziarie, sull'affitto di eventuali risorse frequenziali rimaste disponibili.

In base a tutto cio', e' impensabile che l'autorita' governativa si addentri in tematiche intricate e paludose (e beghe condominiali) di questo tipo...con ovviamente l'opposizione nettamente contraria, e forse anche tutta la stampa e le TV...;)

Qualcosa si dovranno inventare, perché in Lombardia ci sono molte più TV locali (ma MOOOLTE di più) che frequenze disponibili.
 
Se vuoi ci scommettiamo una pizza... i consorzi obbligatori in questo caso sono inapplicabili, e non per niente non ne ha mai parlato nessuno...:)
 
alexzoppi ha scritto:
Premesso che allora convieni con me che un consorzio non è la stessa cosa che averne una tutta per se, e che nessuno contesta la priorità delle reti nazionali su quelle locali, quello che non si capisce è perchè chi aveva già 3 frequenze (con le quali può trasmettere benissimo 15 canali a fronte dei 3 (diconsi tre) precedenti) abbia diritto ad averne altri: forse perchè occorreva spazio per la pay-tv? ;) perchè i soldi facili dovrebbero farli solo le reti nazionali?

Semplice realismo. La grandezza aziendale conta e dare una frequenza propria in SFN a ogni microtv esistente è impossibile. Fisicamente impossibile.

Magari sopravviveranno solo 10 TV locali a livello nazionale? Pazienza.

Il pluralismo dell'informazione è una gran cosa, ma, mi ripeto, se un buon numero di TV campano ancora solo grazie alle sovvenzioni statali, perché devono rimanere in mano a editori privati?

E non sono nemmeno ONLUS, per quel che ne so.

Comunque la norma di chi raggiunge il 50% di copertura nazionale potrà richiedere una concessione nazionale è ancora valida, quindi chi i soldi li rischia di tasca propria può ancora diventare grande.

P.S.: non è vero che in condominio le cose costano 1/n, perchè spesso, nonostante le economie di scala, prima devi moltiplicare per n (talvolta anche di più ;) ); quindi il risparmio si valuta caso per caso.

Basta controllare amministratore, consiglieri e conti ogni anno per evitare fregature. Lo dico da consigliere. ;)
 
Dunque “le emittenti si possono consorziare per utilizzare uno stesso Mux”. Le frequenze, dice il viceministro, “sono un bene di tutti”.
Qui stiamo parlando di consorzi obbligatori, che sono una cosa (almeno a casa mia) differente dai consorzi volontari...:D

Non fraintendere quello che leggi...qui nessuno (nemmeno io) ha mai detto che non si possono fare consorzi volontari, ma quelli obbligatori inposti dal governo non sono applicabili.
 
Frequenze, Roma boccia la gara. Ma scoppia la bomba Nordest

Frequenze, Roma boccia la gara. Ma scoppia la bomba Nordest

Il Senato boccia l'emendamento alla manovra che chiedeva una gara competitiva per il dividendo digitale. Vita (Pd): "Maggioranza anti-innovazione". Ma intanto il Veneto dichiara guerra bipartisan al Piano frequenze di Agcom: "Difenderemo le tv locali"
Il testo completo di questo articolo qui
 
Per coloro che si chiedono come possano fare ad accontentare tutte le tv Nazionali e Locali in Lombardia ed altrove basta che leggiate un pò il sito di Otgtv per vedere come hanno fatto in Campania e Lazio. :evil5:

Ripeto se in una regione vi sono più emittenti che frequenze disponibili , la scappatoia sta nella diversità della concessione che può essere Regionale, Sovraprovinciale, Provinciale e mini provinciale , non considerate che tutte le 60 - 70 tv saranno. col Dtt, regionali , anzi resteranno quasi tutte con il loro bacino d'utenza attuale, se poi ci sarà spazio nei bacini vicini .... ma in seguito si allargheranno.;)
 
L_Rogue ha scritto:
... Ah, già, dimenticavo che le locali vogliono vedere valorizzato il loro passato... :D ...
Mentre le nazionali no, eh? ;)


L_Rogue ha scritto:
... Qualcosa si dovranno inventare, perché in Lombardia ci sono molte più TV locali (ma MOOOLTE di più) che frequenze disponibili. ...
Errato. Se adesso si vedono perchè dopo non ci sarebbe più spazio?
Il motivo è solo perchè si vogliono accontentare i pesci più grossi, che non si accontentano di quello che mangiano adesso e vorrebbero mangiare di più ... ;)
 
L_Rogue ha scritto:
Semplice realismo. La grandezza aziendale conta e dare una frequenza propria in SFN a ogni microtv esistente è impossibile. Fisicamente impossibile. ...
Come detto prima non è vero.

L_Rogue ha scritto:
... Magari sopravviveranno solo 10 TV locali a livello nazionale? Pazienza. ...
Perchè pazienza? Perchè c'è chi non si accontenta di guadagnare con la pubblicità ma vuole guadagnare anche con la pay? Perchè deve farlo a spese degli altri?
La ripartizione percentuale tra reti nazionali e reti locali è una questione puramente politica non tecnica, quindi l'avvantaggiare le une o le altre è solo una questione politica.

L_Rogue ha scritto:
Il pluralismo dell'informazione è una gran cosa, ma, mi ripeto, se un buon numero di TV campano ancora solo grazie alle sovvenzioni statali, perché devono rimanere in mano a editori privati?
Giusto.

L_Rogue ha scritto:
Basta controllare amministratore, consiglieri e conti ogni anno per evitare fregature. Lo dico da consigliere. ;)
E io da amministratore ;)
 
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