eragon ha scritto:
I Consorzi obbligatori in genere possono essere imposti per svolgere certe attivita' di pubblica utilita' (per es. raccolta rifiuti, recupero oli, ricostruzione zone terremotate, ecc..)
Ma cio' che conta dal punto di vista legale e' che non si potrebbero imporre consorzi obbligatori solo in alcuni situazioni: cioe', sarebbe possibile decidere che TUTTI i mux del DTT si assegnano SOLO a consorzi di emittenti...

Ma non si puo' fare un po' e un po'... sarebbe una norma discriminatoria ed impugnabile al 100%...
Non è proprio così. I consorzi possono essere obbligatori per aree.
Quindi potrebbero essere obbligatori in Lombardia e non nel Lazio o a livello nazionale.
Secondariamente, possono esistere consorzi orizzontali, a cui partecipano tutte le aziende di un determinato settore oppure consorzi verticali o di filiera che includono tutte le aziende che compongono la catena produttiva di un determinato prodotto o servizio.
Quindi si potrebbero avere consorzi di TV locali oppure consorzi sempre locali comprendenti anche le aziende che gestiscono il backbone di trasmissione.
Sono entrambi leciti, secondo la legge.
E a qualcuno cominciano a venire strani dubbi sulle motivazioni che stanno portando alla semplice "segatura" di un certo numero di impianti di trasmissione in Lombardia:
http://www.newslinet.it/notizie/dig...e-com-e-abbattere-maggior-numero-di-impianti-
Per di piu', in un consorzio obbligatorio l'autorita' governativa non potrebbe decidere chi puo' entrare a farne parte e chi no: la partecipazione e' sempre una libera scelta e assoggettata alla leggi sulla concorrenza.
Il governo (o il Parlamento, secondo la fonte normativa che istituisce i consorzi) decide i criteri di partecipazione, l'area e il mercato in cui si applicano.
Cioè, se vuoi entrare su un mercato dell'area X, devi avere questi requisiti e devi entrare in un consorzio.
E' tanto più semplice al momento dello switch off in cui tutte le concessioni tv precedenti decadono e devono rilasciarne di nuove.
Ma potrebbero anche esserci piu' richieste di stare nello stesso consorzio dello spazio a disposizione del mux... e quindi dovrebbe essere bandita una gara pubblica (europea?) di appalto per scegliere chi puo' ottenere di entrare o meno nel consorzio...
Non ci sarebbe niente di male nel farlo. Si chiama concorrenza.
Ah, già, dimenticavo che le locali vogliono vedere valorizzato il loro passato...
E poi: chi ed in base a cosa si decide quanti canali avrebbe il diritto di avere una singola emittente nel mux consortile "condominiale"

boxing

: 1 solo per tutti, oppure 2 per ognuno... e quanta banda a disposizione (qualcuno potrebbe volere il suo canale in HD).
Decide il consiglio consortile. Come decide sul fondo consortile, sulle liti giudiziarie, sull'affitto di eventuali risorse frequenziali rimaste disponibili.
In base a tutto cio', e' impensabile che l'autorita' governativa si addentri in tematiche intricate e paludose (e beghe condominiali) di questo tipo...con ovviamente l'opposizione nettamente contraria, e forse anche tutta la stampa e le TV...
Qualcosa si dovranno inventare, perché in Lombardia ci sono molte più TV locali (ma MOOOLTE di più) che frequenze disponibili.