Ciaolo ha scritto:
Infatti, quello che vorrei sapere è la lista delle frequenze che verranno usate in tutta italia dopo lo switch-off. Poi quando le spartiscono si vedrà a chi andranno.
Intanto, fino a quando non salta fuori questo documento, io crederò che non ci sia stato alcun accordo.
Ma le frequenze potenzialmente utilizzabili sono praticamente quasi tutte, in VHF e UHF (fino al 69). Anche se bisogna tener conto degli accordi con le nazioni confinanti che prevedono l'uso in via prioritaria di alcune frequenze negli Stati esteri.
Ma per i mux nazionali già previsti, le ferquenze sono quelle già in uso nelle zone all-digital, la maggior parte delle quali non "assegnate" (non a caso) agli Stati esteri.
Poi, si sa già e credo che non cambierà proprio niente che le frequenze VHF sono così assegnate:
VHF E5-E6-E9-E11 per il mux 1 RAI, e in particolare l'E11 anche per la sperimentazione in DVB-T2 (penso nelle zone in cui l'E11 non è usato per il mux 1);
VHF E7-E10 sono per il c.d."dividendo digitale" (insieme agli UHF 54-55-58, e 28 per il DVB-H - almeno in generale);
VHF E8 per Europa7 (a cui sono state assegnate anche altre frequenze integrative);
VHF E12 per il servizio radiofonico DAB.
In UHF, per i mux RAI, le frequenze sono quelle già note: 22 o 23; e 25-26-30-40.
Per Mediaset: 36-38-49-52-56. Per TIMB: 47-48-60.
Per ReteA: 33 (forse da sostituire nelle zone adriatiche per l'accordo) e 44.
D-Free: 50; LA3: 37; ReteCapri: 57 (forse come il 33).
Non è che può cambiare più di tanto la situazione, dopo che già aree come Lazio, Piemonte e Campania hanno switchato (un conto erano aree come Sardegna, Valle d'AOsta, Trentino che sono marginali e particolari); non conviene a nessuno cambiare le frequenze per i mux nazionali e non vi è necessità di farlo