AGCOM, pubblicati i criteri del piano nazionale per le frequenze digitali (28/06/10)

L_Rogue ha scritto:
Tutti i nostri vicini ci conoscono per il nostro scarso rispetto degli accordi transfrontalieri per quel che riguarda le trasmissioni TV.

Viene quasi da dire che pure loro sottoscrivono gli accordi sapendo già che li violeremo. :D

Edit: guardatevi il filmato di Bruno Bozzetto a metà pagina qui: http://igorfuna.com/dvb-t/italy/

Io ho vissuto all'estero per sette anni e non è proprio tutto rose e fiori come indicato nell'animazione, ma la parte riguardante l'Italia fa invece sorridere per l'esattezza della descrizione. ;)
 
anassimenes ha scritto:
Così stando le cose lo spazio si crea per tutti, basta solo razionalizzare.
Appunto lo spazio c'è. È impossibile che non ci sia visto che l'abbinata SFN+digitale permette di sfruttare al massimo le frequenze già disponibili (prima sfruttato in modo sub ottimale) e di quadruplicare/quintuplicare il numero di canali. Nel solo UHF c'è spazio potenziale per 200/250 canali di buona qualità audio/video (anche di più se ci si accontenta di qualità media o bassa). Credo proprio che in nessuna zona d'Italia prima dell'inizio delle operazioni di switch off tra tv nazionali e locali analogiche e nuovi canali digitali ci fossero più di 250 canali.

Visto che alle TV nazionali è stato di fatto confermata la posizione storica (detenuta nel periodo analogico e/o conquistata nei cinque anni di sperimentazione del digitale) con appunto l'equivalenza 1 mux analogico=1 mux digitale e che l'unica novità rispetto alla situazione precedente l'inizio dello switch off è il dividendo digitale, allora le ipotesi sono due: o non sono stati capaci di fare due conti e i 5/6 canali del dividendo digitale sono un numero tirato coi dadi ma obiettivamente irrealizzabile oppure si è stati di manica larga nell'assegnazione delle frequenze agli operatori locali che si sono ritrovati nel digitale con molto più spazio di quanto ne avevano prima nell'analogico.

anassimenes ha scritto:
Quello che viene completamente sacrificato è il dividendo esterno per l'internet mobile, perché sostanzialmente gli verranno destinate solo le risorse non usate dalle locali, quindi ci sarà una copertura molto scarsa e soprattutto solo in regioni meno popolate o con più problemi orografici (dove le locali sono inferiori di numero).
Paradossalmente potrebbe non essere un difetto perché sono proprio queste le aree attualmente meno coperte da connettività internet.

A parte questo penso anche io che il DVB-H sia sostanzialmente inutile e che sia più opportuno reimpiegare quello spazio per altri usi come appunto internet mobile. Del resto i contenuti televisivi possono ormai essere veicolati senza particolari problemi all'interno della rete internet.

Saluti
 
Soprattutto la differenza nelle code tra Italia e estero ti lascia sconvolto... ;)

Il fatto che non rispettiamo gli accordi internazionali, purtroppo è tristemente vero in tutti i campi. Siamo anche tra i più ritardatari nella ratifica degli stessi e spesso ritardiamo anche l'entrata in vigore degli accordi per gli altri paesi quando è necessario un numero minimo di ratifiche.

Per non parlare del rispetto delle normative comunitarie e dell'eventuale recepimento delle stesse. Tanto per rendersi conto della portata del fenomeno, qui si danno alcune cifre:

2006 275 procedure di infrazione
2007 213 (su 332 segnalazioni vale a dire il 10%, da soli, del totale dell'Unione!)
2008 154

Trend in calo in quel periodo, ma comunque allarmante. Dati più recenti non ne ho trovati.

Ergo, i nostri vicini sanno che non siamo contraenti affidabili, ma non possono fare a meno di contrattare con noi, perché appunto siamo vicini.
 
Il piano è stato approvato, ma in verità forse non c'è ancora

Infatti da quanto dichiara la FRT nessuno l'ha ancora visto. Approvato sì, ma è ancora fantasma!

Mi pareva strano che non fosse trapelato niente in proposito...
 
Comunque, dall'articolo che ha linkato aristocle in nella discussione su tivuitalia, viene fuori che
L'ingresso di Screen Service tra gli operatori nazionali non ha rilevanza solo commerciale, ma è destinata a riverberarsi anche sulla revisione del Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze in corso da parte dell'Agcom. Infatti il regolatore, sino ad ora, ha operato sulla base di un quadro radioelettrico nazionale definito, costituito da 16 multiplexer esistenti (quattro mux RAI, quattro di Mediaset, tre di Telecom Italia Media, due di Rete A, uno di D-Free, uno di Rete Capri, uno di Europa 7) a cui se ne sarebbero dovuti aggiungere altri cinque con la prossima assegnazione del dividendo. Invece, con l'ingresso di Screen Service il tavolo è saltato, perché i mux già in funzione sono diventati 17, fatto che non potrà non avere il suo peso.
Quindi questo avvalora la tesi che tutto questo "silenzio" è dovuto al fatto che il piano delle assegnazioni deve essere completamente rivisto, sia nelle aree che passeranno al digitale sia in quelle già passate.
 
anassimenes ha scritto:
Quindi questo avvalora la tesi che tutto questo "silenzio" è dovuto al fatto che il piano delle assegnazioni deve essere completamente rivisto, sia nelle aree che passeranno al digitale sia in quelle già passate.
Comunque, la richiesta di TivuItalia quale operatore nazionale risale già a prima della formulazione del piano naz. delle frequenze e quindi avrebbero dovuto già tenerne conto. Ma è probabile che ci sia qualche magagna da risolvere e stanno prendendo tempo
 
EliseO ha scritto:
Comunque, la richiesta di TivuItalia quale operatore nazionale risale già a prima della formulazione del piano naz. delle frequenze e quindi avrebbero dovuto già tenerne conto. Ma è probabile che ci sia qualche magagna da risolvere e stanno prendendo tempo
La domanda di tivuitalia è stata presentata il 29 maggio ultimo scorso. Il PNAF è stato approvato il 3 giugno, 5 giorni dopo. A parte che il contenuto del PNAF non è stato ancora reso noto, nessuno ti dice che non abbiano tenuto conto di tivuitalia. Sicuramente non potevano tenerne conto l'anno scorso quando hanno fatto le assegnazioni provvisorie che ci sono al momento.
 
anassimenes ha scritto:
La domanda di tivuitalia è stata presentata il 29 maggio ultimo scorso. Il PNAF è stato approvato il 3 giugno, 5 giorni dopo. A parte che il contenuto del PNAF non è stato ancora reso noto, nessuno ti dice che non abbiano tenuto conto di tivuitalia. Sicuramente non potevano tenerne conto l'anno scorso quando hanno fatto le assegnazioni provvisorie che ci sono al momento.
Ma veramente questa news del portale:
http://www.digital-sat.it/new.php?id=22364
è datata 25/05/2010, e da un punto di vista burocratico, la cosa deve essere antecedente di almeno qualche giorno.
Comunque, anche se insisti su questo aspetto delle assegnazioni sono provvisorie, io penso proprio che non ci si può aspettare chissà quali stravolgimenti, sia in termini di frequenze assegnate per i mux nazionali, sia in termini di diritti attribuiti ai soggetti regionali/locali. Ci potranno essere piccoli aggiustamenti e piccole variazioni, ma sostanzialmente, soprattutto dove lo switch-off c'è già stato, non cambierà quasi niente o proprio niente.
 
:eusa_whistle:
EliseO ha scritto:
Ma veramente questa news del portale:
http://www.digital-sat.it/new.php?id=22364
è datata 25/05/2010, e da un punto di vista burocratico, la cosa deve essere antecedente di almeno qualche giorno.
Comunque, anche se insisti su questo aspetto delle assegnazioni sono provvisorie, io penso proprio che non ci si può aspettare chissà quali stravolgimenti, sia in termini di frequenze assegnate per i mux nazionali, sia in termini di diritti attribuiti ai soggetti regionali/locali. Ci potranno essere piccoli aggiustamenti e piccole variazioni, ma sostanzialmente, soprattutto dove lo switch-off c'è già stato, non cambierà quasi niente o proprio niente.


Perchè secondo te non c'è spazio per tivù Italia?
Che vuoi dire in parole povere?
 
Ciaolo ha scritto:
Ma perché questo documento è segreto?

comunque non credo che anche se venisse pubblicato sapremmo molto di più di quello che sappiamo ora, certamente sarà allegata una lista di frequenze utilizzabili, ma per sapere da chi e dove dovremmo certamente aspettare i tavoli tecnici di ciascuna zona.
 
manfabox ha scritto:
comunque non credo che anche se venisse pubblicato sapremmo molto di più di quello che sappiamo ora, certamente sarà allegata una lista di frequenze utilizzabili, ma per sapere da chi e dove dovremmo certamente aspettare i tavoli tecnici di ciascuna zona.
Infatti, quello che vorrei sapere è la lista delle frequenze che verranno usate in tutta italia dopo lo switch-off. Poi quando le spartiscono si vedrà a chi andranno.

Intanto, fino a quando non salta fuori questo documento, io crederò che non ci sia stato alcun accordo.
 
Ciaolo ha scritto:
Infatti, quello che vorrei sapere è la lista delle frequenze che verranno usate in tutta italia dopo lo switch-off. Poi quando le spartiscono si vedrà a chi andranno.

Intanto, fino a quando non salta fuori questo documento, io crederò che non ci sia stato alcun accordo.

mi ci gioco le :blob3: :blob1: che saranno tutte le frequenze VHF (tranne il canale 12) e tutte le UHF compreso il 69 poi in ciascuna parte di Italia verranno assegnate
a ciascun editore a seconda della copertura riconosciuta, tranne le solite gia' risapute in sfn nazionale (con qualche piccolissima variante specie sui confini)
 
Nicola47 ha scritto:
Perchè secondo te non c'è spazio per tivù Italia?
Che vuoi dire in parole povere?

Sì, che c'è. E intendevo che forse ne hanno già tenuto conto.
Però, dato che di casi come questo, se ne potrebbero verificare altri, non è che ogni volta si dovrà rivedere integralmente il piano per trovare un'unica frequenza nazionale. In questi casi, a mio avviso (ma anche per logica) si applicherà il sistema k-SFN limitatamente a questo mux (aspirante) nazionale (dato che il principio della SFN nazionale è un principio generale che si applica ogni qualvolta possibile come per i mux nazionali "originari" previsti già in partenza; ma è un principio derogabile - come risulta dalla comunicazione dell'AGCom), individuando frequenze diverse da area ad area, tenendo conto delle frequenze già acquisite in certe aree (operazione che, appunto, ha permesso il superamento del 50% della popolazione servita; ciò che permette appunto di farsi qualificare operatori di rete di livello nazionale e non più locale)
 
Ciaolo ha scritto:
Infatti, quello che vorrei sapere è la lista delle frequenze che verranno usate in tutta italia dopo lo switch-off. Poi quando le spartiscono si vedrà a chi andranno.

Intanto, fino a quando non salta fuori questo documento, io crederò che non ci sia stato alcun accordo.
Ma le frequenze potenzialmente utilizzabili sono praticamente quasi tutte, in VHF e UHF (fino al 69). Anche se bisogna tener conto degli accordi con le nazioni confinanti che prevedono l'uso in via prioritaria di alcune frequenze negli Stati esteri.
Ma per i mux nazionali già previsti, le ferquenze sono quelle già in uso nelle zone all-digital, la maggior parte delle quali non "assegnate" (non a caso) agli Stati esteri.
Poi, si sa già e credo che non cambierà proprio niente che le frequenze VHF sono così assegnate:
VHF E5-E6-E9-E11 per il mux 1 RAI, e in particolare l'E11 anche per la sperimentazione in DVB-T2 (penso nelle zone in cui l'E11 non è usato per il mux 1);
VHF E7-E10 sono per il c.d."dividendo digitale" (insieme agli UHF 54-55-58, e 28 per il DVB-H - almeno in generale);
VHF E8 per Europa7 (a cui sono state assegnate anche altre frequenze integrative);
VHF E12 per il servizio radiofonico DAB.
In UHF, per i mux RAI, le frequenze sono quelle già note: 22 o 23; e 25-26-30-40.
Per Mediaset: 36-38-49-52-56. Per TIMB: 47-48-60.
Per ReteA: 33 (forse da sostituire nelle zone adriatiche per l'accordo) e 44.
D-Free: 50; LA3: 37; ReteCapri: 57 (forse come il 33).
Non è che può cambiare più di tanto la situazione, dopo che già aree come Lazio, Piemonte e Campania hanno switchato (un conto erano aree come Sardegna, Valle d'AOsta, Trentino che sono marginali e particolari); non conviene a nessuno cambiare le frequenze per i mux nazionali e non vi è necessità di farlo
 
EliseO ha scritto:
Ma le frequenze potenzialmente utilizzabili sono praticamente quasi tutte, in VHF e UHF (fino al 69). Anche se bisogna tener conto degli accordi con le nazioni confinanti che prevedono l'uso in via prioritaria di alcune frequenze negli Stati esteri.
Ma per i mux nazionali già previsti, le ferquenze sono quelle già in uso nelle zone all-digital, la maggior parte delle quali non "assegnate" (non a caso) agli Stati esteri.
Poi, si sa già e credo che non cambierà proprio niente che le frequenze VHF sono così assegnate:
VHF E5-E6-E9-E11 per il mux 1 RAI, e in particolare l'E11 anche per la sperimentazione in DVB-T2 (penso nelle zone in cui l'E11 non è usato per il mux 1);
VHF E7-E10 sono per il c.d."dividendo digitale" (insieme agli UHF 54-55-58, e 28 per il DVB-H - almeno in generale);
VHF E8 per Europa7 (a cui sono state assegnate anche altre frequenze integrative);
VHF E12 per il servizio radiofonico DAB.
In UHF, per i mux RAI, le frequenze sono quelle già note: 22 o 23; e 25-26-30-40.
Per Mediaset: 36-38-49-52-56. Per TIMB: 47-48-60.
Per ReteA: 33 (forse da sostituire nelle zone adriatiche per l'accordo) e 44.
D-Free: 50; LA3: 37; ReteCapri: 57 (forse come il 33).
Non è che può cambiare più di tanto la situazione, dopo che già aree come Lazio, Piemonte e Campania hanno switchato (un conto erano aree come Sardegna, Valle d'AOsta, Trentino che sono marginali e particolari); non conviene a nessuno cambiare le frequenze per i mux nazionali e non vi è necessità di farlo

Purtroppo ora anche il E6 è stato assegnato al DAB, qui in Italia non sappiamo più come buttarle via le frequenze :(
 
GabriRuflex ha scritto:
Purtroppo ora anche il E6 è stato assegnato al DAB, qui in Italia non sappiamo più come buttarle via le frequenze :(
E quando è accaduto tutto ciò? Siamo sicuri di questa affermazione? Perchè la Rai sta usando abbondantemente il canale 6 per il mux1.
 
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