Amarcord - i ricordi degli anni 70-80 (antenne e segnali in giro per l'Italia...)

A proposito di supporti e relativi formati, dalla seconda metà degli anni ‘70 cominciarono a diffondersi i primi apparecchi per la videoregistrazione domestica e dopo alcuni anni si affermo, pur non essendo qualitativamente il migliore il VHS. Oltre al VHS, però, vi erano in “gara” almeno altri due formati di videoregistratori e, quindi, videocassette: il beta con qualità d’immagine molto buona e relegato all’uso broadcast; il Video 2000, brevettato credo dalla Philips le cui cassette erano molto simili alle musicassette, semplicemente grandi, ma che mantenevano la caratteristica delle musicasse, l’avere due lati.
Verso il 1976 (se non erro) un conoscente di famiglia acquistò un videoregistratore beta, di quelli per uso domestico, pagandolo una follia; pochi anni dopo acquistò un videoregistratore VHS si quello che avevano il caricamento della videocassetta dall’alto. Usò questo videoregistratore ben oltre il 2000.
 
In Italia si erano già diffusi a fine '70, anche se ovviamente non erano in tanti ad averli.
Poi dal 1982 in avanti piano piano aumentò la diffusione.
 
In Italia si erano già diffusi a fine '70, anche se ovviamente non erano in tanti ad averli.
Poi dal 1982 in avanti piano piano aumentò la diffusione.
Il primo vcr lo acquistammo verso le fine del 1991, quando cambiammo anche il TV: acquistammo tutto della Sèleco. Il TV era un 21 pollici di quelli con una lista colorata posta sull'altoparlante (nella scatola ne fornivano di diversi colori, da cambiare in base ai gusti); il vcr era un tre testine dotato di telecomando con display lcd...cosa molto comoda perché permetteva di programmare le registrazioni direttamente dal telecomando (usando il suo display) ed inviarla al vcr con la pressione di un apposito tasto, quindi senza dover accendere la TV.
 
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Il primo vcr lo acquistammo verso le fine del 1991, quando cambiammo anche il TV: acquistammo tutto della Sèleco. Il TV era un 21 pollici di quelli con una lista colorata posta sull'altoparlante (nella scatola ne fornivano di diversi colori, da cambiare in base ai gusti); il vcr era un tre testine dotato di telecomando con display lcd...cosa molto comoda perché permetteva di programmare le registrazioni direttamente dal telecomando (usando il suo display) ed inviarla al vcr con la pressione di un apposito tasto, quindi senza dover accendere la TV.

Ho ancora un TV MIVAR che funziona egregiamente e fino a poco tempo fa utilizzavo ancora un vcr stereo JVC (per mio diletto, ovviamente, ma... francamente a pensarci meglio ho ancora nostalgia degli anni 80 e 90, per quanto concerne le apparacchiature)
 
Ho ancora un TV MIVAR che funziona egregiamente e fino a poco tempo fa utilizzavo ancora un vcr stereo JVC (per mio diletto, ovviamente, ma... francamente a pensarci meglio ho ancora nostalgia degli anni 80 e 90, per quanto concerne le apparacchiature)
Mivar: che triste fine ha fatto soffocata dai colossi stranieri.:sad: Tra l'altro nei centri commerciali erano in vendita i crt finché erano in produzione, quando passarono agli lcd, questi divennero introvabili...li ho visti solo in foto...peccato perché non dovevano essere malaccio.
 
Non parliamo male dei contenitori da frutta... :laughing7:
Quelli di plastica bassi (a Reggio, nel nostro dialetto francesizzante, si chiamano platò, cfr. francese plateau) sono da sempre riciclati come contenitore per materiale archeologico da riporre nei magazzini di musei e Soprintendenze (non sto scherzando, visto che ho un piede anche in questo campo...) ;)
E si, è la prima cosa che mi è venuta in mente riguardo ai supporti o meglio ai contenitori di conservazione :)
Sono molto sensibile, anche per derivata estrazione culturale, alla conservazione del patrimonio storico.

Il primo vcr lo acquistammo verso le fine del 1991, quando cambiammo anche il TV: acquistammo tutto della Sèleco. Il TV era un 21 pollici di quelli con una lista colorata posta sull'altoparlante (nella scatola ne fornivano di diversi colori, da cambiare in base ai gusti); il vcr era un tre testine dotato di telecomando con display lcd...cosa molto comoda perché permetteva di programmare le registrazioni direttamente dal telecomando (usando il suo display) ed inviarla al vcr con la pressione di un apposito tasto, quindi senza dover accendere la TV.
Quel Televisore lo ricordo bene ;) ma soprattutto il VCR già avanzato per l'epoca, di provenienza made in Japan o big in Japan come la canzone degli Alphaville .:)
I primi VCR che arrivaro qua o meglio che vidi furono il Betamax ed il Video 2000. D'altra parte con la nascita delle prime TV Libere come si chiamavano quella volta, i creatori si dovevano arrangiare con quello che c'era a volte adattandolo alle situazioni.
Buona parte delle attrezzature TX, diciamo così, dalle mie parti erano inizialmente di provenienza a stelle e striscie, già pronte poi appunto da riadattare :).
Il VHS, grazie sempre alla nota casa pordenonese, arrivò quasi subito, costò un botto, ma dato che in famiglia eravamo dei "beta tester", ci andò bene.....
Presi poi il VHS-400 o S-VHS sempre Seleco/JVC e lì cambiò dal giorno alla notte la qualità. Il problema trovare le cassette e, fatto non trascurabile, il costo.
PS. Si differenziava dal normale VHS perchè la costruzione del quadro era di 400 righe.
 
I miei vcr sono stati acquistati nel 1989 (10 anni dopo questo non ha funzionato più), poi gli altri nel 1996, 1999, 2003.
Questi ultimi tre più o meno funzionano ancora. addirittura quello del 1996 migliore
I dvd recorder con hdd invece nel 2005 (analogico) e nel 2010 (con dtt incorporato).
 
S-VHS 400 JVC pensa che funziona ancora. Ho cambiato la testina 10 anni fa (un casino per ritararla) ed un condensatore sull'alimentazione, adesso lo uso ancora per riversare via PC le cassette degli amici o di chi ne ha bisogno.
Ho ancora la cassetta/e con il nastro in tela per la pulizia testina ed il convertitore a batterie per le cassette Video8 quelle delle telecamere...
Cose che adesso uno direbbe, ma chi te lo fa fare.
Purtroppo sono passati gli anni, la gente ha buttato via i lettori, si è tenuta i supporti e adesso non sa come leggerli.:eusa_wall:
Un noto detto aziendale dalle mie parti recita, per scherzare, macchina vecchia, tecnico vecchio.:D (beh non proprio vecchio).
PS. S-VHS da non confondere con lo standard S.Video Y/C con cui si collegavano i dispositivi.
 
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PS. Si differenziava dal normale VHS perchè la costruzione del quadro era di 400 righe.
forse è più esatto dire che la risoluzione arrivava a 420 linee
PS. S-VHS da non confondere con lo standard S.Video Y/C con cui si collegavano i dispositivi.
Si sono due cose diverse da non confondere ma che comunque erano strettamente collegate, per usufruire della qualità superiore del S-VHS era indispensabile appunto il collegamento S.Video Y/C luminanza e crominanza separate, altrimenti con il normale collegamento in videocomposito non cambiava nulla ;)
 
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Si ho voluto ridurre l'esposizione altrimenti la disquisizione sarebbe risultata tecnicamente prolissa.
Conosco bene anche per "vecchie" questioni industriali l'argomento.
Per i riversamenti uso ancora il cavo S/Video e il vecchio DAC BT878 su macchina dedicata.
 
A proposito di TV, verso il 1976-1977, mi è parso di vedere all'Expocasa nonché sui giornali alcuni modelli di TV prodotti dalla Nordmende della serie "studio" caratterizzati per avere uno schermo grande a colori ed altri tre più piccoli, in basso in bianco e nero. L'apparecchio non nego che mi piaceva non poco, mi sarebbe piaciuto averne uno...ma temi che il costo fosse stato pauroso. Curiosità: il televisore quanti sintonizzatori aveva? Si potevano vedere quattro canali contemporanemante?
 
Molti anni fa, quando si aveva la tv in bianco e nero, ricordo che spesso la televisione non si accendeva direttamente dai pulsanti vicino allo schermo, ma da un pulsante che era su una specie di scatola grossa collocata sotto la tv. Aveva la forma tipo di un grosso alimentatore, ma non era l'alimentatore per l'amplificatore.
Lo ricordate? cos'era? forse uno stabilizzatore di corrente?
 
Qui non riesco a vedere l'immagine, comunque erano stabilizzatori, qui a Reggio li usavano in pochissimi perchè la rete era molto stabile.
 
Beh, non è che ora sbalzi e cali di tensione di rete siano molto meno frequenti di allora, specialmente in certe zone; più che altro all'epoca gli stabilizzatori esterni erano necessari in quanto per praticità e economicità produttiva la gran parte di quegli apparecchi TV valvolari erano privi di trasformatore di alimentazione e relativa stabilizzazione ;-) (anodica semplicemente raddrizzata con diodo e filamenti tutti in serie con l'aggiunta di un termistore direttamente alimentati dalla rete).
 
Quell'affare: un monolita pesantissimo, un aggregato di acciaio, rame e catrame.(conservo un pezzo da museo in casa)
Purtroppo quella volta, come evidenziato nei post precedenti, fra instabilità elettriche di linea e carenza di stabilizzazione nei circuiti dei televisori, tale dispositivo si rendeva necessario.
Ricordo che mio nonno che aveva un telefunken a valvole alimentato a 220 V (discesa antenna con piattina a 300 Ohm :), i 220 V erano ricavati dal trifase a triangolo sui 125 V. Figuriamoci...
Poi via via le linee elettriche si sono stabilizzate e lo stabilizzatore non si rese più necessario.
PS Il modello che ho conservato sul retro aveva anche la "spinetta"/ponticello per le varie tensioni dal 117 V al 240.
 
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