LEONARDELLO ha scritto:
Il selvaggio della foresta buono i civili , architetti, astronomi e sacerdoti Maya dei pazzi esaltati e sanguinari. No mi dispiace nn sono daccordo con Gibson !!
Non è proprio l'impressione che ho avuto io. L'arrivo nella città è raccontato con una progressiva, fantasmagorica magnificenza e opulenza di messa in scena, mi sembra che l'intento sia quello di mostrare una civiltà abbagliante, che però ha già raggiunto il suo culmine ed iniziato il percorso di decadenza.
Sinceramente, l'impressione che ho avuto dall'"occhio" del regista è che Gibson sia affascinato da questa civiltà. Anche dai suoi riti violenti, che non maschera nè edulcora minimamente. Non vedo nulla di paternalistico in questo. Se descrivesse la fine dell'impero romano o qualsiasi civiltà bianca andrebbe bene; siccome lo fa con i Maya, tutti a dargli addosso.
Parlare di culture che non siano la nostra è sempre politicamente scorretto, a quanto pare.
Mi ricordano le accuse di "razzismo alla rovescia" mosse ai primi film di Spike Lee.
LEONARDELLO ha scritto:
Io ci sono stato nello yucatan e sono stato profondamente colpito dalla ritualità e dal simbolismo della loro violenza. Si facevano schiavi li uccidevano li sacrificavano ma sempre per il fine religioso di ingraziarsi gli dei anche loro crudeli e sanguinari.
Ma infatti è proprio quello che mostra il film, nè più nè meno. Ritualità, simbolismo e violenza come elementi costitutivi di una cultura (e senza dare giudizi, mi pare). Quindi è riuscito a rendere esattamente quello che dici tu.
LEONARDELLO ha scritto:
non me li vedo a dirsi "sbarazzati dei prigionieri" non me li vedo dire corri fino alle piante di mais.
*1/2
Quella è una citazione, letterale, un omaggio al film di Aldrich. Credo anch'io che le cose non siano andate
esattamente così per quanto riguarda la corsa a zig-zag, perchè non penso che i Maya avessero visto il film in questione.
Ma non credo che l'intento di Gibson fosse fare un documentario. Perchè con questi film si finisce sempre per giudicare esclusivamente il dettaglio della ricostruzione? Per i documentari c'è National Geographic Channel. Non sono questi gli strumenti con cui si valuta un film.
In sostanza: Gibson ha voluto fare un film d'avventura, non diamogli colpe filologiche che non gli competono. E le accuse ideologiche di immoralità e razzismo non mi sembrano sostenibili, secondo me.
Questo film è poco più che mediocre, perchè la regia è molto semplicistica, gratuita e non all'altezza in molti punti.
Riesce però ad avere dei momenti di forza, nella seconda parte: la città, la caccia all'uomo, il finale.
Questo è quanto, secondo me, si può dire se si vuole ragionare sul film. Se invece vogliamo cedere agli isterismi, e dargli al teocon, e vedere per forza tutto in chiave negativa, io mi tiro fuori...
