Aumenta il canone di abbonamento RAI: per il 2012 costerà 112 euro

headroom ha scritto:
ora ci toccherà pagare il canone ancher per i pc / smartphone :evil5: :eusa_wall:
canone
Il canone è un'imposta, e come tale, va pagata.. Anche i possessori di pc devono farlo. ;)
Premettendo il fatto che, chiunque sia in possesso di un apparecchio atto a ricevere radiofrequenze
(il semplice citofono lo è) deve pagare il tributo.

Comunque sia, sbaglio, o rai.tv è visibile sui pc?! :)
 
se iniziano a pagarlo Poste Italiane e tutte le Banche italiane con tutti i terminali che posseggono allora il canone scenderebbe a 10 euro

rai.tv è visibile sul Pc perchè è la rai che manda lo streaming, allora lo togliesse o mettesse una tassa ed uno se registrato vede oppure nisba
 
headroom ha scritto:
se iniziano a pagarlo Poste Italiane e tutte le Banche italiane con tutti i terminali che posseggono allora il canone scenderebbe a 10 euro

rai.tv è visibile sul Pc perchè è la rai che manda lo streaming, allora lo togliesse o mettesse una tassa ed uno se registrato vede oppure nisba
Si ma ti ricordo che il canone è una tassa non un abbonamento per vedere solo i canali rai... anche se guardi cielo in streaming il canone va pagato o qualsiasi altro canale in streaming. E ricordo che con il pc puoi attaccare una chiavetta usb con tuner dvb-t per ricevere i canali come se fosse una normalissima tv ;)

La rai stessa sbaglia anche a continuarlo a chiamare canone rai... si dovrebbe chiamare canone tv o tassa... punto e basta...
 
ma infatti, basterebbe dare anche solo un login associato al id del canone.

I citofoni sono atti a ricevere solo grazie alle antenne di radiomaria... :badgrin: ma siamo seri, questo punto va chiarito e specificato, come va riscritta la legge da zero e renderla al passo con i tempi. Andrebbe anche rinominata, tanto per far chiarezza, dato che non è un canone, che volendo si può attivare e recedere, ma appunto un'imposta...

Che poi mi devono spiegare del perchè solo la rai deve attingere ai soldi del canone e spenderli senza tener conto di nessun vincolo, magari sulla manutenzione delle infrastrutture, produzione di determinati contenuti culturalmente rilevanti (non l'isola), ecc...

Per me, si potrebbe riservare una quota per la rai per gestire le infrastrutture, l'informazione
che andrebbe a mio avviso rimodulata in un unico canale news e i regionali, ma per il resto deve stare sul mercato, e per far questo servono manager capaci e la politiche fuori dalle scatole.
Il resto dei proventi andrebbero assegnati a chiunque voglia produrre contenuti come documentari di qualità, e ci farei uscire anche l'ampliamento della banda larga, che sarà per i contenuti il vero mezzo in futuro.

E magari la qualità della tv italiana si avvicinerà un pochino a quella inglese, e l'imposta verrà digerita molto meglio.
 
Mux X ha scritto:
ma infatti, basterebbe dare anche solo un login associato al id del canone.

I citofoni sono atti a ricevere solo grazie alle antenne di radiomaria... :badgrin: ma siamo seri, questo punto va chiarito e specificato, come va riscritta la legge da zero e renderla al passo con i tempi. Andrebbe anche rinominata, tanto per far chiarezza, dato che non è un canone, che volendo si può attivare e recedere, ma appunto un'imposta...

Che poi mi devono spiegare del perchè solo la rai deve attingere ai soldi del canone e spenderli senza tener conto di nessun vincolo, magari sulla manutenzione delle infrastrutture, produzione di determinati contenuti culturalmente rilevanti (non l'isola), ecc...

Per me, si potrebbe riservare una quota per la rai per gestire le infrastrutture, l'informazione
che andrebbe a mio avviso rimodulata in un unico canale news e i regionali, ma per il resto deve stare sul mercato, e per far questo servono manager capaci e la politiche fuori dalle scatole.
Il resto dei proventi andrebbero assegnati a chiunque voglia produrre contenuti come documentari di qualità, e ci farei uscire anche l'ampliamento della banda larga, che sarà per i contenuti il vero mezzo in futuro.

E magari la qualità della tv italiana si avvicinerà un pochino a quella inglese, e l'imposta verrà digerita molto meglio.
La Rai è tra le tv pubbliche d'europa la più controllata. Il problema è che il controllo è politico e come sempre in Italia quando c'è di mezzo la politica è impossibile avere qualcosa di funzionale.
E quello che dici te in UK vale per tutte le tv. Chi vuole una licenza nazionale è obbligato a fornire un tot di ore di servizio pubblico ma solo la BBC prende il canone (e giusto per dare un ordine d'idee il totale del canone sono 3,5 miliardi di $). E come puoi vedere qua solo l'11% del canone va in infrastrutture e nuove tecnologie.
 
alessandro21 ha scritto:
Il canone è un'imposta, e come tale, va pagata.. Anche i possessori di pc devono farlo. ;)
Premettendo il fatto che, chiunque sia in possesso di un apparecchio atto a ricevere radiofrequenze
(il semplice citofono lo è) deve pagare il tributo.

Comunque sia, sbaglio, o rai.tv è visibile sui pc?! :)
lo abbiamo detto un sacco di volte, ma c'è che ancora protesta :)

sisi, rai.tv si vede in pc :)

spesso ho visto le dirette rai in streaming
 
La Rai rinuncia al canonesu pc, tablet e smartphone. Dopo le polemiche, la decisione della televisione pubblica: imprenditori e liberi professionisti non dovranno versare la tassa speciale richiesta nei giorni scorsi

ROMA - La Rai ha rinunciato al canone su pc, tablet e smartphone. E' il risultato di un confronto con il ministero dello Sviluppo Economico. La svolta c'è stata perché il ministero ha dato un'interpretazione della norma del 1938 relativa al canone che esclude quei prodotti dal pagamento. La decisione arriva dopo le polemiche di giorni scorsi 1.

La Rai ha accolto quest'interpretazione, dopo un breve contraddittorio. DI fondo, il ministero ha fatto notare a Rai che sarebbe stato assurdo imporre un pagamento che avrebbe certo penalizzato lo sviluppo del digitale in Italia, proprio in una fase in cui il Paese sta cercando di potenziarlo.

Lo stesso parere è arrivato da Confindustria Digitale. "Un'assurda forzatura giuridica, ma soprattutto un'iniziativa fuori dal tempo e in totale contrasto con gli obiettivi dell'agenda digitale e gli sforzi che si stanno mettendo in atto per rilanciare la crescita del Paese", ha detto il presidente Stefano Parisi, sul "balzello che la Rai vorrebbe imporre a imprese e professionisti per il possesso di pc, tablet e smartphone".

"Innanzitutto va chiarito - continua Parisi - che i pc non sono stati concepiti per la ricezione di trasmissioni radiotelevisive, ma per innovare l'organizzazione del lavoro e la comunicazione. Il fatto che possano ricevere segnali televisivi lo si deve al processo evolutivo del mondo digitale,
di cui lo stesso settore radio tv ha fortemente beneficiato per il suo sviluppo. Quindi l'estensione del canone Rai agli apparati dell'Ict, la pretesa di associarlo alla titolarità di un abbonamento a banda larga, il richiamarsi a una legge del '38 per tassare tecnologie del duemila, sono frutto di un'interpretazione del tutto arbitraria non supportata da alcun riferimento legislativo". Il ministero è d'accordo e Rai deve seguire.

La Repubblica
 
Se c'è un'interpretazione autentica mi sembra che abbiano risolto la questione, che era in bilico dalla fine degli anni '90.
 
Se del resto alla base dei tributi ci sono norme degli anni '30, ci può stare che serva un tagliando.
 
Meno male che si è dato un taglio a questa cosa. E' del tutto assurdo pagare il canone RAI anche per i PC e similari perché potenzialmente possono ricevere segnali radio televisivi: deve essere dimostrato che il detentore di tali apparecchi usufruisce dei segnali radio televisivi attraverso tali strumenti.
 
dici??? pensavo che con Saccà si era toccato il fondo e invece, poi sono arrivati Masi e la lei.
 
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