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Ospite
EliseO ha scritto:Per quanto concerne la copertura dei mux digitali Rai, bisogna sempre tener presente che non è possibile accendere ex-novo frequenze, perché, soprattutto in zone densamente popolate, non ve n’è la disponibilità ed anche se vi fossero frequenze libere in “aree interstiziali”, bisogna mettere in conto i numerosi problemi interferenziali nei confronti di soggetti privati già legittimamente operanti sulle stesse frequenze in bacini di copertura limitrofi. L’alternativa è acquistare frequenze da soggetti privati e trasmettervi i mux: questo è stato fatto a suo tempo (tra il 2004 e il 2005), in pratica in virtù e come obbligo imposto dalla legge, usando soldi pubblici, affinché i 2 mux RAI raggiungessero una certa % minima di copertura stabilita dalla normativa.
Dopo di che, in sostanza il discorso si è bloccato, ma l’alternativa sarebbe quella di spendere altri soldi pubblici per acquistare costose frequenze, che, invece, adesso con gli switch-off programmati, vengono assegnate “d’ufficio”. Perciò, alla fine sarebbe soltanto un inutile costo a spese dei contribuenti.
Se altri soggetti privati (vedi Mediaset) hanno invece acquisito ben più frequenze per raggiungere più ampie % percentuali di copertura, si tenga conto che il tutto è stato fatto con la contropartita di mettere in piedi un servizio di tv a pagamento, che permette/dovrebbe permettere (entro un certo lasso di tempo) di recuperare i consistenti investimenti effettuati nell’acquisto di tali frequenze. Infatti, i mux con maggiore copertura sono, a parte insignificanti eccezioni locali, proprio quelli che ospitano i canali dei bouquet a pagamento.
Ma, questo discorso naturalmente non si può applicare alla Rai, ove l’acquisto di frequenze rappresenta solo un costo, senza alcuna reale prospettiva di remunerazione nel breve/medio termine.
Inoltre, chi si lamenta di com’è stato gestito questo passaggio al DTT, soprattutto a livello di servizio pubblico, si deve ricordare che il tutto è stato, in sostanza, definito nel corso della legislatura 2001/2006 con il precedente governo Berlusconi e che la RAI non è un’azienda libera di operare come potrebbe fare un soggetto privato, ma è influenzata pesantemente dal condizionamento dei soggetti politici, ed in particolare di chi è al governo del Paese, che oramai, a parte la traballante e debole pausa per 2 anni dal 2006 al 2008, è in mano ad una certa parte politica. Quindi, se volete lamentarvi di come la Rai sia inefficiente o sperperi risorse pubbliche o quant’altro, queste critiche oramai, a livello politico, vanno rivolte in una certa direzione politica, che è quella che sta governando il Paese da svariati anni.
La Rai avrebbe molte risorse e potenzialità (a parte il discorso frequenze), le quali però spesso sono ammazzate e mortificate dal peso della politica, intrisa, adesso come adesso, da pesanti interessi privati di parte, che sicuramente non agevolano la posizione del ns. servizio pubblico televisivo ed anzi, tendono a metterlo in una posizione di ulteriore subalternità, in modo che non dia troppo fastidio agli operatori privati di mercato che hanno i loro interessi da tutelare e da far prosperar quanto più possibile.
Già l'esempio della mia zona è proprio questo infatti nella mia zona il Mux A della Rai sulla frequenza Ch 61 UHF da Monte Paradiso fu attivato proprio nel 2004; invece ancora non si decidono quelli della Rai a coprire il vasto bacino che copre invece la postazione di Monte Argentario (le frequenze che dovrebbero attivare sono la D VHF per il Mux A e la Ch 27 UHF per il Mux B) ma ancora non si decidono; come potete notare in qualche caso le frequenze ci sono pure ma mamma Rai non vuole attivarle.
