Sarebbe come voler risolvere un sistema (praticamente irrisolvibile) di n equazioni, dove le k incognite variano tutte al mutare delle condizioni: posizione relativa delle antenne, orientamento delle stesse, livelli conseguenti.
Detta come va detta e una volta per tutte (spero

) se si utilizzano due antenne, i segnali è meglio trattarli come se fosserro mfn, quindi "isolando" una dall'altra sullo specifico canale.
Non facendo ciò, ci si imbarca nella realizzazione un impianto che difficilmente potrà essere catalogato come professionale, funzionante e con buon margine di ricezione, sia a breve che lungo termine.
Si può riuscire nell'impresa di sperare nell' sfn, se si mixano antenne di canale (prestazioni diverse sullo stesso canale), se c'è un dislivello intrinseco sensibile (es. polarizzazione o campi diversi delle emittenti) e, se le prime due condizioni sono rispettate, non si hanno echi fuori intervallo. Attenzione che scrivere 10 dB può sembrare poco (sti logaritmi...), ma in assoluto significa che in potenza un segnale deve essere 10 volte l'altro.
Se parliamo invece di mixare di intere bande III, IV, V o UHF, l'impresa non sarà mai coronata da successo, quantomento, alcuni dei canali ricevibili non lo saranno affatto e quelli che lo sono potrebbero esserlo in modo critico, cioè con poco margine.
gescort ha scritto:
se lo si fà occorre evitare che gli echi vadano a collocarsi fuori nell'intervallo di guardia ed evitare che gli stessi, se rientrano nell'intervallo, non abbiano lo stesso livello, ma un rapporto di almeno 10db per avere un segnale robusto nel tempo.