No.
E' vero che il partitore divide il segnale in parti uguali (33% fa circa 4-5dB in meno, che se il segnale è per lo meno decente, non sono significativi), ma il derivatore introduce perdite maggiori. Coi partitori, considera proprio 3dB in meno ogni volta che dividi per due il segnale (-3 dividendo per due uscite, -6 per quattro, -9 per otto e così via, sottraendo sempre alla fine almeno 1dB ulteriore, considerando le perdite da taglio e ricollegamento di cavi).
Il derivatore invece preleva per ciascuna uscita una piccola percentuale di segnale, cercando di disaccoppiare al meglio le stesse, facendo in modo di lasciare il più possibile inalterato il segnale dell'uscita passante. Quindi la cosiddetta attenuazione è sensibilmente maggiore, ma viene "recuperata" appunto calcolando l'amplificazione (se davvero necessaria) a monte, sull'antenna.
Il derivatore è più indicato per servire le prese, perché garantisce una migliore suddivisione e isolamento tra le rispettive uscite derivate, così da mettere l'impianto al riparo da eventuali problemi di segnale dovuti ad es. ad errori di collegamento alle prese o prese non usate (fattori che andrebbero ad alterare il bilanciamento e l'impedenza del "sistema").
Del resto, dato un segnale qualunque forma di energia in quantità X, come sarebbe mai possibile dividerla o prelevarne un po' lasciando il valore X inalterato?
PS: naturalmente le perdite di partizione o derivazione, così come il bilanciamento dell'impianto, non viene modificato (e non deve risultare modificato) dal fatto ch gli utilizzatori (TV/decoder) siano accesi o spenti.