@ relop.ing + ippogrifo:
Ringrazio di cuore Relop.ing e Ippogrifo per le espressioni di stima di cui mi avete fanno dono e che desidero ricambiare con sincera convinzione.
Sì penso di essere fatto così: non voglio precludermi niente a priori, nessuna esperienza e nessuna scoperta, anche perché talvolta, tra una selva di rami rinsecchiti, si può scoprire una bella gemma!
Non faccio asettiche distinzioni/discriminazioni tra generi musicali, ma cerco di prendere, accumulare avidamente più che posso, alcune cose le scarto all'istante ma altre, anche lontanissime dai miei interessi "ufficiali", magari mi sorprendono...penso sia veritiero il discorso delle antennine, è qualcosa che mi attrae inconsciamente e che mi spinge ad ascoltare di nuovo per stabilire quali siano gli ingredienti misteriosi che hanno catturato la mia attenzione.
L'individuazione di questi elementi può essere rapida oppure richiedere molto tempo, anche una matita e foglio di carta. In caso di elementi particolarmente contorti non ci riesco e questo mi rende furioso (della serie: attenti che morde! )
Un bum bum pervasivo senza soluzione di continuità non mi incuriosisce ma basta che mi accorga che dietro quel brano ci sia un minimo di pensiero, o un minimo di sforzo mentale da parte del compositore, un'intenzionalità a variare (magari scopiazzando ritmi popolari arcaicissimi per poi presentarli come una novità assoluta), un impiego di strumenti (anche i più impensabili) che abbia un senso, non solo introdotti per dimostrare che l'autore abbia studiato il manuale di composizione, be' allora apprezzo e lo dichiaro apertamente.
In certi casi, se melodia ed armonia latitano, ecco che è il ritmo a spadroneggiare (magari ritmi per noi "strani", ossia irregolari, dispari ecco...se tu volessi ballare rimarresti con piedino per aria). La grande complessità di Stravinky nasce dalla sua volontà di mettere per iscritto antichissimi ritmi tribali, forse fu l'unico a saper ricreare i ritmi africani primordiali (le scene sono però ambientate in una Russia pagana eh)...ma appena dopo 30/40 anni ci furono orchestre in grado di restituire decentemente quanto scritto sulla carta.
Insomma la melodia senza ritmo non esiste, mentre il ritmo è sempre autosufficiente!
è qualcosa che scorre nelle nostre vene (non conta l'anagrafe né il cursus studiorum) e che in determinati contesti entra in vibrazione. Poi ognuno avrà il suo ritmo preferito: questo elemento che ci scorre dentro sarà messo in vibrazione dallo swing, o per altri, dal valzer viennese (a proposito: i Berliner sono bravissimi, geni, virtuosi, fanno miracoli, eppure mai sono riusciti nel valzer viennese, laddove magari ci riesce benissimo un avvinazzato suonatore di fisarmonica o violino negli Heurigen, osterie o bettole in periferia di Vienna... eppure il valzer viennese è sempre scritto in tre eh non si scappa! e i Berliner sanno leggere la musica eh eppure...viene fuori solo un valzer ma manca la coloratura viennese: prima quello scivolamento e poi quella indecisione, quella titubanza ma SPONTANEA deve essere, ragazzi miei! altrimenti non ci siamo. Naturalmente certi direttori fanno vedere che hanno capito l'antifona e allora esagerano questo (della serie: "vedete che io so fare eh vi faccio sentire che io ho capito come si fa eh, ve ne accorgerete tutti!")...e così facendo ecco che diventano RETORICI, pesanti, esagerano e quindi falliscono, l'effetto si annulla.
Oh mi viene in mente una cosa: postilla!
Non dimentichiamoci che la Sagra è un BALLETTO!
ora, per quanto riguarda le azioni coreografiche non mi intendo eh, però vale la pena precisare che per S. il ballo non deve accompagnare (adattarsi) alla musica!! no! in questo caso sarebbe pura mimèsi, ossia IMITAZIONE della musica (...e ccche noia!!!) no! il ballo deve fare da contrappunto alla musica, essere qualcosa di diverso e complementare!!!
es.:
la musica è scritta (ed eseguita) 2+3, mentre le verginelle sul palco danzano 3+2!! quindi varietà nella varietà. quindi arricchimento del messaggio! ohi!
...si consideri che gli spettatori al tempo erano abituati a vedere Il lago dei cigni eh...quindi con ste botte pazzesche non ci si meravigli del fatto che S. abbia dovuto abbandonare il teatro scortato dai gendarmi!!!
cmq visse a lungo e fece in tempo ad essere apprezzato e a ricevere molti onori, anche se la rivoluzione scatenatasi in quel teatro lò segno per tutta la vita.
...and now...
@ milanista
Milanista!!!!
Eri stato avvertito. Hai perseverato. Ora le conseguenze!!!
scherzo
C'è un prologo (introduzione): c'è un glissando discendente del basso...ci sono le Muse addirittura! e la preziosa assonanza m-USA/pr-OSA hach! già questo è più che sufficiente per non considerarlo trash (sono di bocca buona io!!!

)
già dall'inizio ci viene presentato un conflitto armonioso tra il due ed il tre!!!
un 2/4 vero seguito da un 2/4 "falso" (ossia "due terzine d'ottavi" che possiamo anche scrivere "6/8"), quindi alternanza 2/4 - 6/8, ma NON come in Stravinsky (dove c'era l'equazione sottintesa "ottavo = ottavo"), qui c'è un'altra equazione da sottintendere, eccola:
"quarto = quarto col punto" ossia in altri termini "due ottavi che occupano lo stesso tempo che occuperanno i TRE ottavi successivi, quindi tre al posto di due e lo mettiamo in "terzina" per segnalare il gruppetto irregolare ne?
io per semplificare scriverei tutto in 2/4 e aggiungerei il simboletto della terzina per indicare gruppo irregolare (ricordi? tre che occupa il posto normalmente occupato da due!)
anche l'espediente grafico di rinunciare allo scrivere terzina e scrivere in 6/8 mi piace perché ben si adatta a questa ....TARANTELLA ZOPPA!!!
insomma non manca la varietà stavolta: quando il tempo forte (il tuo piedino) cade sulla pausa si parla di contrattempo.
varietà ritmica, ma incasellata in una struttura perfetta:
frase formata da 16 misure (perché poi si bloccano, per poi riprendere altre 16...), divise in due semifrasi da 8+8 e ognuna delle semifrasi da 8 contiene due cellule da 4+4.
varietà ritmica (anche tremenda, diremo "sincopata") ma dentro il rigore assoluto e matematico...insomma mi ci trovo bene, ma lo dico a bassa voce che non mi senta nessuno
poi non possono ripetere tutto identico (> noia) allora variano, giustamente:
il tan ta ta ta tan diventa tan ta tàrata tàrata tan. e quindi: pura tarantella o saltarello.
e poi variano ancora pàra pa| pà pa, pàra pa| pà pa e qui niente tarantella più!! ma sempre in 2: >secidesimo-ottavo-sedicesimo< | [ottavo ottavo].
NB:
ciò che ho scritto tra > < è una vera e propria "sincope".
...quella che verrà a me!!!
e ciò che ho racchiuso in [ ] è a volte sostituito con TRE ottavi in terzina (i famosi tre al posto di due, di cui sopra), sempre per variare, altrimenti finiamo al manicomio!
Mi avvio alle conclusioni (lo segnalo al tuo anestesista di fiducia in modo che avvii le manovre per rianimarti

)
Come tutte le "composizioni ad anello" che si rispettino, il finale riprende pedissequamente l'inizio (prologo escluso ovviamente, quello è extra computo).
Fine analisi ritmico-strutturale.
be'...mi è venuto il crampo alle mani in questi giorni per scrivere i poemi ma direi "missione compiuta" eh
come ti dissi, sei più classico (meglio, classicistico) di quanto tu stesso lo ritenga! Bravo!!
PS: se ti ho creato traumi psicologici irreversibili, credimi, non l'ho fatto apposta!
