Deutschland 83 - Dal 02/12/2015 su Sky Atlantic HD

Si di situazioni carambolesche , ce ne sono state.....la fuga dalla caserma ed anche la facilità di come rientra nell'est...sono improbabili...

Ma soprassediamo daii


Si si ..alla fine mi e'piaciuta anche a me...😊...anche al netto degli errori...però la facilità di come e'scappato dalla caserma non lo digerito...vabbè pazienza 😊
 
Anche il mio giudizio è positivo: di errori però ce ne sono tanti, e poi alcune situazioni, come avete già scritto voi, sono ai limiti dell'impossibile...Ottimi costumi, scenografia e riscostruzione storica. Qualche dubbio sul finale io l'ho avuto: adesso Martin è tornato a casa, e mò che farà?? Non hanno già in previsione una seconda stagione o sbaglio?
 
finale abbastanza grottesco. serie appena sufficiente, peccato per un potenziale sprecato.
 
Purtroppo con quello una serie dimostra la propria pochezza.
Le cose belle le si dovrebbe apprezzare pure senza

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In effetti col sennò del poi l'unica scena di nudo di questa serie aveva un senso. Serviva a far capire che il figlio che aspetta la fidanzata potrebbe (o forse sicuramente) non essere di Martin.
 
a me è piaciuta e ovviamente durava pochi episodi quindi ci stava...il finale è molto sbrigativo con un THE END e basta...quello mi ha perplesso pensavo di essermi addormentato invece finisce proprio così di botto
 
Nel complesso non mi ha entusiasmato questa serie, a parte l'ambientazione e la ricostruzione storica estremamente fedele alla realtà, il resto mi e' sembrata sbrigativa e non molto coinvolgente. Dalla premessa pensavo molto meglio.
 
Ma credo ci sarà un seguito, non è finita così

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Ho cominciato a seguire questa serie per l'argomento, per l'anno, ma soprattutto dopo aver letto i vostri commenti particolarmente positivi dopo le prime puntate.

A me questa serie è piaciuta. E anche se è vero che in alcuni casi si è avuta l'oggettiva impressione di qualcosa di sbrigativo o di mozzato (quasi che una serie di 10/12 puntate fosse stata ridotta a 8), alla fine di ogni puntata avevo voglia di vedere il seguito. E l'ultima puntata ha avuto davvero un bel ritmo serrato.

ll tipo di ambientazione e i personaggi scelti - lontani dalle scenografie, dalle fotografie e dalle sceneggiature epiche e patinate di oltreoceano, che probabilmente sarebbero state scelte per un racconto del genere - l'hanno resa più fedele alla realtà e più apprezzabile.
Anche io avrei preferito un finale più esplicativo. Ma soprattutto, mi piacerebbe che ci fosse un seguito.
 
la parte più bella è quando lui confessa di essere una spia al generale. e quello manco gli fa un buffo, anzi parte il grido "adrianaaaa". poi quando viene inseguito da un primo soldato che inciampa cercando di scavalcare un muretto. e quando fa il contorsionista nel baule dell'auto :laughing7:
 
Sommando tutte le sbavature, le incongruenze e le ingenuità narrative, la serie secondo me non raggiunge la sufficienza.
La leggerezza con cui sono stati trattati i molti temi (dalla guerra al pacifismo, dall'aids alla cortina di ferro ecc...) la rende godibile al vasto pubblico, ma lascia l'amaro in bocca per qualcosa che poteva essere e non è stato.
Il lieto fine rasenta la più trita banalità, ma questo è un po' il limite di tutti i serial mainstream.
 
Per me raggiungeva un 6 di quelli stiracchiati. Però pensavo che le puntate fossero 10. Ho scoperto che termina così per cui il mio voto si abbassa a 5.
 
Che varie tematiche e situazioni della sceneggiatura non siano state approfondite o sviluppate è vero. Ma evidentemente non era quello lo scopo della serie. Non voleva essere documentaristica, quanto piuttosto dare un'idea del clima che si respirava in quell'anno, focalizzando e riportando però sempre e cmq l'attenzione sulla vicenda principale, anche a costo di risultare 'bruschi'.

Per il resto, le tematiche del periodo sono state affrontate tutte. Sul pacifismo si è tornati più volte, così come all'aids si è fatto il giusto riferimento, considerando che allora si era proprio al momento della sua diffusione.
Quanto al lieto fine, non mi sembra che sia stato proprio così, dato che il generale Hedel (simbolo di una certa cultura occidentale) ha visto crollare tutte le sue certezze di uomo patriarcale, a livello personale e familiare. E' stato tradito da uno dei suoi più fedeli collaboratori, la moglie lo ha lasciato, la figlia è andata a vivere in una comune, e il figlio gay è morto suicida, contagiato dall'HIV, e lo stesso verosimilmente deve essere accaduto al professore universitario.

Altrettanto sul versante della Germania dell'Est, sono state evidenziate tutte le contraddizioni, innanzitutto all'interno della famiglia del protagonista. Il quale finisce per accettare, credo suo malgrado, la relazione con una ragazza che ha idee oramai molto più radicali delle sue e di sicuro di sua madre.

Quanto ad alcune perplessità evidenziate..
Il generale non ha avuto subito quella reazione che noi da telespettatori ci saremmo aspettati, forse proprio perchè realisticamente aveva bisogno di mettere insieme i pezzi e di capire cosa stesse effettivamente succedendo, dato che non è normale che le spie facciano 'coming out'.
E quanto alla fuga, beh, in qualche modo doveva pur fare. Si trattava cmq di una fuga non pianificata e di emergenza.

La situazione, piuttosto, che a me ha fatto sentire più delle altre le unghie sulla lavagna, è stato quando il figlio di Hedel ha fatto irruzione nel bordello, e ha minacciato il generale costringemdolo al messaggio davanti alla telecamera; con lui in mutande e le manette ai polsi. Mi è sembrato quasi volutamente comico o grottesco.

A parte questo, cmq, e per tutti gli altri motivi, un 7 glielo do volentieri. Anche se con 10 puntate la storia sarebbe stata sviluppata sicuramente meglio.
 
Che varie tematiche e situazioni della sceneggiatura non siano state approfondite o sviluppate è vero. Ma evidentemente non era quello lo scopo della serie. Non voleva essere documentaristica, quanto piuttosto dare un'idea del clima che si respirava in quell'anno, focalizzando e riportando però sempre e cmq l'attenzione sulla vicenda principale, anche a costo di risultare 'bruschi'.

Non ho detto che dovevano essere approfondite o sviluppate in senso documentaristico, ma che sono state trattate con leggerezza.

Ci sono milioni di modi per sviluppare una storia, alcuni sono validi, altri meno.
E' questo che distingue un buon prodotto da uno scadente.
Far scappare una spia da una base militare nel corso di una esercitazione congiunta con DEFCON 2 in piena guerra fredda facendogli saltare un muretto di un metro e mezzo non denota particolare fantasia.
E se è pur vero che "beh, in qualche modo doveva pur fare" (cit.), farglielo fare in un modo così idiota riflette un'idea delle atmosfere che si vivevano all'epoca che non corrisponde neppure lontanamente alla realtà.
A questo mi riferisco quando parlo di leggerezza e di produzione mainstream.
 
Ritengo che tutte le osservazioni critiche che sono state mosse siano fondate. Penso solo, però, che ogni serie fa capire qual è il suo obiettivo, 'che gioco sta giocando', e a che livello.

In quel caso, secondo me, per gli sceneggiatori era importante focalizzare sul fatto che in quel momento la copertura era saltata. A quel punto, il 'come' sarebbe fuggito, non era così importante, ritenendolo piuttosto uno snodo secondario della vicenda, cercando invece il punto di approdo in quello che sarebbe successo dopo; come svolta.
E' possibile, quindi, che in quel caso - a torto o a ragione - un approccio più realistico (ma anche più complesso scenograficamente) non sia stato ritenuto importante o necessario.

Confrontare - come in questo caso - i diversi punti di vista, vuol dire anche capire ognuno di noi a cosa dà importanza, cercando però anche di capire se la serie abbia mancato i suoi obiettivi, o se, considerando il soggetto della fiction, non era il caso di avere certe aspettative. Non si trattava in fondo di Mission impossible.
Io ad es. mi sarei aspettato una pioggia di commenti stupiti per le modalità di gestione dell'irruzione del figlio di Hedel nel bordello. Per te invece stride la facilità con cui è fuggito; laddove io non me ne sono fatto un gran problema.
 
Confrontare - come in questo caso - i diversi punti di vista, vuol dire anche capire ognuno di noi a cosa dà importanza,
Io ad es. mi sarei aspettato una pioggia di commenti stupiti per le modalità di gestione dell'irruzione del figlio di Hedel nel bordello. Per te invece stride la facilità con cui è fuggito; laddove io non me ne sono fatto un gran problema.

Il mio era solo un esempio tra i tanti, di altri ho scritto in precedenza.
E' indubbio che anche la scena del bordello è piuttosto inverosimile, ma converrai che per chiunque sia assai più facile irrompere in un bordello che scappare da una base militare in allerta... ;)
 
Il mio era solo un esempio tra i tanti, di altri ho scritto in precedenza.
E' indubbio che anche la scena del bordello è piuttosto inverosimile, ma converrai che per chiunque sia assai più facile irrompere in un bordello che scappare da una base militare in allerta... ;)

Per come la vedo io, la serie vuole raccontare le due Germanie in quel determinato momento. E le vicende (che si intrecciano) delle famiglie del protagonista e di quella del generale Hedel, sono il pretesto per raccontare il clima storico, politico e culturale di quel periodo.
Per cui, la validità o meno della serie, penso che vada valutata in relazione a quel soggetto. A me quello ha interessato. E trovo che con più puntate avrebbe potuto essere più curato.

In fondo c'è una analisi distaccata e oggettiva, che però risulta implicitamente critica - ovviamente per diverse ragioni - sia al mondo occidentale, che a quello dell'est. E al tempo stesso in quella frase in cui si dice che quei movimenti pacifisti avrebbero potuto contagiare anche la Germania Est, c'è un messaggio positivo e di speranza che spiana la strada verso quello che sarebbe successo alcuni anni dopo (anche se in quell'occasione viene pronunciata con tono negativo da chi è contrario alla unificazione).

Le situazioni oggetto delle varie osservazioni, secondo me possono dar fastidio se si guarda troppo da vicino (ma del resto non si tratta di una megaproduzione hollywoodiana). Mentre è più interessante la visione più ampia che la serie vuole restituire; sia dal punto di vista politico, storico, culturale, sia per quel che riguarda la psicologia e le dinamiche dei vari protagonisti.
 
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