• Non sono ammesse registrazioni con indirizzi email temporanei usa e getta

Discussioni su LA7

Vorrei tanto che Cairo vendesse la7 a qualcuno che sappia fare Tv...un bel gruppo importante tipo Bertelsmann. La cosa peggiore è voler ottenere la massima resa col minimo i) sforzo (economico).
Non merita la lcn 7
 
Vorrei tanto che Cairo vendesse la7 a qualcuno che sappia fare Tv...un bel gruppo importante tipo Bertelsmann. La cosa peggiore è voler ottenere la massima resa col minimo i) sforzo (economico).
Non merita la lcn 7
Il mercato italiano non mi sembra molto appetibile....
 
Vorrei tanto che Cairo vendesse la7 a qualcuno che sappia fare Tv...un bel gruppo importante tipo Bertelsmann. La cosa peggiore è voler ottenere la massima resa col minimo i) sforzo (economico).
Non merita la lcn 7
Dire che non merita la LCN 7 mi pare eccessivo... Italia1 cosa ha di più? Ha rimasto di produzioni solo Le Iene, altrimenti solo serie TV, film e Studio Aperto. Sport quasi sparito, mi pare che meriti ancora meno la LCN 6 allora
 
costava troppo e per loro rendeva comunque poco, non è valsa la candela, si tengano l'1%

Costava troppo? Costava il minimo indispensabile. Ovvio che se non hai studi e li devi prendere in affitto è logico che è un costo che grava sulle finanze della rete ma così non produci nulla se questo è l'ostacolo. Non aveva scenografie sfarzose, montepremi pazzeschi, conduttore superpagato......
Qualcosa devi proporre sennò mandi le serie replicate e fai 1% in una fascia importante che accompagna la prima serata. Menomale che arriva Mentana e si passa dal 1% al 6% di colpo. Cosa devono mettere in quello slot, un altro talk politico prodotto in uno scantinato minuscolo del loro centro di produzione?
 
Padre Brown raduna 177.000 spettatori pari all’1.1%

cosa è cambiato ?
 
Stupenda, interessantissima e purtoppo ultima puntata della stagione per LA TORRE DI BABELE, programma che dovrebbe tornare anche per la prossima.
Il dubbio è che questi programmi vengano visti da chi sa già conosce i vari temi trattati , quelli che non le sanno, continuano a non a guardarli (ritenendo magari più affidabili certi articoli da social).

Per quanto riguarda la programmazione,forse qualcuno preferiva le precedenti gestioni Telecom/Cecchi Gori? Io rimpiango solo quella brasialiana quando si chiamava ancora TMC e trasmetteva tanto sport.
 
Ultima modifica:
Costava troppo? Costava il minimo indispensabile.
secondo me per loro costava molto, specialmente quando i concorrenti quelle poche volte vincevano pure... non ti sei reso conto delle parole che mettevano per il lingotto? era palese che non volevano vincesse nessuno, per sborsare meno denari possibili, io quando uscivano quelle parole impossibili avevo le braccia che mi cadevano ma chi volevan prendere in giro. dai su, a quel punto è meglio che abbiano chiuso il programma. La partita finale aveva forse più senso con le sfere quando lo conduceva magalli su rai 2... comunque diciamolo una parola di troppo versione rai condotto da magalli era molto meglio di lingo versione la7
 
Ultima modifica:
Stupenda, interessantissima e purtoppo ultima puntata della stagione per LA TORRE DI BABELE, programma che dovrebbe tornare anche per la prossima.
Il dubbio è che questi programmi vengano visti da chi sa già conosce i vari temi trattati , quelli che non le sanno, continuano a non a guardarli (ritenendo magari più affidabili certi articoli da social).

Per quanto riguarda la programmazione,forse qualcuno preferiva le precedenti gestioni Telecom/Cecchi Gori? Io rimpiango solo quella brasialiana quando si chiamava ancora TMC e trasmetteva tanto sport.
Non decanta mai e perde peso il vecchio detto secondo cui "le cose belle finiscono sempre troppo presto": è il caso de "La torre di Babele",nato in sordina, trattato inizialmente da certuni come il goffo tentativo di stiracchiare una stimata carriera al pari di tal altri adoratori dei virtuosismi dei traini,dello share,del pubblico di riferimento,del brand e via dicendo come un velleitario modo di fare tv d'antan per un'epoca in cui vige trionfante il nuovo per il nuovo e il pensare la tv - oggi definita lineare - espressione del "vecchio" laddove solo quella rinchiusa nei vieti acronimi del tipo OTT avrebbe pieno statuto e validità per fruitori "ggiovani" e non più adusi alla cosiddetta tv tradizionale.
Sbaglieremmo se valutassimo e ragionassimo solo in termini di meri ascolti e di confronti con la concorrenza, incapsulando i singoli programmi solo nel recinto molto costrittivo dei "target" : qualcuno un tempo al sentire questi come altri termini vasocostrittivi del genere "trend negativo" e, mutatis mutandis, oggigiorno "followers" e "influencer" avrebbe provato e oggi proverebbe conati di vomito e si adonterebbe facilmente.
Si potrebbero infatti sciorinare a iosa casi di programmi (di vario genere) durati se non lo spazio di un battito d'ali di farfalla, quasi quanto: programmi depennati per millemila ragioni, spesso e volentieri non direttamente riconducibili alla loro qualità,vieppiù inversamente proporzionali alla pregevolezza della fattura.
Nel caso in specie,il programma di Corrado Augias ha ottenuto - anche a detta del conduttore - soddisfacenti riscontri di pubblico: soggiacendo alla logica del cosiddetto "share" non si può che esserne lieti e parimenti offuscati da un velo di tristezza, considerando che quella di lunedì è stata l'ultima puntata di una serie venata dall'amabile follia nel volere a tutti i costi credere che sia ancora possibile, in una civiltà di nativi digitali (molti dei quali ammaliati quand'anche non ottenebrati dagli infestanti "social") produrre trasmissioni basate su illuminate conversazioni a due improntate su temi di vasta portata, con un linguaggio costellato di citazioni, coltissimo e attraversato, per non dire solcato da venature ironiche e autoironiche; una delle quali si è rinvenuta proprio nel discorso di commiato di Augias, nell'umanissima consapevolezza di non poter fare calcoli e affidamenti temporali più del necessario.
E' stata una lucida e ben riuscita sana follia quella del direttore di rete Andrea Salerno a credere e puntare ad un siffatto programma collocandolo in prima serata, contraddicendo quanti gli davano del pazzo per questa scelta; altrettanto se non maggiormente apprezzabile l'idea di Augias di invitare personaggi di assoluto spessore come Alessandro Barbero,Antonio Scurati, Ascanio Celestini,Umberto Galimberti: e reinvitarne alcuni come Ezio Mauro e Luciano Canfora,facendo non bene ma benissimo; peraltro le citazioni e l'eloquio di Canfora (si potrebbe dire lo stesso di Galimberti) sono un piacere nel piacere.
E poco importa se a vedere "La torre di Babele" sia stato preferibilmente un pubblico di già avvertiti e già consapevoli: solo chi si fa sottomettere alle logiche funzionali (tempi,modalità,linguaggi) dei social, o perchè ritiene che siano imprescindibili o perchè convintamente li abbraccia o perchè spera in qualche captatio benevolentiae, vuol dire che ha già perso.
Meglio aver tracciato la propria strada e seguirla,senza rincorrere mete impossibili ma perseguendo una linea magari retrò, con il gusto di non avviticchiarsi e facendo entrare nell'alveo e nel solco degli "Apostrophes" di una volta,idee e cultura senza abbandonarsi alla grancassa: cercando - secondo le felici parole di Augias - di trovare quelle "fiammelle che possano rischiarare" gli angoli nascosti della storia,che sia minuscola o maiuscola.

200 di questi anni, Corrado Augias: Ad Maiora!
 
putroppo, mi ritrovo a guardare più LA7 che tutti i canali RAI messi insieme.
Poi chi cerca la fuffa, l'eterna leggerezza, il disimpegno, programmi mordi e fuggi, penso che la scelta non manchi.
NON USO lcn, da tempo ce l'ho sul numero 7, quasi quasi la promuovo al 4.
 
putroppo, mi ritrovo a guardare più LA7 che tutti i canali RAI messi insieme.
Poi chi cerca la fuffa, l'eterna leggerezza, il disimpegno, programmi mordi e fuggi, penso che la scelta non manchi.
NON USO lcn, da tempo ce l'ho sul numero 7, quasi quasi la promuovo al 4.
Se vuoi sentire chiacchiere da mattina a notte sulla politica specialmente...
 
si lo so...mi capita di fare zapping quando non c'è altro che mi interessa, ma evito di cambiare assegnazione sul telecomando, al massimo posso usare la funzione preferiti.
 
La7 non è mai riuscita ad accendere veramente il preserale. Ora l’emittente di Urbano Cairo ci riprova con una trattativa con Flavio Insinna. fonte bubinoblog

sarà la volta buona secondo voi? mah...
 
La7 non è mai riuscita ad accendere veramente il preserale. Ora l’emittente di Urbano Cairo ci riprova con una trattativa con Flavio Insinna. fonte bubinoblog

sarà la volta buona secondo voi? mah...
La7 ha acceso il preserale quando ha fatto fare G'day alla Cucciari, che è l'unico tipo di programma in grado di catturare il pubblico che a quell'ora già non guarda i quiz o i telefilm degli altri canali, ed è "predisposto" a scegliere La7. Da anni La7 si è concentrata sull'attualità e sulla politica e su quel tipo di pubblico meno "nazionalpopolare" che viene definito con invidia "radical chic", e almeno secondo me la proposta di qualcosa che non attira quel pubblico sarà comunque fallimentare. Pubblico che, comunque, alle 19.57 da Rai1 o Canale5 cambia comunque su La7, dato da non trascurare.
 
Avevo letto di Insinna, lo ha scritto Il Fatto Quotidiano per la precisione. Non trovo che oltre alla politica la7 non possa offrire altro, ho sempre criticato questo essere rete più tematica che generalista. Poi dopo penso che dopo una batteria di talks politici che comincia alle 7 del mattino si possa staccare offrendo altro verso sera.
Non voglio essere ripetitivo ma il tentativo fatto con Lingo non è andato per niente male, devono però crederci e avere le spalle per sostenerlo, se fai dei timidi tentativi senza crederci è normale che quella cosa che proponi non attecchisce. Un quiz sulla parola, sull'attualità ci può stare, è affine alla natura della rete. Non stiamo parlando di metterci una soap turca, come ha fatto rete4 abbinando due generi apparentemente lontani, anche se li bisogna vedere che tipo di informazione offre al loro pubblico che non è distante da quello che vede le telenovelas turche (senza essere snob). Un quiz tipo l'Eredità basato su conoscenza e cultura generale è perfettamente adattabile alla linea editoriale de la7
 
a parte che la politica è una cosa seria, se ha dei cattivi interpreti non è un buon motivo per non interessarsene, anzi forse ai veri potentati tutto ciò fa gioco, ma certe trasmissioni per te politiche per me sono di attualità, fanno vedere servizi, reportage che ormai non si vedono né in RAI né su Mediaset che ormai punta sul discount televisivo. Da lunedì, poi, inizia anche il nuovo programma 100minuti (con Nerazzini e Formigli ) e il primo argomento è la mafia, la criminalità, altro tema sparito dalla cronache ma NON dal nostro quotidiano.
 
Indietro
Alto Basso