Discussioni su Rai Storia

77467_dixit%20ilariaalpi%20copia.jpg


RAI STORIA: A DIXIT IL FILM SU ILARIA ALPI

Rai Storia propone a "Dixit", venerdi' 8 luglio alle 21.00 su Digitale terrestre e Tivu’ Sat, "Ilaria Alpi: il più crudele dei giorni", film diretto nel 2002 da Ferdinando Vicentini Orgnani. La drammatica vicenda di una giornalista e del suo operatore che hanno dato la vita per il loro lavoro e per la ricerca della verità. A seguire, "La Storia Siamo noi" presentera' "Ilaria Alpi e Miran Hovratin: le verità parallele", la ricostruzione di un’esecuzione che lascia ancora aperti molti dubbi. Un’indagine che scava tra intrighi internazionali, depistaggi e false testimonianze.
Una storia realmente accaduta, una trama difficile da interpretare, un intreccio complesso da indagare: la morte di Ilaria Alpi e del suo cameraman Miran Hovratin. La giornalista inviata del Tg3, interpretata da Giovanna Mezzogiorno, inizia la sua inchiesta in Jugoslavia dove scopre un trasporto illecito di sostanze tossiche su di una nave che viaggia verso la Somalia. La dedizione e la passione per il suo lavoro la portano a ripartire alla volta di Mogadiscio in cerca della verità. Ilaria Alpi e il suo operatore scoprono un vero e proprio traffico d’armi dall’occidente verso la Somalia, che alimenta la guerra nel corno d’Africa. Una verità scomoda e una ricerca che condurrà entrambi alla morte, con una fredda esecuzione da parte di un commando somalo che stronca le loro vite.
Al termine del film di Vicentini Orgnani, alle 22.44, l’approfondimento de "La Storia siamo noi" propone la ricostruzione della morte della giornalista inviata del Tg3 e del suo cameraman Miran Hovratin. Il documento ripercorre, attraverso immagini ed interventi esclusivi, il mistero dell’omicidio in cui si intrecciano trame internazionali, depistaggi e false testimonianze. Una vicenda che lascia dubbi sulle possibili ragioni di quella tragica esecuzione, di quel giorno in cui i due inviati scoprono un traffico illecito di armi e il riciclaggio di rifiuti tossici. Comunicato
 
Stabiese ha scritto:
77467_dixit%20ilariaalpi%20copia.jpg


RAI STORIA: A DIXIT IL FILM SU ILARIA ALPI

Rai Storia propone a "Dixit", venerdi' 8 luglio alle 21.00 su Digitale terrestre e Tivu’ Sat, "Ilaria Alpi: il più crudele dei giorni", film diretto nel 2002 da Ferdinando Vicentini Orgnani. La drammatica vicenda di una giornalista e del suo operatore che hanno dato la vita per il loro lavoro e per la ricerca della verità. A seguire, "La Storia Siamo noi" presentera' "Ilaria Alpi e Miran Hovratin: le verità parallele", la ricostruzione di un’esecuzione che lascia ancora aperti molti dubbi. Un’indagine che scava tra intrighi internazionali, depistaggi e false testimonianze.
Una storia realmente accaduta, una trama difficile da interpretare, un intreccio complesso da indagare: la morte di Ilaria Alpi e del suo cameraman Miran Hovratin. La giornalista inviata del Tg3, interpretata da Giovanna Mezzogiorno, inizia la sua inchiesta in Jugoslavia dove scopre un trasporto illecito di sostanze tossiche su di una nave che viaggia verso la Somalia. La dedizione e la passione per il suo lavoro la portano a ripartire alla volta di Mogadiscio in cerca della verità. Ilaria Alpi e il suo operatore scoprono un vero e proprio traffico d’armi dall’occidente verso la Somalia, che alimenta la guerra nel corno d’Africa. Una verità scomoda e una ricerca che condurrà entrambi alla morte, con una fredda esecuzione da parte di un commando somalo che stronca le loro vite.
Al termine del film di Vicentini Orgnani, alle 22.44, l’approfondimento de "La Storia siamo noi" propone la ricostruzione della morte della giornalista inviata del Tg3 e del suo cameraman Miran Hovratin. Il documento ripercorre, attraverso immagini ed interventi esclusivi, il mistero dell’omicidio in cui si intrecciano trame internazionali, depistaggi e false testimonianze. Una vicenda che lascia dubbi sulle possibili ragioni di quella tragica esecuzione, di quel giorno in cui i due inviati scoprono un traffico illecito di armi e il riciclaggio di rifiuti tossici. Comunicato
Sai se fanno una replica?
 
77550_dixit_rubbia%20copia.jpg


RAISTORIA: DIXIT SCIENZA INCONTRA CARLO RUBBIA

Di cos’è fatto l’universo? L’acceleratore di particelle LHC, Large Hadron Collider del CERN di Ginevra, il più grande e più potente finora mai realizzato costruito in un tunnel sotterraneo a 100 metri di profondità, tenta di rispondere a questa annosa domanda. Dixit Scienza, nella puntata di martedì 12 luglio in onda alle 21.00 su RaiStoria sul digitale terrestre, satellitare free e Tivù Sat, affronterà la questione. Nella seconda parte della puntata, incontro con il Premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia, lo scienziato secondo il quale senza l’innovazione e senza la curiosità per il nuovo non c’è futuro. Comunicato
 
Ieri alle 17.00 anzichè mandare in onda "La conquista di un impero" (3°puntata e ultima puntata) come da palinsesto, hanno mandato "Res Surviving The Tsunami" :doubt: Come mai ? :eusa_think:
E quando andrà in onda la 3°puntata ?
 
Non lo so, ma glielo puoi chiedere nella loro pagina facebook, ci sta che ti rispondino.
 
77602_bowlingacolumbine%20copia.jpg


RAI STORIA: A DIXIT FILM BOWLING A COLOMBINE

Venerdì 15 luglio alle 21.00 su Rai Storia, Digitale terrestre e Tivù Sat nello spazio Dixit film andrà in onda “BOWLING A COLOMBINE” il film documentario, Oscar nel 2003, diretto da Michael Moore che mostra come l’America detenga il primato per l’uso improprio delle armi, con la più alta percentuale di morti violente ed il numero più elevato di armi da fuoco in possesso della popolazione.
Un film documentario che prende il via dal massacro compiuto nel 1999 alla “Columbine High School”, in Colorado, dove due ragazzi armati di fucile entrano nella scuola aprendo il fuoco sui loro coetanei, uccidendo 12 alunni ed un insegnante, prima di togliersi la vita.
Un approfondimento-inchiesta del noto documentarista che non e’ solo una denuncia sul liberismo in materia di porto d’armi, ma soprattutto la fotografia delle discriminazioni politiche e sociali che portano alla consapevolezza che il vero crimine negli Stati Uniti e’ la paura.

RAI STORIA:A RES IL TORMENTO E L'ESTASI DEI RUGGENTI '80

Su Rai Storia, venerdi 15 luglio alle 23, prende il via la nuova proposta di Res, "Tormento ed estasi": viaggio in sei tappe nelle ruggenti estati degli anni Ottanta. Un caleidoscopico viaggio che inizia nel 1978, con le immagini della Rai ancora a metà tra colore e bianco e nero, e termina nel 1990, l’estate della febbre dei Mondiali, l’ultimo spasimo di grandeur italiana prima del declino degli anni a venire. Sole, mare ombrelloni e code sull' autostrada. Ma anche capelli cotonati, pattini a rotelle, Calippi e muscoli in bella vista. Ecco gli ingredienti di una vacanza all’italiana degli anni Ottanta, quelli in cui ogni trasgressione diventa lecita e in cui se non vai in vacanza non sei nessuno. Come ogni estate che si rispetti, anche le ferie italiane sono accompagnate dalle canzonette che escono dai juke-box sulla spiaggia e dalle autoradio delle Fiat Uno che percorrono viale Ceccarini a passo d’uomo. Rettore, Cecchetto, Righeira, Jovanotti, Duran Duran e Madonna: tormentoni che entrano nella testa per non andar più via. E poi ancora: le partenze intelligenti, i videogiochi al bar, il vento radioattivo che spettina i capelli.Tutto questo e’ Tormento ed estasi, che inaugura il suo viaggio dalle ruggenti estati del 1978 e ’79, quando l’era dei “seventies” e’ agli sgoccioli.
 
RAI STORIA: RESELECTION DEDICATO A JOHN LENNON

Nella rubrica "Reselection", in onda mercoledì 20 luglio alle 23.00 su Rai Storia, un canale di Rai Educational, Digitale terrestre e TivùSat, dal titolo “Un uomo chiamato John Lennon” si parlerà di John Lennon secondo Giorgio Verdelli. Un documentario del 2000, che ripercorre la biografia e la carriera del grande musicista inglese: gli esordi, il successo nei Beatles e il sodalizio con Paul McCartney; la carriera da solista, il trasferimento negli Usa, le battaglie portate avanti attraverso la musica e le sue canzoni più belle. La figura di John Lennon rivissuta attraverso interviste, concerti e immagini di repertorio. Comunicato
 
RAI STORIA: RESELECTION DEDICATO A JOHN LENNON

Nella rubrica "Reselection", in onda mercoledì 20 luglio alle 23.00 su Rai Storia, un canale di Rai Educational, Digitale terrestre e TivùSat, dal titolo “Un uomo chiamato John Lennon” si parlerà di John Lennon secondo Giorgio Verdelli. Un documentario del 2000, che ripercorre la biografia e la carriera del grande musicista inglese: gli esordi, il successo nei Beatles e il sodalizio con Paul McCartney; la carriera da solista, il trasferimento negli Usa, le battaglie portate avanti attraverso la musica e le sue canzoni più belle. La figura di John Lennon rivissuta attraverso interviste, concerti e immagini di repertorio.
 
Minoli: credete in Rai Storia, il servizio pubblico è lì

«Il patrimonio di questo progetto decennale non va disperso: non mobilita partiti o gruppi di potere ma ha a che fare con la Memoria del nostro Paese»

Caro direttore, il «tema» di questa lettera aperta è semplice: come sviluppare e migliorare il canale RaiStoria, considerato da molti il più identitario dei canali tematici della Rai. Lo svolgimento del tema, però, è abbastanza semplice: se, in coerenza con il progetto coraggioso presentato dal direttore generale e approvato all'unanimità dal cda, RaiEducazione e RaiStoria prendono due strade diverse, Rai Edu fornirà (come Rai Fiction e Rai Intrattenimento) i suoi contenuti a tutti i canali; RaiStoria svilupperà — con il suo direttore— il lavoro che ha iniziato a fare. Quella che ti racconto, cioè la storia del canale, è una storia che non mobilita partiti e gruppi di potere (per ora). Non fa urlare nessuno al regime. È una storia, però, che ha molto a che fare con la Memoria del nostro Paese, con la formazione delle nuove generazioni, con gli strumenti multimediali (Internet incluso) sempre più richiesti nella scuola e nelle università. È una storia costruita da un gruppo che crede nel ruolo del servizio pubblico e del «racconto della Memoria» come strumento per realizzarlo. Un gruppo che si gratifica del riconoscimento della gente, che guarda i suoi programmi e dice semplicemente: «Grazie». È una storia che si intreccia indissolubilmente con quella di «La Storia siamo noi», che è il più grande progetto di Storia di tutte le televisioni europee, concorrente vittorioso contro quel grande prodotto globalizzato che è History Channel. Un progetto decennale, che ha colto l’opportunità offerta dalla caduta del Muro di Berlino, delle ideologie e dall’apertura degli archivi di tutto il mondo per indagare i punti oscuri della storia contemporanea. Un progetto realizzato con gli storici più prestigiosi, ai quali chiedo, se lo vorranno, di rendere pubblica testimonianza della qualità del lavoro e della preparazione dei giovani del gruppo con cui hanno collaborato. Questo è il punto: non disperdere questo patrimonio. Ne posso parlare perché io sono fuori, e il mio rapporto con la Rai è regolato in modo preciso e dettagliato. Un progetto, quello di «La Storia siamo noi», che produce 400 ore l’anno — tra cui le seconde serate di Raidue e Raitre, competitive per ascolti e per costi —e che, integrato con la declinazione Internet e i contributi di RaiTeche, insieme alle 1.300 ore prodotte da Dixit costituisce il contenuto di prima e seconda serata di RaiStoria. Il gruppo che con budget irrisorio realizza questo miracolo è guidato da Piero Corsini. Uomo di prodotto, nato e cresciuto in Rai come Pasquale D’Alessandro, approdato meritatamente alla direzione di Raidue. Un aziendalista puro, che conosce il mondo e i mercati: sa le lingue, scrive libri e sceneggiature, produce programmi, gestisce budget e personale. È membro del Board dei produttori internazionali di documentari di Storia. È un manager-autore un po’ particolare, come lo è la squadra che dirige: giovani, giovanissimi, precari, come tanti, come troppi, che sanno due o tre lingue, molti con master alle spalle, che stupiscono per la loro competenza e serietà gli interlocutori accademici che incontrano. Nominare Corsini sarebbe una scelta sulla base del curriculum, fuori da ogni logica spartitoria: in perfetta coerenza con il progetto che prevede direzioni di genere da una parte e di canale dall’altra, questa nomina completerebbe l’opera pensata con coraggio dal direttore generale e varata all’unanimità dal consiglio di amministrazione, per valorizzare al massimo competenze e saperi.

Giovanni Minoli - Tratto dal Corriere della Sera
 
doveva gia andare in pensione gia l'anno scorso poi è stato incaricato di dirigere i programmi dei 150 anni
 
Sisi... anche se un po' dispiace... Come Freccero lui è stato un altro talento
 
Indietro
Alto Basso