No, scusami.
Parlando dell'edizione di questa sera: quando vedi l'intero gran premio di formula 1 inquadrato da un led, con un basso refresh rate, e il giornalista in piedi che commenta e che, imbarazzato, si sposta da una parte all'altra non è giornalismo. Perché il gran premio non lo si poteva sintetizzare in tre episodi solo per il format. Qui non c'è nessuna nuova metodologia di racconto. Qui manca il rispetto del telespettatore, che guarda il primo telegiornale Italiano, quello storicamente istituzionale, e quello che vuole vedere è la notizia, non il giornalista che la racconta. Altro esempio di questo, che la Maggioni ha introdotto, sono le notizie lette dall'anchor in studio con le immagini in 2box: quale sarebbe il senso? Non è un inviato. È un giornalista che legge una notizia scritta da qualcun altro. Si chiama autoreferenzialismo.
Tornano a stasera: hanno fatto un focus con un giornalista al touch sulla guerra in Ucraina e l'unica inquadratura che avevano era un controcampo larghissimo col conduttore al desk (che non era coinvolto nel segmento) che non ti permette di vedere quello che veniva raccontato.
Si chiama televisione, è troppo chiedere di vedere?
In ogni caso stiamo parlando del tg1, della Rai. Non è ammissibile l'aggiustamento in corsa.
Non è una TV locale che ha pochi fondi a disposizione. Non voglio immaginare quante persone ci abbiano lavorato e in quanti abbiano approvato quelle scelte prima che andassero in onda.
Sinceramente credo che bisognerebbe avere il coraggio di rivedere pesantemente il tutto. Tornare momentaneamente ad un telegiornale standard e riprogettare offline l'intero format.
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