Direi che io mi limito a fotografare la realtà giuridica dell'era dei sistemi informativi..
Non sei il solo a fotografare: e non è necessario essere per forza di cose laureati in legge per argomentare. Ti porto anch'io qualche argomento (e senza MAI,ripeto,MAI, aver avuto rapporti di collaborazione con Telecom come è stato invece nel tuo caso)
Dai un'occhiata
qui.
Ti invito e vi invito a soffermarvi in particolare su un punto: " La conversazione può essere registrata, ma solo se chi risponde al telefono è d'accordo, e in ogni caso si deve essere avvertiti di questa possibilità. Ma anche se la conversazione è registrata e c'è il consenso al servizio, questo non può partire finché non c'è un contratto scritto".
E ancora: Insomma deve essere possibile cambiare idea fino all'ultimo minuto, ad esempio quando è stato possibile verificare, solo grazie al testo scritto, che l'offerta non è conveniente come era stato prospettato al telefono.
In servizi non richiesti - In ogni caso è vietata la fornitura di servizi non richiesti, anche solo supplementari rispetto ad un contratto già in esecuzione. Anche per gli optional occorre, dunque, un esplicito ok, sempre in forma scritta."
Mi sembra molto chiaro ed inequivoco: il consenso scritto è obbligatorio.
Tue testuali parole
"Se da un lato è da ritenersi insufficiente la doppia firma per le clausole vessatorie, è da ritenersi adempiuta da parte di Telecom Italia la parte relativa all'idonea comunicazione delle stesse condizioni generali
poiché
- invia celermente al domicilio dell'utente le condizioni generali per posta".
A questo punto mi viene da domandare se ci sei o ci fai...ti risulta che Telecom spedisca per posta al domicilio dell'utente, per giunta "celermente" (o sommo gaudio che bell'avverbio...) le condizioni generali del contratto?
Torniamo al teorema di quel leguleio: "Esiste la legge ed esiste l'applicazione della legge"...
Non sto facendo alcuna congettura sui modi di fare della Telecom: parlo per esperienza. E per esperienza posso senza problemi affermare che la Telecom,di cui perori (te come Donelio,sia pure lui all'interno dell'azienda e tu al di fuori da essa) le ragioni, ebbene la Telecom se ne strafrega altamente di mandare per posta(figuriamoci poi celermente...) le suddette condizioni.
Semplicemente se ne infischia.
Interpellati in proposito,la loro risposta è stata: "può consultarle sul nostro sito internet"...
Da quando in qua è un obbligo avere un collegamento internet per usufruire di un legittimo diritto garantito per legge? E anche avendolo,perchè esercitarlo solo in quelle forme?
Faccio altresì notare (perchè anche io sto fotografando,eh...),che l'articolo uscito sulle pagine di Repubblica economia risale al 01 marzo 2007: temporalmente quindi susseguente al d.l. da te citato.
Articolo di Repubblica che non fa altro che riprendere l'
ALLEGATO A
Alla delibera n. 664/06/CONS
E ritornando all'estratto di Repubblica
"Niente variazioni senza preavviso - Inoltre per i contratti in vigore, in caso di variazioni è obbligatorio il preavviso di un mese e scatta il diritto di recesso senza penali per chi non accetta le nuove condizioni"
La Telecom ha forse dato preavviso (nè un mese,nè 2, 3) circa le variazioni originarie del contratto? E' un obbligo palesemente disatteso con tutta la sua utenza.
Prevengo una tua possibile obiezione in riferimento alle tue parole del 21 marzo ore 23.13.43:"Ma guarda che in fatto di tv l'offerta si può modificare nel tempo. E' assolutamente legale".
Ecco,le parole di Eduardo suonano quanto mai opportune: "esistono le parole,perchè non usarle?"
La modifica non è forse una variazione?
Potresti ribattere ("ghedinizzando" un pò...) che ti riferivi ai contenuti e non alle condizioni.
Beh, quando si sottoscrive un contratto con la Telecom non lo si fa per 1/4 o per 3/4: l'offerta è partita da Telecom,via telefono, e le condizioni erano quelle stabilite(e registrate) via telefono.
All'epoca,inoltre, non esisteva ASSOLUTAMENTE Alice +: è stata introdotta solo molto tempo dopo,con abile operazione camuffatoria,spacciando per contenuti nuovi quelli già preesistenti. Anzi,detraendo ulteriormente un nutrito gruppo di canali e obbligando al pagamento di una quota a proposito della quale NON era stata fatta alcuna menzione in sede di contratto originario: il servizio infatti era free,mentre i 3 E menzionati da fedewrc sono stati introdotti in un secondo momento.
Se non sono variazioni queste,allora "io sono una caffettiera"(giusto per citare una felice battuta da "Arsenico e vecchi merletti")...