Ad obbligare Mosley e la FIA furono le indignate proteste per una decisione vergognosa unite alle prove a carico emerse contro la Mc Laren (ormai indifendibile).

Quello che è avvenuto era assolutamente inevitabile, ma anche in quell'ultima decisione c'è stata una profonda ingiustizia. Non penalizzare i piloti che avevano acquisito punti anche in virtù di una scorrettezza della squadra era un nonsenso.

Non sospendere la licenza ad Hamilton che non aveva collaborato rimangiandosi la parola è stata un'altra decisione clownesca.

Mosley, come presidente della FIA poteva e doveva intervenire nei fatti, se aveva un'idea in proposito, la realtà dimostra il contrario.
Che poi, adesso, da politico qual'è, cerchi di saltare sul carro vincente è cosa prevedibile e comprensibile, che però non cambia di una virgola lo svolgimento dei fatti e lo accomuna per responsabilità oggettiva alla PEGGIORE stagione di F1 (per immagine e dignità) degli ultimi 25 anni.