io faccio chiarezza in questo modo invece:
il professor Silvio Garattini, direttore tra l'altro dell'Istituto di ricerche farmacologiche "Mario Negri", in merito ai farmaci equivalenti, un tempo chiamati impropriamente "generici".
Ha detto diverse cose interessanti.
Intanto, cos'è un farmaco equivalente, e che cosa vuol dire poi "equivalente"?
Il farmaco equivalente (FE) può essere prodotto dopo la scadenza del brevetto detenuto dalla casa farmaceutica che produceva il farmaco di marca (FM). Ci sono degli specifici parametri che qualificano il farmaco come equivalente:
1) il principio attivo del FE dev'essere il medesimo di quello del FM (per esempio, la molecola di mesalazina)
2) se il FE è somministrato in compresse, queste devono agire nello stesso tempo del FM. Per esempio, una compressa di antinfiammatorio gastroresistente, ossia ricoperta di uno strato inerte con un pH specifico che viene disciolta selettivamente in certi tratti del tubo digerente, deve appunto agire nello stesso tempo e con le stesse modalità fisiche di quella del FM
3) i livelli di concentrazione del farmaco nel sangue devono essere identici tra FE e FM (e lo studiamo ogni santo giorno ndr)
Il prof. Garattini ha affermato con decisione che con queste caratteristiche il FE è certamente uguale a quello di marca, e che il desiderio del paziente-consumatore di acquistare quello di marca è dettato unicamente dall'abitudine e dal condizionamento pubblicitario che ha per contro, come accennavo prima, la cattiva luce in cui erano finiti gli equivalenti a causa di un nome "infelice".
Adesso viene il bello. Garattini ha detto che
per legge i FE dovrebbero costare come minimo il 20% in meno di quelli di marca, e che il loro utilizzo andrebbe incoraggiato affinchè la concorrenza faccia abbassare i prezzi, riducendo gli immorali guadagni delle case farmaceutiche. Fin qui tutto bene, se non che ho notato che una confezione di 7 clismi Asacol da 4 gr. (FM) costa 42 euro e una confezione di 7 clismi da 4 gr di Enterasin (FE), perciò identico al precedente, costa sempre 42 euro! Ma se per legge dovrebbe costare almeno il 20% di meno, perchè le cose stanno così? Qualcuno ne sa qualcosa?
e concludo definitivamente dicendo: In Inghilterra (finalmente) per legge il medico deve scrivere nella ricetta bianco
SOLO il principio attivo in composizione dosaggio e quantità. sarà poi il farmacista in accordo con il pazienza a decidere se eventualmene vuole il farmaco di marca. In Inghilterra eh.
E sapete perchè è stata approvata questa legge?
Beh è semplice. per uccidere una volta per tutte lo squallido mercato delle case farmaceutiche che hanno accordi con i medici (ad esempio quello di Filuke che consiglia il marca invece che l'equivalente perchè ha un principio attivo maggiore in peso - una boiata colossale) o i farmacisti che ovviamente guadagnano di più vendendo un prodotto di marca (mi riferisco a Lecce&Inter).
Ecco questo in Italia arriverà presto visto che l'OMS estenderà questa legge anche agli altri paesi.
In Italia purtroppo c'è solo la legge che obbliga i farmacisti (che purtroppo non fanno mai e quindi possono essere perseguiti) di dire al paziente che si presenta con la ricetta bianca col farmaco di marca di dire lui:
vuole il generico che è equivalente e costa di meno? sarà il paziente a decidere se lo vuole o no. Ma ovvio i farmacisti non lo dicono mai per ovvi motivi

fate voi

ciao!