Anything Else
Il Woody Allen degli anni 2000 in un film che forse pochi hanno visto, anche a me infatti è la prima volta che capita di vederlo. Inutile dire che la comicità di questo geniaccio di regista è indissolubile, ha attraversato 50 anni o più della storia del cinema e ancora oggi, escluse qualche piccole cadute, ha sempre sfornato grandissimi o ottimi film insieme a molte altre buonissime commedie come questa. E chi dice che oggi non è più lo stesso e ha perso un po' di smalto non credo abbia ben chiaro di chi si sta parlando. Naturalmente i suoi classici del passato rimarranno per sempre nella storia, e queste ultime commedie un po' meno, ma bisogna solo che lodare un "autore" di cinema comico come questo, che anche adesso a più di 80anni riesce a sfornare buone commedie, mantenendo sempre il suo stile unico.
Anche in questo caso, dopo i suoi classici e bellissimi titoli di testa con il suo classico blues o jazz che le accompagna, veniamo catapultati nella solita New York, tra bellissimi squarci di parchi luminosi, ponti, appartamenti ecc... in una semplicissima storia d'amore, come ne abbiamo viste tante altre nel suo cinema e nella storia del cinema. La trama infatti è semplicissima, non c'è molto da raccontare, in questo caso si concentra sulla storia di questo ragazzo, sceglie quello di American Pie, innamorato pazzo fin dal primo momento di questa non impressionante ma di un fascino unico Christina Ricci fin dal primo momento antipatica a tutti. Si parla infatti non di un amore idilliaco e che sappiamo benissimo che non finirà bene. Perfetta nel ruolo la Ricci, una ragazza che più che amare sfrutta il fidanzato, tradendolo ripetutamente ecc... ecc...
I personaggi come sempre sono molto sfaccettati e come in tutti i film di Allen la particolarità non risiede nella storia, che è molto semplice, ma nel come viene girata, fotografata, nell'atmosfera piacevole che trasmettono sempre i suoi film, e soprattutto nel come viene scritta. Si ritaglia sempre uno spazio per lui, in questo caso l'amico del ragazzo, per fare sfoggio della sua comicità logorroica, citazionista e che conoscono tutti ma che in ogni suo film non stanca mai. Le parti più divertenti e piacevoli infatti sono sempre quelle in cui Allen fa la sua comparsata. E anche qui le battute sono scritte perfettamente e geniali. Insomma il solito Allen, niente di più niente di meno, per chi lo adora è un altro film da vedere per arricchire la propria conoscenza sul regista, o per trascorrere un'ora e mezza e più piacevolissima.
Voto: 7
Rango
Gore Verbinski, regista che mi ha sempre incuriosito perchè per quanto sia solo probabilmente un buon regista che sà fare il suo mestiere, e non girerà mai ottimi film o capolavori, riesce a mantenere una certa autorialità nei suoi filmettini. Oltre all'ottimo The Ring, che mi ha traumatizzato da bambino e mi fece passare molte notti insonni a controllare la tv, nelle sue opere troviamo sempre questi paesaggi sperduti, tra messico, sabbia, calore, anche marini, insomma si è capito che sti paesaggi cosi' caldi lo affascinano molto. La divertente commedia The Mexican, un po' idiota ma carina, la trilogia multimilionaria classica dei Pirati di Depp e l'ultimo divertentissimo Lone Ranger, forse il suo migliore fin'ora, hanno molto in comune in senso di atmosfere.
Questo Rango, vincitore dell'oscar probabilmente per mancanza di avversari visti i vari seguiti della dreamworks e della pixar, non è da meno in fatto di atmosfere calde e sabbiose. Come in the lone ranger qui siamo davanti proprio ad un western, che si vede che il regista apprezza molto. Sfrutta il genere rendendolo comico e stupido, ma si vede che rispetta Leone e non lo prende in giro, nelle inquadrature nelle citazioni e altro.
L'idea è carina, i personaggi un po' abbozzati ma decenti, la trama abbastanza banale e piena di buchetti. Dal punto di vista grafico è veramente impressionante, rappresenta forse un unicum nella cgi di oggi, nel senso che personaggi sono cosi ben costruiti graficamente, per la bruttezza, la sporcizia che emanano non li ho mai visti. Infatti tutti i personaggi sono veramente brutti, sporchi, assetati, e sono caricature di animali che di solito non vediamo nei film. Animali del deserto che eccetto il camaleonte, l'armadillo e qualche altro, non so neanche come nominarli. Insomma la scelta grafia è molto bella.
L'unico grande problema è che rivolgendosi ad un pubblico di età piccola, alterna ottime scene citazioniste e cattive, ad altre veramente stupidissime, patetiche e che ti fanno venire voglia di spegnere per la stupidità. Insomma alcune battute sono scritte bene, ma nel complesso la sceneggiatura non mi è piaciuta molto, risulta un po' troppo bambinesca, anche se ha delle intuizioni geniali.
Si va ad inserire nella media del genere d'animazione in cgi di oggi, sopra la media solo la costruzione grafica del paesaggio, che fa venire sete solo a guardarlo, e dei personaggi. Decente.
Voto: 6