• Non sono ammesse registrazioni con indirizzi email temporanei usa e getta

Film consigliati in catalogo

LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE - VERTIGO
Dopo gli altri due film che ho visto, questo arriva al momento giusto. Probabilmente con quello in questione si comprende appieno cosa è stato ed è lo stile Hitchcock. Come sempre viene presentata la storia, porta ad farsi un'idea relativa ad una cosa, ne rimani stupito, poi ancora di più e così fino alla fine. Un mistero continuo, nebbia che si dirada. Il tutto in un ritmo che come al solito non preme sull'acceleratore, ragionato, attraente. Sempre senza fretta, un po' alla volta e tutto a tempo debito. Fino alla fine che ne è il riassunto. Interessanti anche l'animazione della vertigine, la tecnica da lì spesso ripresa per far comprendere i momenti di "vertigo" e soprattutto lo è leggere come il gradito binomio costituito dal regista e da Stewart saltò proprio a causa dell'insuccesso di critica di questo film. Il tempo, ed è stato dimostrato anche in altri casi illustri, per fortuna è sempre galantuomo.
Voto 9+
 
Planet Terror

Rodriguez gira il suo film più anarchico, più folle, piu riuscito. In questa pellicola troviamo tutte le esagerazioni del suo stile, l'estremizzazzione del concetto di film di serie b in ciascun ambito, sia tecnico che di sceneggiatura. Quest'ultima è la più comune che si possa trovare in un film action/horror come questo: la classica invasione/infezione zombie (o quello che siano) con qualche sottotrama non particolarmente impressionante. Dopo la visione non rimarrà quindi impressa la sceneggiatura in sè, ma molto altro che è difficile togliersi dalla testa.

Progetto, come tutti sanno, portato sullo schermo grazie alla collaborazione con l'amicone Tarantino, il film colpisce soprattutto per l'estremo ritmo che Rodriguez riesce a dare per tutta la durata, divertendo a bestia dall'inizio alla fine. Tralasciando per ora il lato tecnico e lo stile, funziona alla grande soprattutto per i personaggi e per le interpretazioni magistrali e sopra le righe che ne vengono date. Soprattutto i personaggi femminili sono quelli che rimangono più impressi: una Rose McGowan che eccitante è dire poco, sexy e perfetta, e una Marley Shelton, che va in giro con le siringhe tra le autoreggenti, che è fantastica per come è scritta, interpretata e per le situazioni grottesche che la caratterizzano. Per ultimo nota di credito sempre al solito Josh Brolin che con le sue espressioni a me ha divertito e non poco, nei panni di questo dottore trasmette tanto di quel grottesco e surreale che la pellicola vuole farci arrivare.

Ci ritroviamo scene una pi divertente dell'altra, in un'opera completamente surreale e grottesca, dove lo splatter e l'azione ironica e folle la fanno da padrone, con diverse scene indimenticabili. Tutto questo condito da diverse ciliegine stilistiche, stile film d'altri tempi e di serie b che contraddistingono il solito Rodriguez: una pezzo mancante a metà film, lo stile "rovinato" dell'immagine che da ancora di più il senso di stare veramente seguendo un Grindhouse d'exploitation, le frequenti inquadrature stile porno, tutto funzionale alla riuscita e allo stile della pellicola. Uno dei migliori film del regista e un piacere per gli occhi per i i personaggi femminili, che, guarda caso, chiudono loro la pellicola da "padroni", per cosi' dire.

Voto: 8
 
Il corvo

Cosa dire di questo The Crow? Probabilmente che è diventato un cult per molti e ha raggiunto questa notorietà solo per essere stato l'ultimo film dell suo protagonista, il Brandon Lee, figlio dell'eterno Bruce, morto durante le riprese alla giovanissima età di 28 anni durante il drammatico fatto che tutti conoscete. Ma insomma parlando del film stesso non ci vedo tutta questa originalità, nè m'ha impressionato più di tanto. La storia è quella classica di un revenge-movie, qui raccontata in stile un po' supereroistico-fumettistico e un po' in stile punk rock. L'amibentazione devo ammettere che è riuscitissima: questa città, o metropoli, richiama molto un blade runner, o una gotham per rimanere in termini fumettistici, sempre piovosa, scura e perfetta e funzionale alla tipologia di revenge movie che stiamo guardando. La vicenda pero' di Eric Draven che torna un anno dopo dalla sua morte, grazie a questa leggenda del corvo trasportatore di anime, e invincibile sconfigge tutti, aiuta i suoi amici ecc... ecc.. non mi ha colpito molto, e per quanto si segue abbastanza bene per la prima oretta, poi diventa anche noiosa a tratti, si sa già come finirà, sa di già visto e non colpisce particolarmente su molti aspetti. Proyas fa il suo compitino per la maggior parte, per quanto dimostri di dare un ostile alla pellicola che non rimane quindi completamente anonima e per molti aspetti già indicati sopra rimane in testa anche dopo la visione. Fatto sta che la maggior parte die personaggi sono troppo banali e molte situazioni e scelte dei protagonisti sono forzate e mal spiegate. Un egregio compitino di Proyas, che mi ha intrattenuto forse per troppo poco tempo. Va detto pero' che la faccia di Brandon Lee rimarrà comunque impressa nella mia mente dopo questo film, sotto questo punto di vista una certa iconicità al personaggio è stata creata.

Voto: 6
 
All'ultimo voto

David Gordon Green e' un regista che ultimamente era entrato nelle mie simpatie per aver diretto comedy come Sua maesta' o Strafumati, che consiglio di recuperare per una serata all'insegna della semplice e volgare demenzialita'. Ultimamente e' tornato a trattare temi ben piu' drammatici e in questo suo ultimo film avrebbe voluto coniugare le due cose, portanto alla luce un dramedy (molto piu' comedy di quello che si potrebbe pensare) coadiuvato addirittura da un cast niente male come Sandra Bullock, Billy Bob Thornton e Anthony Mackie tra gli altri. Risultato: non ci si e' manco avvicinato purtroppo e quello che esce dalla nostra bocca alla fine della visione e' un sonoro "che peccato". Che peccato perche, per esempio, l' ultima mezzoretta, lasciando stare le solite frasi fatte e senza senso per concludere la vicenda e qualche esagerazione di troppo, non era del tutto sbagliato, e in quei minuti finali ho intravisto quello che il regista voleva trasmetterci. Purtroppo pero' lo intravediamo solo e per la maggior parte assistiamo ad uno spettacolo che ha dell'incredibile per come e' mal studiato e messo in scena.

Ma veniamo a noi, cosa avrebbe voluto fare Green? Semplice, anzi mica tanto semplice: avrebbe voluto raccontarci un tema cosi' sentito, problematico e sfaccettato, come quello della politica, delle elezioni, dal punto di vista di un paese forse messo peggio anche di noi che e' la Bolivia, andando a fondo anche dei problemi del popolo non rimanendo solo nelle segrete stanze dei sindaci, pero' lo avrebbe voluto fare in modo leggero, con personaggi non proprio drammatici, ma altamente sopra le righe come quelli della Bullock e di Thornton che si sfidano, letteralmente, fino all'ultimo voto appunto. Il tutto infatti e' raccontato dal punto di vista della coordinatrice interpretata dalla Bullock, personaggio secondo me sbagliato fin dall'inizio, troppo sopra le righe e peraltro nemmeno ben messo in scena da lei stessa, troppo truccato, quasi finto, insomma completamente toppato e che dovrebbe invece essere estreamemente piu' complicato di quello che vediamo, ed e' per questo che il finale poi e' difficile da comprendere. Di Thornton invece non restano manco i capelli in questa pellicola, insomma attori anche buoni, per non dire ottimi, ma usati malissimo.

Per mettere in scena un dramedy del genere, secondo me, bisogna essere molto piu' che semplici mestieranti e purtroppo Green alla prova del noveha toppato chiaramente tanto che il film fu ignorato dai piu' dopo la sua uscita. Creare un amalgama tra questi generi cosi diversi non e' cosa da poco: una commedia anche molto forte, con un personaggio cosi avulso dal contesto che e' li solo per sfidare il suo nemico giurato, il coordinatore (Thornton insomma) dell'altro candidato alla presidenza boliviana; un political drama che indaga le varie strategie per accaparrarsi voti da parte dei candidati; infine un vero e proprio drama incentrato sulle problematiche del paese che devono venire necessariamente fuori prima o poi. Ora fare della politica una cosa comica, un gioco delle parti per chi acquista piu' percentuale, e' anche possibile visto che alla fine questo e', non c'e' niente di vero in questi candidati solo gente assetata di potere, una sfida a chi e' il miglior demagogo, ma vedere la Bullock col **** di fuori dal finestrino e dopo due secondi vedere mostrata una protesta cittadina cosi seria non funziona proprio. Insomma quello che voglio dire e' che per quanto l'idea fosse anche ottima, creare un dramedy in stile Argo per intenderci, Green non e' riuscito per niente ad amalgamare il tutto, sembrano quasi scene di due film diversi mischiate tra loro, e ogni sequenza che si sussegue, per quanto ben girata e montata, lascia un senso di straniamento non indifferente. Un buco nell'acqua che avrei voluto non accertare, ma che e' evidente gia' dalle prime sequenze.

Voto: 4.5
 
Young adult

Jason Reitman si è ritagliato negli ultimi anni il suo piccolo spazio nel mondo della commedia "indipendente" per cosi dire, o sofisticata forse è il termine migliore. Alcuni suoi film troppo osannati dalla critica, ma è un ragazzo che sa il fatto suo e ha dimostrato di saper girare buoni film. Anche questo titolo che ha come mattatrice incontrastata la nostra Charlize risulta riuscito nella sua, comunque, non eccellenza.

Quello a cui il regista ambisce in questo caso è raccontarci un personaggio problematico, che già intuivamo dall'antitetico titolo. Sulle spalle, o meglio su quei bellissimi occhi e su quelle magnetiche curve, poggia quindi tutta la pellicola, che e' la solita, banale, storia di realizzazione e successiva risoluzione del percorso del personaggio. Una donna tanto bella e attraente quanto malata, stronza, che non accetta la sua condizione, che continua a vivere nel passato, anzi che crede veramente di vivere nel passato e che non sia cambiato nulla rispetto alla sua adolescenza. Questo dimostrato dal fatto che prende quasi subito la sua mini e senza pensare decide di riprendersi e riconquistare la sua vecchia fiamma del liceo, ora sposato e padre di un bambino. Insomma un personaggio fastidioso che Reitman ci spiattella davanti, senza amarlo troppo, anzi rendendolo ridocolo, proprio per riuscire a farci comprendere ancora meglio la sua condizione.

Quindi, attraverso il suo ritorno nella cittadina della sua adolescenza, tra vecchie amicizie e non, genitori ecc...il tutto scandito dalla scrittura di un romanzo su una teenager (estremamente autobiografico) giungiamo finalmente alla tanto attesa sua realizzazione della condizione che (non) vive.

Dramedy che non strappa troppe risate, non era il suo obbiettivo, con un personaggio ben scritto e soprattutto ben interpretato, credibilissima Charlize, brava come poche altre volte, si vede che era proprio il suo personaggio.

Voto: 7
 
A cena con un cretino

Comedy con la coppia Steve Carell e Paul Rudd, che dovrebbe essere il remake di un film di qualche anno fa, dove dei "granduomini", per cosi dire, portano ognuno un deficiente a queste cene di "lavoro" per divertirsi e prenderli in giro. Una cosa un po da malati, e infatti anche il nostro protagonista è la prima cosa che dice dopo aver saputo quello che gli tocca fare per ottenere la sua tanto sperata promozione e salire di livello, e anche di piano, nella societa per cui lavora. Come vicenda d'inizio poteva anche starci per una comedy senza troppe pretese, ma purtroppo non assisteremo nemmeno a questo ma ad una serie di luoghi comuni e gag degne di un cinepanettone.

Mettiamo subito in chiaro non ci sono boldi o salemme qui, c'è soprattutto Steve Carell che é un grande comico per me, ma che viene sfruttato male, con un personaggio troppo esagerato e che ha intorno una storia e dei personaggi troppo banali e gia visti, e che quindi non raggiungono l'obiettivo principale, cioé intrattenere e far ridere.

Purtroppo la commedia soffre di una scrittura delle gag e degli eventi troppo malvagia, per la prima parte risulta anche noiosa la storia e per quanto Jay Roach ha dimostrato di saperci anche fare con il genere qui sbaglia quasi tutto, non c'è una scena uno scambio di battute, dei tempi comici che ricorderemo, restera la solita noiosa successione di eventi che ognuno si aspetta. La classica perdita di tutto da parte del nostro protagonista per colpa sua e del suo nuovo cretino e poi il necessario finale lieto, al quale bastano due belle frasi dette di spalle alla moglie per essere portato alla vittoria.

Commedia che oscilla tra scene piu demenziali e quelle piu sentimentali, rimanendo pero un ibrido mal riuscito, non divertente e che intrattiene solo un pochino nell'ultima parte. Ricorderemo probabilmente solo il solito faccione, infinito, di Zack Galifianakis e la sua imperdibile risata.

Voto: 4.5
 
Poltergeist - Demoniache presenze

Una felice fusione tra la poetica del fantastico per ragazzi di Spielberg e l'horror vero e proprio del grande Tobe Hooper, Poltergeist è un cult intramontabile che ha il pregio, come qualsiasi cult che si rispetti, di saper impressionare, emozionare e spaventare anche oggi. Cult confermato dal fatto che la compianta Heather O'Rourke, che interpreta la bambina Carol Anne del film, seduta davanti ad una tv con tutte e due i palmi delle mani sullo schermo, è un'immagine ancora iconica del cinema fantasy-horror.

Prevale leggermente di più lo stile spielberghiano, evidente già dal fatto che questi "spiriti maligni" prendano di mira prima di tutto i ragazzini, e che siano loro alla fine il fulcro di tutta la tensione. Tobe Hooper da quel tocco spiccatamente orrorifico che Spielberg ha perso sia nelle sue regie che sceneggiature e sa bene dove andare a mettere mano e quali tasti spingere per farci provare paura. Sa infatti che ognuno di noi ha attraversato il momento del'infanzia in cui si ha paura del buio, di quando nostra madre dopo averci dato la buonanotte chiude la porta della cameretta e ci lascia li soli infilati nelle coperte, osservati dai nostri giocattoli (clown e pagliacci i peggiori) e completamente ignari di cosa possa aggirarsi sotto al nostro letto o dentro il rispostiglio. Di conseguenza Hooper gioca molto sulle paura più infantili, riuscendo a rendere al massimo la tensione soprattutto in queste scene con i più giovani protagonisti. La sua regia, il montaggio sono magnetici e funzionali e il suo tocco splatter, per quanto frenato da Spielberg, riesce ad uscire anche fuori in un paio di scene veramente incredibili per la realizzazione grafica. Nonostante siano passati un bel poì di annetti, niente da dire sugli effetti visivi, anche con tanti bei soldini Hooper riesce a cavarsela perfettamente dirigendo il tutto con una maestria e una consapevolezza che gli ha premesso di lasciarsi un cult che ancora oggi riesce ad esprimersi e ad impressionare come fosse appena uscito. Splendida sotto questo punto di vista l'ultima sequenza di "ascensione" delle bare.

Ottime le interpretazioni sia dei due bambini che del resto della famiglia e sceneggiatura con un pizzico di attualità e di riflessioni su alcuni temi, non usuali in un classico horror alla "casa infestata da fantasmi". Immortale pellicola imperdibile.

Voto: 8
 
A cena con un cretino

Comedy con la coppia Steve Carell e Paul Rudd, che dovrebbe essere il remake di un film di qualche anno fa, dove dei "granduomini", per cosi dire, portano ognuno un deficiente a queste cene di "lavoro" per divertirsi e prenderli in giro. Una cosa un po da malati, e infatti anche il nostro protagonista è la prima cosa che dice dopo aver saputo quello che gli tocca fare per ottenere la sua tanto sperata promozione e salire di livello, e anche di piano, nella societa per cui lavora. Come vicenda d'inizio poteva anche starci per una comedy senza troppe pretese, ma purtroppo non assisteremo nemmeno a questo ma ad una serie di luoghi comuni e gag degne di un cinepanettone.

Mettiamo subito in chiaro non ci sono boldi o salemme qui, c'è soprattutto Steve Carell che é un grande comico per me, ma che viene sfruttato male, con un personaggio troppo esagerato e che ha intorno una storia e dei personaggi troppo banali e gia visti, e che quindi non raggiungono l'obiettivo principale, cioé intrattenere e far ridere.

Purtroppo la commedia soffre di una scrittura delle gag e degli eventi troppo malvagia, per la prima parte risulta anche noiosa la storia e per quanto Jay Roach ha dimostrato di saperci anche fare con il genere qui sbaglia quasi tutto, non c'è una scena uno scambio di battute, dei tempi comici che ricorderemo, restera la solita noiosa successione di eventi che ognuno si aspetta. La classica perdita di tutto da parte del nostro protagonista per colpa sua e del suo nuovo cretino e poi il necessario finale lieto, al quale bastano due belle frasi dette di spalle alla moglie per essere portato alla vittoria.

Commedia che oscilla tra scene piu demenziali e quelle piu sentimentali, rimanendo pero un ibrido mal riuscito, non divertente e che intrattiene solo un pochino nell'ultima parte. Ricorderemo probabilmente solo il solito faccione, infinito, di Zack Galifianakis e la sua imperdibile risata.

Voto: 4.5
A me invece Steve Carell non piace, fa parte di quella generazione (con Adam Sandler) che non mi fa ridere proprio. Lo evito come la peste.

Inviato dal mio GT-I9505 utilizzando Tapatalk
 
A me invece Steve Carell non piace, fa parte di quella generazione (con Adam Sandler) che non mi fa ridere proprio. Lo evito come la peste.

Inviato dal mio GT-I9505 utilizzando Tapatalk

mah paragonarlo a quel cretino vero e proprio di adam sandler non mi sembra giusto... parliamo di due comicità completamente differenti... carell è un vero e proprio attore comico, recita da far paura le sue parti (sia comiche che drammatiche) sandler invece sfrutta la sua simpatia sul pubblico ma il 90 percento dei suoi film non fanno ride manco pe sbaglio...
 
mah paragonarlo a quel cretino vero e proprio di adam sandler non mi sembra giusto... parliamo di due comicità completamente differenti... carell è un vero e proprio attore comico, recita da far paura le sue parti (sia comiche che drammatiche) sandler invece sfrutta la sua simpatia sul pubblico ma il 90 percento dei suoi film non fanno ride manco pe sbaglio...
Li ho accomunati come generazione, cioè di quella fascia dei 50/55enni, non come tipo di comicità. Mi irrita. L'ho trovato insulso in "L'incredibile Sam Wonderstone". Se penso al loro più o meno coetaneo Jim Carrey...

Inviato dal mio GT-I9505 utilizzando Tapatalk
 
Li ho accomunati come generazione, cioè di quella fascia dei 50/55enni, non come tipo di comicità. Mi irrita. L'ho trovato insulso in "L'incredibile Sam Wonderstone". Se penso al loro più o meno coetaneo Jim Carrey...

Inviato dal mio GT-I9505 utilizzando Tapatalk

si ma parli di un film completamente inutile e sconosciuto... vediti i due anchorman, 40 anni vergine, little miss sunshine e poi mi saprai dire...
 
si ma parli di un film completamente inutile e sconosciuto... vediti i due anchorman, 40 anni vergine, little miss sunshine e poi mi saprai dire...
"40 anni vergine" l'ho visto qualche anno fa, ma a parte qualche gag, l'ho trovato insipido.

Inviato dal mio GT-I9505 utilizzando Tapatalk
 
A casa con Jeff 5: per vedere Jason Segel (che adoro) e Ed Helms (il dentista di una notte da leoni) assieme in una commedia americana a basso budget, con Jason Segel nella solita chiave comico-esistenzialista, questa volta riuscita peggio di altre. Bah... mi chiedo da cosa si sia fatta convincere Susan Sarandon per una parte così piatta e un film così.

Yves Saint-Laurent 5,5: scorre senza lasciare il segno questo biopic, belle le ambientazioni d'epoca ma non lascia il segno, detto da uno che preferisce il cinema europeo a quello americano.

The Joneses 7,5: ben fatto, è centrato e fa le cose al posto giusto, senza strafare. Brava e bella Amber Heard, idem Demi Moore che è perfettamente nella parte della donna in carriera che si sforza di non lasciarsi andare anche se vorrebbe.
 
Dedicato in particolare a tutti gli abbonati Sky che, per una ragione o per l'altra, si erano chiesti se Single ma non troppo sarebbe andato sulla piattaforma satellitare e poi sono rimasti delusi. Siate invece felici ed orgogliosi. Visto su Infinity Première. Film cretino, insulso, fastidioso. La mia pazienza è durata mezz'ora, prima di rilassarmi con Dexter. Odiosa la protagonista (era odiosa in Super fan night, serie che non sono riuscito a seguire, e nei film Pitch ecc). Hanno stufato queste storie della bruttina che cerca sesso notte e giorno (penso anche a quell'altro obbrobrio di Un disastro di ragazza), urla, si ubriaca, e caccia di casa uomini quando si risveglia strafatta. Hanno stufato i film (parola grossa) in cui il dialogo è forzatamente fatto solo della frase "Vuoi sc****re" con tutte le possibili varianti esclamative, propositive, imperative. Non c'è altro. Ed io, che amo la COMMEDIA americana, guardo altro.
Voto: 2
Ps: non è quella parola che mi turba. Ma è la mancanza di intelligenza. Sono un fan accanito di Shameless. Lì quella parola è trita e ritrita, ed applicata, in tutti i luoghi, tra tutti, e per tutti. Ma lo fanno con intelligenza, ironia, passione. E questo mi piace.
 
Rispolvero questo thread, non so se è il periodo estivo o magari molti film sono statii rimossi dal catalogo, ma onestamente trovo un po vecchiotto il catalogo film di Infinity, voi che ne pensate?

Inviato dal mio GT-N7100 utilizzando Tapatalk
 
Rispolvero questo thread, non so se è il periodo estivo o magari molti film sono statii rimossi dal catalogo, ma onestamente trovo un po vecchiotto il catalogo film di Infinity, voi che ne pensate?

Inviato dal mio GT-N7100 utilizzando Tapatalk
Quanto a nuovi arrivi, è noto che luglio e agosto siano stati tiepidi ed ingenerosi. In autunno il catalogo migliorerà. La library mi pare però notevole. No?!
 
Quanto a nuovi arrivi, è noto che luglio e agosto siano stati tiepidi ed ingenerosi. In autunno il catalogo migliorerà. La library mi pare però notevole. No?!
Beh si è sicuramente ricca, però la maggior parte dei film sono di qualche annetto fa, per lo meno quelli italiani che seguo maggiormente, diciamo che al momento l'ho sfruttata maggiormente per Squadra Antimafia e considerando il fatto che sono riuscito ad ottenere 2 mesi gratis fino all'11 ottobre mi tornerà utile per le prime puntate, la qualità di Squadra Antimafia in HD su Infinity è davvero ottima, senza aggiungere che non devo sorbirmi le continue interruzioni di Canale 5...

Inviato dal mio GT-N7100 utilizzando Tapatalk
 
10 regole per fare innamorare 6
London boulevard 5,5
Io robot 7
Il segreto dei suoi occhi 8: cinema purissimo, su tutte la scena dello stadio girata magistralmente, l'interrogatorio e il finale. Drama-thriller forse un po' lento, ma non dite che ha il ritmo da televonela sudamericana, suvvia. I personaggi non ti lasciano indifferenti e se accade questo, il film ha raggiunto uno dei suoi scopi. Come non empatizzare col protagonista, l'uomo medio, forse mediocre, che lavora, si sbatte, s'in****a, vuole giustizia e non sa mai cogliere l'occasione importante per sé?
Amabili resti 5: aspettative alte e deluse. Qui i personaggi non mi sono entrati dentro, in un racconto troppo lungo e diluito che sfiora e basta ma non prende, nonostante il tema forte. Salvo l'interpretazione di Stanley Tucci e poco altro. A Peter Jackson dalla trilogia sarà scappata la mano con la lunghezza dei film, ma qui ha sbrodolato e mi è arrivata ben presto la noia.
 
Indietro
Alto Basso