Frasi celebri dal mondo del calcio

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Skurhavy, centravanti cecoslovacco del Genoa anni '90. Commento ad un servizio ds di quella squadra

L'attaccante sembra un vichingo dalle chiome impazzite
 
Udinese-Juventus 0-2 del 1981. Secondo gol di tardelli che poi si inginocchia verso un compagno. Beppe Viola alla dom sportiva

Tardelli si inginocchia a ringraziare il Dio Odino
 
Quando Shevchenko lasciò il Milan per andare in Inghilterra dal Chelsea si rese protagonista della conferenza stampa calcistica più imbarazzante che io ricordi.
Motivò la sua scelta di cambiare squadra e paese dicentro tra l'altro:
"....Io non parlo inglese,mia moglie non parla ucraino,la lingua che abbiamo in comune in questo momento è l'italiano,ma l'unico modo per poter far capire ai nostri figli l'amore che abbiamo per loro è la lingua inglese" :eusa_shifty:
 
Antonio Di Natale in questa stagione sembra non riconfermare una sua frase di alcuni anni fa:
L'Udinese è il mio mondiale
 
Quando Shevchenko lasciò il Milan per andare in Inghilterra dal Chelsea si rese protagonista della conferenza stampa calcistica più imbarazzante che io ricordi.
Motivò la sua scelta di cambiare squadra e paese dicentro tra l'altro:
"....Io non parlo inglese,mia moglie non parla ucraino,la lingua che abbiamo in comune in questo momento è l'italiano,ma l'unico modo per poter far capire ai nostri figli l'amore che abbiamo per loro è la lingua inglese" :eusa_shifty:
ricordo, tra l'altro appena la vedo mi scende la lacrima...chi non è milanista non può capire...
quando il miglior tuo attaccante ti lascia dopo tanti anni è una botta mica male al cuore, vedere l'ultima partita del Milan di quella stagione e sheva in mezzo ai tifosi a piangere, e qualcuno lo va ad abbracciare....
 
io tengo troppo a sheva, per me quando è andato via è stato tragico :crybaby2: :crybaby2:

nel 2008 ritorna sheva e Costacurta a sky dice:
"Sheva? Non lo avrei ripreso al Milan. Ci sono due giovani importanti come Pato e Borriello e lui potrebbe creare delle turbative. No, fosse stato per me non lo avrei ripreso"
 
Sulla gazzetta, il giorno del debutto di costacurta al posto di Baresi (1987)

I tifosi del Milan alla lettura delle formazioni

Galli (olé) Tassotti (olé) Maldini (olè) Colombo (olé) F.Galli (Olé) Costacurta (e chi èèèè?)
 
quando il miglior tuo attaccante ti lascia dopo tanti anni è una botta mica male al cuore, vedere l'ultima partita del Milan di quella stagione e sheva in mezzo ai tifosi a piangere, e qualcuno lo va ad abbracciare....
Siamo rimasti male anche noi nel 1996 quando se n'è andato Vialli, per esempio. Ma poi ci siamo rigenerati.
A proposito di Vialli, quando a partire dalla stagione 1995-96 hanno inserito i numeri personalizzati sulle maglie, lui ha detto a me piacerebbe il 99
 
qualcuno più grande di me mi saprebbe dire qualche numero 24 del Milan del passato?? ad esempio nella stagione 83-84... :sad:
non trovo nulla io

comunque, l'ex rossonero Gerets parla del suo Milan:
"C'erano ottimi giocatori, tra cui uno sopra tutti: Franco Baresi. Ma anche Damiani, Evani e Tassotti erano ottimi giocatori. Ma come il capitano non ce n'era"
 
Il ritornello dell'inno della Sampdoria, ai tempi dello scudetto

Oh Sampdoria, ogni partita una festa sarà.. oh Sampdoria, forza Sampdoria.. in ogni angolo della città
 
Roberto Baggio alla fine della sua incredibile storia
Questa volta credo che sia arrivato il momento di smettere, questa è la mia idea attuale ma anche quella definitiva. A meno di accadimenti straordinari, ma credo che sia difficile che avvenga qualcosa che mi faccia cambiare idea. Cosa farò? Non ci ho ancora pensato". Così parlò Baggio, che da qui trova ancora due obiettivi da centrare. "Voglio salvare il Brescia e arrivare a quota duecento gol in serie A". Altre quattro reti ed è fatta.
 
Gianni Rivera parla di Baggio: "Roberto è stato uno dei più grandi calciatori italiani di sempre ma per carattere non è mai riuscito a diventare un leader". Una verità. Come il fatto che il vero palcoscenico di Baggio sia stato quello azzurro. Non privo di delusioni, però. L'ultima, la più devastante, la mancata convocazione al mondiale in Giappone. "Pur di giocare ai mondiali con lui vado anche in porta" dichiarò speranzoso il fantasista. Che cercò un miracolo per recuperare da un infortunio. "Stiamo pregando e lavorando duramente per farcela" disse allora il suo procuratore Vittorio Petrone. Baggio recuperò, ma Trap non cambiò idea.
 
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