Frasi celebri dal mondo del calcio

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ROBERTO ANZOLIN :
"Il mito Jascin di Valdagno"

Ai Mondiali del '66 avrei dovuto giocare io. Quel diagonale del coreano io l'avrei parato. Sicuro. Ma è vero: io non mi vendevo molto bene... Per un errore di Zoff i giornali avevano sempre giustificazioni
 
ROBERTO ANZOLIN :
"Il mito Jascin di Valdagno"

Ai Mondiali del '66 avrei dovuto giocare io. Quel diagonale del coreano io l'avrei parato. Sicuro. Ma è vero: io non mi vendevo molto bene... Per un errore di Zoff i giornali avevano sempre giustificazioni

Il portiere in campo in quell'Italia-Corea era Albertosi.

Zoff invece fu molto criticato per i gol presi da tiri da lontano, nel 1978 on Argentina.
 
Marcello Giannini commentando Fiorentina-Inter 0-2 del 1980, con intemperanze dei tifosi viola

Ringraziamo questi gentiluomini che vengono allo stadio per stare tranquilli e godersi la partita
 
Rosario Lo Verde viene eletto presidente del Milan il 13 gennaio 1986:
<<Mi limiterò a fare il notaio per il passaggio di consegne tra Farina e il nuovo gruppo. Spero di restare in carica il più breve tempo possibile, significherebbe una sistemazione veloce. Farina? E' stato un ottimo manager, ha fatto miracoli con le sue possibilità e con quelle che gli abbiamo fornito noi del Consiglio.
Arriverà Berlusconi? Lo spero, anzi ci credo. I tifosi non attendono che lui>>


di li a poco arriverà Berlusconi :wink:
 
Gigi Riva

Quando eravamo insieme al Cagliari io e Boninsegna eravamo amici, a dispetto di ciò che si diceva. Spesso andavamo anche in macchina assieme, e dormivano in una camera doppia in ritiro. Quando subivo un fallo ed ero a terra lui si avvicinava e diceva "Gigi, chi è stato?"
 
Roberto Boninsegna

Il trasferimento alla Juventus del 1976 l'ho dovuto accettare anche perché non era possibile il rifiuto, all'epoca, perché c'era il vincolo
 
Roberto Anzolin :

Io iniziai a parare nel Valdagno Marzotto, in B. Sapevo che mi cercava il Milan. Invece mi dissero: Roberto, per 5 milioni in più l'ha spuntata il Palermo. Per un veneto di 19 anni anni andare in Sicilia nel '59 non era uno scherzo
 
Francesco Morini

Ormai non ci sono più i giocatori di una volta. Un tempo la gente si identificava in noi, rappresentavamo i colori della loro squadra. Oggi io stesso non mi ricordo la formazione della Juve dello scorso anno...
 
Roberto Boninsegna

A fine anni '60 si parlava molto di una mia storia d'amore con Raffaella Carrà. La cosa non mi disturbava, in campo, ma alla fine si scoprì che non era vero e che c'era un suo ammiratore che le scriveva lettere firmandosi col mio nome

Un pò di "gossip" calcistico :D
 
Beppe Bergomi

In Italia-Brasile 3-2, del 1982, si infortunò Collovati. Eravamo ancora nel primo tempo. Ad un certo punto Bearzot volge lo sguardo verso di me e mi dice "ragazzo scaldati, che adesso tocca a te"
 
Giuseppe Furino :

Non mi è mai piaciuto essere definito la bandiera della Juventus: Perché la bandiera sta alta sul pennone ed io non sono certo il tipo da piedistallo. Tutt’altro, preferisco star giù a lavorare con gli altri, soprattutto con i giovani, con i quali mi trovo benissimo.
 
Eccone un'altra di Giuseppe Furino. Gli chiedono, visto il suo carattere, se sarebbe stato un giocatore utile anche per il Torino

Può darsi.. però io sono juventino, lo sono dalla nascita
 
Ancora Giuseppe Furino

Nella Juve anni '70 Causio era il nostro fiore all'occhiello.. era un giocatore di talento, riusciva a fare metri e metri di campo con la palla al piede, ma intendo palla attaccata al piede, e poi riusciva a fare dei cross perfetti per gli attaccanti

Bettega era un giocatore che sapeva adattarsi in ogni parte del campo. A me piaceva molto giocare con lui, perché riuscivamo ad avere una certa intesa, ci trovavamo bene
 
Nils Liedholm sintetizza in modo esemplare le qualità tecniche di Giancarlo De Sisti:

Non è appariscente né spettacolare, ma il gioco ruota attorno a lui. Per capire l’importanza di De Sisti in campo, bisogna conoscere bene il calcio.
 
Ancora Giuseppe Furino

Il mio maggiore rimpianto? La Juve voleva che diventassi allenatore, che prendessi il patentino: ma per una cosa e per l’altra, per non poter lasciare l’attività (un’agenzia di assicurazioni) che era avviata, ho sempre rinunciato. E ora me ne pento: con il senno di poi, ci avrei provato
 
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