a mio giudizio per l'italiana sembrata una farsa! manco un poco di sangue dal naso! se non vuole prendere pugni in faccia, cambi sport! che sia donne o uomini sono sempre pugni! e non ho visto chissà che legnate abbia preso per mollare.
Personalmente non ho visto quanto successo in diretta ma solo in differita,e leggendo un pò gli antefatti e il ritiro volontario dopo 45 secondi mi era sorto un sospetto: Angela Carini aveva dichiarato prima dell'incontro che - pur nolente - accettava le decisioni del CIO e avrebbe affrontato l'avversaria al massimo delle sue capacità. Sapendo dell'aumentato tasso di testosterone di Imane Khelif,credevo che le avesse mollato un pugno talmente micidiale da farla finire KO. Anche fosse stato così,per una pugile qualificata per il torneo olimpico,abbandonare dopo un niente e soprattutto dopo la grancassa mediatica (nella maggior parte dei casi fatta ad arte e per scopi che niente hanno a che fare con lo sport) mi ha fatto sospettare che fosse stato deliberatamente preparato prima del match, al fine di ottenere a sua volta vantaggi mediatici (e non solo).
Vedendo poi le immagini quel sospetto si è trasformato pressocchè in certezza. Carini ha solo accusato il colpo voltandosi verso le corde,nè ha barcollato: con la stampa ha detto che non poteva respirare e che ha temuto il peggio. Stiamo parlando di un'atleta che dovrebbe essere abituata a incassare colpi e a ripartire e che non ha ricevuto un pugno - come ha detto qualche iperbolico spettatore - come fosse stato un bambino a subirlo da Mike Tyson. Ha detto di non riuscire più a respirare ma il fiato lo aveva per ripetere più volte "non è giusto,fa malissimo": il che detto da una pugile è un pò grottesco,come se le avessero fatto la bua.
Preferisco non entrare nel merito di cosa si è scatenato ancor più mediaticamente dopo quella che anche a me è sembrata una farsa,non so fino a che punto bene organizzata,ma per come mi è sembrato,comunque organizzata da Angela Carini: e neppure entrare nel merito di chi ha incontrato dopo l'incontro con tanto di foto "materne",viso nelle mani, incoraggiamenti e auspici di rivederla nei "posti che merita".
Non mi meraviglierei di rivedere Angela Carini tra i divani di tante ospitate tv che immagino faranno a gara per catturare audience con lei. Con ulteriori seguiti in altri posti a venire.
Detto questo la vicenda di Imane Khelif resta intatta in tutta la sua complessità. Non è trans come erroneamente (e spesso volutamente) riportato da taluni ma intersessuale: termine che per citare le parole dell'Istituto Superiore di Sanità, racchiude "tutte le varianti innate nelle caratteristiche del sesso e possono riguardare i cromosomi sessuali, gli ormoni sessuali, i genitali esterni o le componenti interne dell'apparato riproduttivo". In uno sport come la boxe l'incremento di testosterone appare come un vantaggio sulla cui quantificabilità si può a lungo discettare: squalificata ai mondiali del 2023 dall'IBA, ammessa alle Olimpiadi dal CIO con criteri di tollerabilità ormonale su cui è difficile esprimersi pensando che lo stesso CIO ha stabilito per altro versante la soglia di balneabilità accettabile per la Senna l'altro giorno (quello di gara),ma non pochi giorni prima.
Chi si ricorda del caso di Jarmila Kratochvilova,detentice ancor oggi del record mondiale degli 800 metri di atletica leggera, stabilito a München nel 1983(il più longevo,ancora imbattuto) e campionessa mondiale a Helsinki dei 400m e 800m? Fate qualche ricerca su di lei, l'ex DDR Marita Koch, la pesista ex DDR Heidi Krieger diventata poi uomo che, nel 1997 ,come Andreas, rivelò lo scandalo del doping di stato nella Germania Est. Di anabolizzanti e altre sostanze dopanti han fatto ampio uso specie nei paesi dell'ex Patto di Varsavia,fino alla nota clamorosa esclusione della Russia in tempi più recenti (e non per la guerra in corso)
h..s://sport.sky.it/altri-sport/2009/09/18/vecchi_record_kratochvilova
Nel caso della boxeur algerina non stiamo parlando di doping,ma di criteri di ammissibilità e soprattutto di diritti della persona,del corpo,dell'identità,del genere, anche sul piano giuridico. Quanto e in che misura sia lecito far partecipare un'atleta con queste caratteristiche, in quale categoria e in che modalità,senza squilibrare in partenza le condizioni di gara: ovvero se sia anche lecito imporre trattamenti ormonali che depotenzino i vantaggi acquisiti alla nascita,in nome della facoltà di gareggiare. E quanto ciò possa influire sul corpo e la salute dell'atleta.
La Corte Europea dei diritti umani,chiamata a deliberare sul caso Semenya,ha deciso di non decidere: si rinvia il tutto,anche per il caso Khelif a linee guida soggette alla mutevolezza e ai criteri di un Comitato Olimpico Internazionale che si è espresso per la circostanza ma senza un'armonizzazione delle stesse linee guida all around e federazione per federazione, oltre questi giochi di Parigi
Qui c'è un interessante articolo in materia dell'avvocato Andrea Monti
h..s://www.repubblica.it/tecnologia/blog/strategikon/2024/08/01/news/imane_khelif_dovrebbe_fare_scandalo_ma_per_tuttaltro_motivo-423424580/