I dialetti regionali. Un thread che unisce, non politico, divertente.

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Stàmo a ggiocà a mazza e pìpoli

Stiamo giocando a mazza e ubriaconi ("pipoli" sono gli ubriaconi che lo sono tutti i gg, mentre uno che è ubriaco si dice mbréago)

Si usa quando si pensa di fare un gioco organizzato bene o una cosa seria, ma alla fine si sbaglia tutto.
"Giocare" si dice ggiocà ma anche ocà.

"mazza e pipoli" è un gioco simile alla "pentolaccia".
 
Ovu d`un`ura, pani d`un jornu e vinu d`un annu `un ficiru mai dannu.

Uovo di un`ora, pane di un giorno e vino di un anno non hanno fatto mai male.

;)
 
Aceddru `nta la gaggia `un canta p`amuri, ma pi raggia.

Uccello in gabbia non canta per amore, ma per rabbia.

;)
 
Spenni picca e arricchirai, parla picca e `nzirtirai, mancia picca e campirai.
Spendi poco e diventerai ricco, parla poco e sarà la scelta migliore, mangia poco e vivrai a lungo.

;)
 
S'avissi pignateddu, ogghiu e sali mi facissi lu pani cottu, s`avissi lu pani.
Se avessi il pentolino, l`olio e il sale, mi farei il pane cotto, se avessi il pane.

(Si dice di chi vuole realizzare un progetto senza averne assolutamente i mezzi.)

;)
 
Molto belli questi detti siciliani!!!

Abbrìle fa glio fiore e maggio tè gl'onore

Aprile fa il fiore e maggio ha l'onore


A llavà la coccia a gl'aseno ci pierdi l'acqua e puro lo sapone

A lavare la testa all'asino perdi acqua e anche il sapone.


Ammìci lamentarese lo ràno, se lamenta la mola

Invece di lamentarsi il grano si lamenta il mulino.
 
Abbasta no vèréme p'arrovinà 'utta l'acqua

Basta un verme per rovinare tutta l'acqua (tutta si dice senza la "t"), nel senso che basta poco per distruggere ciò che is è costruito con fatica.
 
Lu bonu no vali cchiù di lu tintu sì.
Il no detto con grazia vale più del sì detto sgarbatamente.

Du' su' i putenti, cu avi assà e cu nun avi nenti.
Due sono i potenti, chi ha tanto e chi non ha niente.

;)
 
relop.ing ha scritto:
Du' su' i putenti, cu avi assà e cu nun avi nenti.
Due sono i potenti, chi ha tanto e chi non ha niente.

;)

Da me e in tutto il lazio Sud c'è una variante, che è

Tre so gli potenti: glio Papa, glio rré e chi nté gniènte!!!
 
Una delle cose più curiose l'ho trovata nei dialetti Calabresi, almeno quelli della zona di Catanzaro.

Per dire "hai paura"? di usa Ti spàgni? o anche Si spagnao per dire lui ha avuto paura.

Un mio amico mi ha detto che deriva da una generica paura verso gli spagnoli, nanche se non ho ben capito il perchè...
 
Assì non fosse pé la ramegna, già sarìa 'rrivato alle récapete

Se non fosse per la gramigna, io sarei già arrivato alla fine del terreno.
 
Vaio pé aiuto e trovo scàrrùpo

Vado per chiedere aiuto e trovo distruzione, nel senso che chiedo una mano ad una persona che però si dimostra più incapace di me.


'O trovà glio glietto fatto e la tavola rìzzàta

Vuole trovare il letto fatto e la tavola pronta. Si dice riferito a chi è nullafacente e vuole tutto a puntino.


Dàmoci alla convergenza

Diamoci all'autostop.
 
Ci tèma dàne bìa aglio strico

Dobbiamo darci solo alla fuga


Te stai a ìttà nnànzi pé nèn carì arrèto

Tu stai buttando avanti per non cadere indietro, nel senso che stai mettendo le mani avanti.
 
Chi tè la gelosia roseca fave, chi tè glio core iarzo pranza neve

Chi è geloso rosica fave, chi ha il cuore bruciato mangia neve.
 
Sperlonga

Ecco alcuni detti di questo bel comune costiero, distante 38 km da casa mia, sempre nella provincia di Latina...

Le sènghe se mozzeche ma non s'agnòtte

Il sangua si mastica ma non si inghiottisce, nel senso che i litigi di famiglia mordono ma non uccidono. (Da me si tradurrebbe in lo sango se mozzeca ma nzè scorre)


Gliù mare stè cusito co la rena

Il mare è cucito con la sabbia del lido, nel senso che c'è calma piatta di mare
(Al mio paese sarebbe Glio maro sta cusito co la rena)


Gli sumàre s'aopiccichene e gli varile se rompene

I somari litigano e i barili del vino si rompono
 
Gaeta

Qualche detto anche di questa cittadina (24 km da casa mia) che in realtà ha 2 dialetti.
Nella parte vecchia della città si parla napoletano, perchè vi abitano discendenti delle famiglie dei soldati borbonici (Gaeta è stata l'ultima capitale del Regno di Napoli).

Nell'altra parte del comune (Elena) si parla un dialetto simile al pugliese-molisano con qualche parola ciociara, poichè si è mischiata la parlata dei pescatori venuti dalla Puglia e stabilitisi a Gaeta con quella dei contadini delle zone circostanti Gaeta stessa, anche loro venuti ad abitare nella zona costiera.

A muorz a muorz a cìga a cìga, m'assicure la vicchiaie

A morso a morso, a poco a poca, mi assicuro la vecchiaia.

Ci sta nfaaccia a gliù sool se scaureie

Chi sta in faccia al sole si scalda.
 
Qualche scioglilingua del mio paese...

Arrècamigl'accane

Portamelo qui


Vidi de ncì ì girenno nzèma

Vedi di non andarci in giro insieme


Nèn tengo ciù manco gl'uocci pè ciàgne

Non ho più neanche gli occhi per piangere
 
Tuogli la ciàve.. sta appesa aglio ciuovo che sta a ciove!!

Prendi la chiave, che sta appesa al chiodo perchè piove.

E' un detto per prendere in giro il dialetto stretto degli anziani.

"Prendere" si dice piglià, ma anche "toglie" (in altrei dialetti del Lazio Sud è "tolle").
 
Priverno

Paese in provincia di Latina, sempre appartenuto allo Stato Pontificio, e poco lontano dal confine con l'antico Regno di Napoli.
Il suo dialetto, tipicamente ciociaro "mediano" è utile per capire le differenze (ma anche le affinità) tra le parlate poste lungo il confine dello Stato Papale con il Regno dei Borboni.

Puro i polici tévo la tosse

Anche le pulci hanno la tosse, nel senso che anche gli esseri più insignificanti hanno pretese.


E' megli gl'ovo voi che la caglìna addomani

E' meglio l'uovo oggi che la gallina domani.


Na botta agli circhio i n'atra alla votte

Una botta la cerchio e l'altra alla botte


S'è fatto scuro i mogliema nzè vite

S'e fatto scuro e mia moglie non si vede, nel senso che l'attesa rende apprensivi.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Indietro
Alto Basso