I dialetti regionali. Un thread che unisce, non politico, divertente.

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Maxicono ha scritto:
@areggio
no, ma ce ne ha parlato la guida, durante la visita al palazzo ducale di Modena (magari ci ha studiato relop.ing :) ), credo sia dello stesso architetto, allievo del Bernini.
Se non ricordo male uno dei duchi d' Este ebbe in sposa una nobile che viveva a Versailles.
Sì, c'è nel link di Wikipedia che ho messo.
Addirittura, prima di sposare il duca di Modena e Reggio, aveva avuto una relazione col duca di Richelieu.
Pare che questa mini Versailles imitasse anche i passatempi dell'originale, visto che è rimasta una fama non proprio di specchiate virtù... :D
 
areggio ha scritto:
Il secondo è molto simile a Reggio (smurséer), il primo ha la stessa radice, ma è molto diverso: impiéer:

Et impiée la stòva? Hai acceso la stufa?

Se dalla Brianza ci si sposta verso la bergamasca si aggiunge la emme davanti e diventa impisà o 'mpisà poi più ci si inoltra nel bergamasco più puro e perde la esse diventanto 'mpià

'mpia ol löm accendi la luce

Mentre spegnere se non erro cambia la u in o e diventa smorsà

Io spesso faccio confusione dato che sono mezzo brianzolo è mezzo bergamasco col risultato che spesso parlo un mesciott (miscuglio) tra i due dialetti :D

comunque la radice è la stessa
 
Dingo 67 ha scritto:
... poi più ci si inoltra nel bergamasco più puro e perde la esse diventanto 'mpià

'mpia ol löm accendi la luce
...
E noi (Bresciani) ce la rimettiamo sublimata nella consueta h aspirata:

'mpiha el löm!
(imperativo!?) :lol:
 
massera ha scritto:
Anche in alcuni paesi della provincia di Latina, nella zona di Fondi, per esempio, "spegnere" si dice smorzà.
Penso sia di ispirazione romanesca, vero?
 
Np293 ha scritto:
Penso sia di ispirazione romanesca, vero?

Questo non saprei dirlo, ma credo di no.
Si dice anche rammùri da qualche parte sempre nella zona di Fondi.

Da me è stùtà, come anche in altri paesi, anche quelli della zona del Lazio "Pontificio".
 
I muratori nell'esercizio delle loro funzioni possono aver a che fare con il chignò......
ovvero un pezzetto di legno dalla forma triangolare che funge da cuneo per spessorare o bloccare un oggetto...
In ambito domestico una funzione analoga lo fanno alcuni tipi di fermaporta.
 
Anche gli spaccalegna avevano a che fare con i cunei (cone) di metallo, o anche di legno.
Vige un'espressione curiosa destinata a coloro che sono un po' duri di comprendonio:
Ocòr màha e còne
Servono mazza e cuneo
... proprio in ricordo dell'antica professione. :D
 
Cugno.
Anche in senso figurato un cugno de pan, o anche uno spettacolo impegnativo, un libro impegnativo: un cugno! anche...:eusa_shifty: una persona pesante, di cui non ci si libera facilmente: esempio "sopron xè proprio un cugno!" :evil5: :eusa_shifty: :D :D :eusa_whistle: :D
cugno (come conio) dal lat. cuneum.
 
massera ha scritto:
Da me è stùtà, come anche in altri paesi, anche quelli della zona del Lazio "Pontificio".
Inutile dire che si dice anche qui ;)
 
Proverbi della Basilicata...

MATERA e provincia

A chiong u murt so lecrm prdej (a piangere il morto sono lacrime perse)

Quann la crep zomb la vugn zomb la momm e zomb la fugghj (quando la pecora salta il confine della vigna, saltano anche la madre e la figlia)

Addò nan zi chiamet com a n'cidd si apprzzet (dove non sei chiamato, vieni considerato alla stregua di un somaro)

Quann ven da la mundagn pigl la zapp e va guadagn, quann ven da la marin lass la zapp e va cucein (quando il maltempo viene dalla montagna, prendi la zappa e vai a lavorare per guadagnare, se invece viene del mare, lascia la zappa e vai a cucinare)

A moggh a moggh acquonn c vahn (equivalente di "ad maiora")

C Crust voehl la ches la saep (se Cristo vuole, sa dove si trova la casa, ossia se Dio vuole fare un miracolo, non serve dirgli dove si trova il posto dove deve farlo)

POTENZA e provincia

"Apr l'uocchie ca a chiurl nun ce vol niend" (apri gli occhi che per chiuderli non ci vuole nulla...)

"Si qualcun m' addummann, stac megl mo ca tann, si m' addummanna chiù d qualcun gne dic ca so diggiun" (se qualcuno mi chiede come sto, gli dico che sto meglio di prima, se invece me lo chiede più di qualcuno gli rispondo che sono digiuno...)

"A lava la cap a lu ciucc s perd temb acq e sapon" (a lavare la testa all' asino si perde tempo acqua e sapone)

"Quann s zapp e quann s pot nan ie nisciun r n'pot, quann s va a veregna zì r qua e zi r la" (quando si zappa e quando si pota non esistono nipoti, quando invece si va a vendemmiare i nipoti chiamano lo zio ovunque...)

"Diec crap accirn nu lup" (dieci pecore ammazzano un lupo)

"Chiacchier r forn e pr'denz r pan" (chiacchiere al forno comportano mancanza di pane)

"La vecch quann e vecch perd lu senz e perd la recch" (la vecchia quando è vecchia perde la capacità logica e perde l' udito)

"La cana lendata s men alla sacresa" (la cagna cieca si butta all' improvviso)
 
Interessante ;)
Alcune espressioni e termini rimandano esplicitamente al Napoletano, soprattutto quelli di Potenza. Essendo confinante con la provincia di Salerno credo che riprendano il Salernitano che riprende il Napoletano :D ;)
 
Il dialetto di Matera ha similitudini con quello pugliese, da quello che vedo da queste frasi. Ricordo che gli amici di Matera del periodo universitario (alcuni amici anche ora) parlavano un dialetto simile al pugliese.

Nella zona di Fondi-Sperlonga, prov di Latina, ci sono anche suoni dialettali simili al pugliese mischiato col ciociaro. Ciò è dovuto al fatto che in questa zona sono venuti nei secoli pescatori provenienti dalle Puglie.

Per es a Fondi "la testa" (che da me si dice la còccia) è detta Gliù cùèp'
 
E' vero, il dialetto potentino e quello dei paesi più vicini ricalca molto da vicino il salernitano e il cilentano, che poi appunto sono diretti derivati dal napoletano, mentre il materano ricalca di più il pugliese, in particolare quello della murgia barese... nella zona nord est della Basilicata, al confine anche qui con la Puglia (con la provincia di Barletta-Andria-Trani) c'è un dialetto prettamente pugliese con influenze anche foggiane, mentre nella zona sud della Basilicata, le popolazioni del Pollino per esempio parlano un dialetto che si avvicina moltissimo a quello parlato nell' alto Ionio cosentino... altre curiosità, non ricordo esattamente dove ma in provincia di Foggia si parla un dialetto (o direttamente la lingua questo non lo so) di stampo franco-provenzale, poi sempre nelle zone del Pollino, molti paesi della Basilicata e della Calabria (quelli divenuti purtroppo famosi per alcuni giorni su scala nazionale per il terremoto di qualche mese fa) moltissime sono le comunità italo-albanesi che parlano l' "arbresht", dialetto derivato dall' albanese antico (es. San Costantino Albanese chiamato in dialetto "Shen Kostandini"...) se ci si sposta di regione e si va in Puglia invece, nel Salento esiste l' area "grika", dove appunto si parla una lingua, il griko, che ricalca il greco di epoca bizantina e che ha moltissime affinità col greco moderno, così come in Basilicata moltissimi nomi di località e paesi (es. Policoro, Heraclea, Nova Siri) di chiara derivazione greca (cfr. la parola "arancia", in dialetto locale "u partgall", greco moderno "portokali"...)

massera ha scritto:
Per es a Fondi "la testa" (che da me si dice la còccia) è detta Gliù cùèp'

se invece gli cambiamo l' accento e lo spostiamo sulla i, abbiamo la coccìa che, nella zona di Rossano Calabro e Cropalati in provincia di Cosenza, designa il grano cotto...


Attenzione poi al simpatico giochetto che accade nel dialetto materano, dove spesso le vocali si invertono (si usa la u invece della i, talora la o invece della a e viceversa per esempio "burr" vuol dire birra, "frugorufr" frigorifero, viceversa "u birr" è il burro, "la momm" è la mamma, "u jomm" è la gamba, frase tipica "mo merj u jomm" dal significato "ora muore la gamba" quando si è stanchi o non si regge il peso fisico di qualcosa, "u jozz" è lo "jazzo" in pugliese, ossia l' ovile, "iardudd" il gallo che in pugliese viene detto "iardidd" oppure "gardidd" a Bari...)

:)
 
Ultima modifica:
Anche da me l'arancio si dice Glio pertoaglio oppure Glio citrangolo.

Come ho già detto varie volte, e lo ripeto ancora per frankrcn, il dialetto del Lazio Sud appartenuto al Regno di Napoli ha una discreta influenza campana mischiata col ciociaro e un po' di romano.

Fa sempre piacere vedere che ci sono nuovi contributi.
 
o fissat enn pegg ro pazz
Come ti vengono in mente certe frasi massera? :D
 
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