I dialetti regionali. Un thread che unisce, non politico, divertente.

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IPPOGRIFO ha scritto:
Allora lo "scugnizzo" è già piuttosto sgamato. :lol: :biggrin:

Qui da me c'è abbastanza influenza napoletana, mischiata col dialetto ciociaro/romano, ma la parola "scugnizzo" non è mai usata.
Credo che cmq si riferisca sempre ad un ragazzino.:eusa_think:
 
o scugnizzo è il ragazzo giovane di Napoli, gli adolescenti in poche parole ;)
 
Ne ho trovata una bella. In dialetto lumezzanese.
E' veramente difficile da pronunciare anche per me:

hic hac de hoc hec höl höler a hecà a hic franc al hac
(cinque sacchi di legna secca sul solaio a seccare a cinque lire al sacco)
:eusa_shifty: :biggrin:
 
bella, complimenti. :D

che la s diventi h è normale, ma la c > h (c del tipo palatale, non alla toscana) per me è una novità.
se poi si considera che quella C è una Q (quinque > cinque) l'aspirazione è difficile da comprendere, se fosse Tic o Cic sarebbe "normale". La labiovelare che diventa palatale che diventa aspirata, apperò! :D
 
IPPOGRIFO ha scritto:
Ne ho trovata una bella. In dialetto lumezzanese.
E' veramente difficile da pronunciare anche per me:

hic hac de hoc hec höl höler a hecà a hic franc al hac
(cinque sacchi di legna secca sul solaio a seccare a cinque lire al sacco)
:eusa_shifty: :biggrin:
Sembra quasi la declinazione dei pronomi latini hic haec hoc :D
 
Tèèèèèèè....

Questa è un'espressione di Latina città che esprime meraviglia, tipo "Alla faccia..." quando uno esprime sorpresa per una scena che ha visto o per qualcosa che gli è stato raccontato.

Da mè , vuol dire "tieni", che si dice anche a volte col romanesco Tié
 
"dai acqua"

espressione ancora oggi usata, anche se in maniera molto ridotta rispetto un tempo, nelle valli vercellesi/biellesi, sta a significare "fai partire la macchina", sia essa un telaio, un tornio ecc.
 
Maxicono ha scritto:
"dai acqua"

espressione ancora oggi usata, anche se in maniera molto ridotta rispetto un tempo, nelle valli vercellesi/biellesi, sta a significare "fai partire la macchina", sia essa un telaio, un tornio ecc.

E' simile a quella "dai il gas".:eusa_think:
 
no, non credo, dai gas è qualcosa di moderno.

Dai acqua arriva dal fatto che le macchine nelle vecchie manufatture prima dell' avvento dell' elettricità, prendevano il moto da un grande ruotone, che veniva comandato dalla forza dell' acqua di un torrente (da noi di acqua ce n'è quanta ne vuoi), come avveniva per i mulini.
 
Maxicono ha scritto:
"dai acqua"

espressione ancora oggi usata, anche se in maniera molto ridotta rispetto un tempo, nelle valli vercellesi/biellesi, sta a significare "fai partire la macchina", sia essa un telaio, un tornio ecc.

Invece da me il "mettere in moto" un macchinario,ma anche l'automobile per esempio,si dice pìsa

P.S. se ben ricordate un mio post precedente,questo termine ha un duplice significato!:laughing7:
 
Modo di dire:

fides di vuulp e di tass,ma mia di donn col cu bass

"Fidati della volpe e del tasso,ma non delle donne con il cu..(sedere) basso

:D
 
il vostro "pisa" inteso come accendere, e non la funzione biologica, da noi è "pizza" o "visca".

e che ne dite di questa espressione:

Tla sai longa m'è l' manic d'una bocia"
 
Maxicono ha scritto:
il vostro "pisa" inteso come accendere, e non la funzione biologica, da noi è "pizza" o "visca".

e che ne dite di questa espressione:

Tla sai longa m'è l' manic d'una bocia"

Vediamo se ho capito,vado a intuito:

"La sai lunga come il manico di una scopa"?:icon_rolleyes:
 
beh, no, la frase è volta a prendere in giro chi hai davanti, quindi:

la sai lunga come il manico di una boccia. :)
 
Lu sabbatu si chiama "allegracori"
ppi ccu beddra c'avi la mugghieri.
Cu ci l'avi laria ci mori lu cori
e pria ca lu sabbatu nun veni.


Il sabato è il giorno più gradevole
per chi ha una moglie bella.
Chi ce l'ha brutta si dispera
e prega che il sabato non arrivi mai.
 
Dingo 67 ha scritto:
pisà accendere o mettere in moto
smursà spegnere
Il secondo è molto simile a Reggio (smurséer), il primo ha la stessa radice, ma è molto diverso: impiéer:

Et impiée la stòva? Hai acceso la stufa?

Si parlava di questo strano riavvicinarsi al francese, spesso solo come suono se non anche le parole, così a Est, forse sarà stato una sorta di richiamo più recente, con a Parma Maria Luigia ad inizio 800 e a Reggio Carlotta Aglae di Borbone-Orléans a inizio 700:
http://it.wikipedia.org/wiki/Carlotta_Aglae_di_Borbone-Orléans

Sei passato Maxi dalla cosiddetta Reggia di Rivalta?
E' poco conosciuta anche dai reggiani, infatti purtroppo è rimasto pochissimo, edifici secondari e qualche gioco d'acqua, era stata costruita ad imitazione di Versailles.
 
Ultima modifica:
@areggio
no, ma ce ne ha parlato la guida, durante la visita al palazzo ducale di Modena (magari ci ha studiato relop.ing :) ), credo sia dello stesso architetto, allievo del Bernini.
Se non ricordo male uno dei duchi d' Este ebbe in sposa una nobile che viveva a Versailles.
 
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