I dialetti regionali. Un thread che unisce, non politico, divertente.

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Maxicono ha scritto:
@areggio
no, ma ce ne ha parlato la guida, durante la visita al palazzo ducale di Modena (magari ci ha studiato relop.ing :) ), credo sia dello stesso architetto, allievo del Bernini.
Se non ricordo male uno dei duchi d' Este ebbe in sposa una nobile che viveva a Versailles.

OT:A Modena studiano per due anni all'Accademia Militare i futuri Ufficiali del ruolo normale dell'Esercito e dell'Arma dei Carabinieri. Poi completano il percorso formativo con altri tre anni gli uni a Torino presso la Scuola di applicazione dell'Esercito e gli altri a Roma presso la Scuola Ufficiali dei Carabinieri.
/OT
 
Déndo la casa chi nc'è nnàto ncì tédda tràsì!!

Dentro casa non deve entrare chi non ci è nato.

"Entrare" è detto anche éntrà!!
 
Chéllo che dé còre non mé vé... pozzess'acciso chi me lo fa fà!!!

Che possa morire colui che mi fa fare ciò che non viene dal profondo del mio cuore.
 
E cchìne se lo potéa 'mmagina ca glio papa nuovo tifaà pé glio San Lorenzo!!!

E chi lo poteva immaginare che il nuovo papa tifasse per il San Lorenzo.

Ovviamente il San Lorenzo è la squadra argentina, che milita nel campionato di prima divisione, ma da me c'è la squadra del San Lorenzo.

"tifava" nel mio dialetto si dice proprio senza la "v".
 
Su un muro di una zona del paese confinante con quello mio.
Questo paese si chiama Minturno.

S'hanno sucàtu traéttù

Si sono succhiati Minturno!!! (traettu è il nome dialettale di Minturno, che da me è invece chiamato "Trajétto")
 
Capita raramente che viene "storpiato" completamente il nome del paese nel proprio dialetto, come mai questo nome? trajetto sembra simile a traghetto :eusa_think:
 
Come si chiama da voi un imbuto? da me pidriò
Questo termine viene utilizzato in maniera scherzosa in un altro contesto.
Quando una persona consuma tipo un pranzo oppure una cena,un qualunque pasto giusto per rendere l'idea in modo frettoloso o comunque celere.....si usa dirgli:
Tè mangià col pidriò ? "hai mangiato con l'imbuto?" (nel senso che ha ingurgitato il cibo con troppa voracità)
 
@np293

In effetti vuol dire "traghetto". Non ricordo perché lo hanno chiamato così, ma c'è una spiegazione che riguarda la navigabilità del fiume Garigliano, quello che divide il Lazio dalla Campania.


@moris 74.

Da me imbuto si dice mùto, proprio come colui che non parla, mentre in altri paesi più vicini a Latina e Frosinone è detto mùttìglio.
 
Moris74 ha scritto:
Come si chiama da voi un imbuto?

pìria.
Carleto Pìria = Carlo VII d'Absburgo, ultimo imperatore d'Austria, così soprannominato in quanto gran bevitore :D
(1918)
direi parola tipicamente veneta, con molte varianti nel vicentino fino a Rovigno (HR). Dal lat. pletria da cui anche il toscano pèvera = grosso imbuto di legno.
Piriàr = tracannare.
El gà pirià tuto el giorno :D
 
Moris74 ha scritto:
Come si chiama da voi un imbuto? da me pidriò
Questo termine viene utilizzato in maniera scherzosa in un altro contesto.
Quando una persona consuma tipo un pranzo oppure una cena,un qualunque pasto giusto per rendere l'idea in modo frettoloso o comunque celere.....si usa dirgli:
Tè mangià col pidriò ? "hai mangiato con l'imbuto?" (nel senso che ha ingurgitato il cibo con troppa voracità)

In Abruzzese l'imbuto si chiama lu mttell.
 
Fine anni '80, eravamo adolescenti.

Alcuni paesani miei che vivono in Inghilterra vengono per l'estate, portando con loro una bella ragazza, amica della loro figlia. Iniziamo a parlare, ma ovviamente lei parlava solo inglese. Io con l'inglese me la sono sempre cavata benissimo, ma all'epoca preferivo non parlarlo. Insieme ad altri amici ci trovavamo con questa ragazza....

A) Eh.. ma allòco nzé capisce gniènte.. ci vò gl'interprete!!!

B) Ma mone che ci tèma fàne co sso tréppete?

A) Eh.. ma qui non si capisce nulla.. ci vuole l'interprete!!!

B) Ma ora che cosa ce ne facciamo di codesto treppiede?


Il secondo dei miei due amici, non so se serio o faceto, aveva confuso la parola "interprete", con "treppiede".. naturalmente in dialetto.
 
massera ha scritto:
Il secondo dei miei due amici, non so se serio o faceto, aveva confuso la parola "interprete", con "treppiede".. naturalmente in dialetto.

:biggrin:

Il turacciolo di sughero che chiude le bottiglie di vino (ma anche un qualunque altro tappo) qui viene detto buscìon
Anche in questo caso il termine viene preso in prestito in un altro contesto.
Quando una persona va troppo di corpo le viene suggerito l'utilizzo di un buscìon per ovviare al problema!:eusa_whistle: :eusa_shifty:
 
So bbuòni a pranzà gli spàraci... ma se gni va a coglie céccio, ncì arrivano alla tavola!!!

Gli asparagi sono buoni da mangiare... ma se non va a raccoglierli il fesso qui di fronte a voi, a tavola non arrivano!!!

"Cèccio" è uno dei tanti nomi che si usano per indicare una persona generica (come in italiano Tizio, Caio ecc.). In questo caso si dice "ceccio" indicando col dito sé stessi, per dire " se non ci fossi io che vado a raccogliere gli asparagi"..
 
- L'hai dàto lo pranzà agli jàtti?

- Sìne, se so adderùciàti vicino alla marnélla.. aggio fàtto tùtto acca-zzélandriégli e ce l'aggio dàto.


- Hai dato il cibo ai gatti?

-Certo, si sono radunati vicino al pollaio.. ho fatto tutto a pezzettini e gliel'ho dato.
 
Ultima modifica:
Come in tutto il resto del Meridione (ex Regno delle due Sicilie, ex Regno di Napoli) anche in Sicilia cavatappi si dice tirabuscio':
dal francese tire-bouchon (cavatappi, appunto). ;)
 
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