I dialetti regionali. Un thread che unisce, non politico, divertente.

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Invece quando da fermi uno ti si piazza dietro (tipo Paolini) gli si dice "fa mingha al lampion" ....non fare il lampione
 
La parola "Che pecorone che sei" in dialetto si dice

Sto piécoro!!!

in alcuni comuni vicini si dice pécoro, ma qualcuno anche da me usa pécoro, qualche volta.
 
Il vernacoliere, in dialetto livornese, è spassoso. Ecco uno dei suoi titoli recenti

Cò Renzi si vola... c'ha fatto ddù palle come mongolfiere!!!
 
Oggi, 13 dicembre, nel Bresciano, nella Bergamasca e nel Veronese si festeggia Santa Lucia :)
Martire cristiana di origini siciliane, la cui leggenda racconta le siano stati strappati gli occhi, per questo protettrice tra i tanti anche di ciechi ed oculisti..

Da tradizione, nella notte tra il 12 e il 13 dicembre, Santa Lucia passa nelle case dei bambini buoni che le abbiano scritto la letterina, guidata dal suo asinello per portar loro dolci e regali. L'importante è non guardarla, perchè se si entra nella stanza con lei presente, ella getta negli occhi del bambino impaziente della cenere e lo rende cieco.
Tradizione molto sentita e che piace molto ai bambini .. ovviamente se si parla di regali .. ;)

Una piccola filastrocca/richiesta a Santa Lucia in dialetto bresciano ;)

Santa Lüsia bela santa dora
Che te vègnet la not sensa aiga pora
Desmènteghet mia de me
Che so semper stat de bé
E i sedèi del'aqua ala mama
Ghe i-o semper portacc.

Santa Lucia bella santa d'oro
che vieni la notte senza paura
non dimenticarti di me
che sono sempre stato buono
e che i secchi dell'acqua alla mamma
li ho sempre portati.
 
E' una festa molto sentita anche dalle mie parti, soprattutto nei paesi vicini casa mia dove è anche la patrona

Santa Gliùcìa, allonga no passo dé jàglina

Se ricordo bene vuol dire che le giornate iniziano ad allungarsi a passo di gallina.
 
Da pochi esempi si possono comprendere le varie influenze dalle varie lingue che ha subito il Napoletano.

Dallo spagnolo: Abajo, che significa giù, in Napoletano diventa abbascio. Inoltre me e te in spagnolo sono "migo" e "tigo" mentre in Napoletano diventano mic e tic. Ancora, cuchara (cucchiao) in dialetto è chucchiara, mentre il più rappresentativo esempio è guapo, bullo, che diventa guappo. Ultimo esempio iberico, e ce ne sarebbero molti altri, è "amoinar" che in Napoletano è ammuina, ovvero chiasso.

In Latino uccello si dice "avicellum" mentre in Napoletano diventa auciello. Lacerta, che significa lucertola, in Napoletano rimane intatta, sempre lacerta. Finestra in latino è "fenesta" mentre in dialetto è fenesta. Cerasum, ciliegia, in Napoletano diventa cerasa. Anche qui ci sarebbero molti altri esempi

Dal Francese chance è ripreso il termine canzo, espressione tipica è ramm o' canzo letteralmente "dammi il tempo/opportunità". Ancora, chaussette che significa calza in Napoletano è cazette. Infine in Francese cavatappi è "tire-bouchon" che qui diventa tirabusciò da cui è tratta anche una celebre canzone (http://www.youtube.com/watch?v=sjvFJjq8M9U)

Esempi ci sono anche dall'Inglese (acquisiti durante il soggiorno degli americani nel secondo conflitto mondiale): shoe shine significa lustrascarpe che qui è scioscià. "Prendi" che in inglese è take it, in Napoletano è tecchet

Dal Greco antico, dove prezzemolo era "petroselinon" qui è petrusino, o ancora "paizèn", giocare, qui è pazzià mentre "misalion" (tovaglia) diventa mesale. Infine "Kantaros", che significa vaso da notte, qui è o' cantaro

Esempi ci sono anche dall'Arabo: al-tamar che in origine stava per mercante di datteri qui diventa tamarro col significato che tutti conoscono. Oppure "wadara" diviene uallera
 
Bella NP293.
Anche altri dialetti d'Italia da Nord e Sud hanno subito influenze da lingue diverse, e a loro volta dialetti italiani "minori" hanno subito influenze da dialetti italiani più importanti considerate lingue (napoletano, siciliano, veneto ecc).
 
Qualche parola in milanese

Ciùmbia, credo sia un'espressione di meraviglia

Ghisa, che dovrebbe essere il vigile

Pùla, che forse è la polizia
 
Doppio senso:

1. la ca col'era
2. la ca-colera

Traduzione:
1. la casa con l'aia
2. (la lascio ai bresciani stretti, comunque si riferisce ad enteriti varie).
:D:D:D:D:D
 
"U vov disc crnut o ciuc e cud iè crnut id":)

"Il bue dice cornuto all'asino ed è cornuto lui". ;)
 
Primo dé Natale gnì friddo gnì fama, dopo dè Natale frìddo e fama!!!

Prima di Natale né freddo né fame, dopo Natale freddo e fame.

Se ben ricordo vuol dire che a Natale non si bada a spese, per la festa e il cenone e i problemi saltano fuori dopo.
 
Dialetto livornese. Anni fa sul vernacoliere commentano la notizia della morte di un ragazzo in caserma per atto di nonnismo.

Ordine tassativo: arrestate i nonni!!!

Immediato brizze dei carabinieri.. presi dugento vecchi che rompivano ojoni!!!
 
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