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La verità sul sistema Gas Italiano....

cicciobello'68 ha scritto:
Sarebbe gia' molto se si usassero i pannelli solari per uso domestico,per un'abitazione.C'e' anche la legge che dice che la corrente elettrica prodotta in eccesso potra' essere venduta al proprio fornitore(l'ENEL).Ora non ricordo tutti i particolari di questa legge ma e' comunque una buona cosa..
7-8 anni fa c'era di sicuro, adesso non so... Mi ricordo in un vecchio spettacolo che Grillo ci scherzava su (" da buon genovese, in cerchio con tutta la famiglia passiamo le ore a guardare il contatore dell'enel CHE TORNA INDIETRO...:D " )
cicciobello'68 ha scritto:
Adesso si e' anche ampliata la ricerca e con buoni esiti commerciali per riscaldare l'acqua sanitari:gli impianti oramai sono molto buoni e reditizi.Ho notato che alle fiere (Soraarreda-FR) gli stand erano al 90% solo di pannelli solari per acqua sanitaria .Penso che oramai la strada e' questa:usare l'energia solare per uso civile ,quindi per una potenza di 3,5KW, e piccole imprese.Sarebbe un gia' ottimo risparmio di combustibile minerale.
Ribadisco quanto già detto più volte: nel breve-medio periodo, l'unica soluzione dei nostri problemi energetici sta in un mix di: 1) SERIA politica di risparmio energetico ( p.es disincentivare fortemente tutte quelle industrie che producono con altissimi consumi di energia elettrica; p.es. incentivare l'acquisto di automobili a basso consumo di carburante.... ); 2) Migliorare le reti di distribuzione dell'energia, attualmente dei colabrodi che ne sprecano una grande quantità; 3) Sfruttamento al massimo possibile di tutto quello che ci possono dare le energie alternative ( eolico, solare... ), nella consapevolezza, però, che si tratterà sempre di un contributo quanto meno parziale.
Nel lungo periodo ( anche se probabilmente, come diceva Keynes, "nel lungo periodo saremo tutti morti..." ) l'unica risposta è la fusione: ma bisogna partire DA SUBITO, anzitutto perchè c'è bisogno di molto tempo e di molti investimenti... E poi perchè, la prospettiva realistica e concreta dell'avvento in tempi ragionevoli di una risorsa praticamente illimitata di energia, servirà a calmierare anche i prezzi dell'energia presente.... Come sanno bene quelli che giocano in borsa, il prezzo di un bene non è dato solo dal rapporto domanda-offerta ATTUALE, ma anche ( e, forse, soprattutto ) da quello che si prevede ne sarà l'andamento futuro...
 
alex86 ha scritto:
Vorrei farti notare che dove sono stati installati impianti eolici c'è stata una gigantesca polemica da parte dei residenti e degli ambientalisti sull'inesteticità degli impianti...
vorrei farti notare quanto ho scritto poco sopra:

"troppe volte forse è stato anche fatto del terrorismo psicologico in tema di ambiente"
 
roddy ha scritto:
Ribadisco quanto già detto più volte: nel breve-medio periodo, l'unica soluzione dei nostri problemi energetici sta in un mix
sembra tanto lo stesso mix cui stavo pensando io.
 
Ma l'energia sarà sempre un mix. E' utopia pensare che si arrivi al 100% dalla stessa energia in un paio di secoli. Anche se ci fosse uno sviluppo veloce della fusione nucleare non credo si possa pensare di coprire il gap in poco tempo.
 
se prendiamo esempio da altri paesi, il "MIX" è una soluzione buona nel breve-medio periodo, ma i dati ambientali sono determinanti. In Olanda, paese che conosco bene, l'eolico è molto sfruttato, ma perchè hanno c.ca 300 giorni/anno in cui la "brezza" supera i 30-40 km/h su tutta la costa...
anche se quando vi avvicinate alle pale il rumore è notevole e l'aria carica di ozono!
quindi non è così facile come si può pensare.
certo che se nessuno decide di partire...non arriveremo mai!
ma quì c'entrano le grandi Lobby e il discorso si fà duro...:D
 
YODA ha scritto:
certo che se nessuno decide di partire...non arriveremo mai!
ma quì c'entrano le grandi Lobby e il discorso si fà duro...:D
E' ESATTAMENTE il mio pensiero... ( credo di capire che anche tu, come me, sia convinto che l'UNICA risposta sia la fusione... ).
Anche perchè, una rapida partenza, come già detto nel post precedente, avrebbe effetti positivi anche nell'IMMEDIATO, in termini di inversione di aspettative dei mercati. Chiaramente, però, per essere efficace dovrebbe partire uno sforzo internazionale GIGANTESCO, dello stesso livello ( anzi, probabilmente superiore...) di quello messo in campo dagli USA per andare sulla Luna.
Ed è QUI, sul piano della volontà politica più che su quello della fattibilità tecnologica, che ci sono i maggiori ostacoli...
Finchè, ovviamente, la situazione sarà talmente grave da imporre una soluzione COMUNQUE... Ma forse, a quel punto, sarà VERAMENTE troppo tardi...
 
YODA ha scritto:
certo che se nessuno decide di partire...non arriveremo mai!
ma quì c'entrano le grandi Lobby e il discorso si fà duro...:D
Appunto!La globalizzazione voluta ed il consumismo conseguente ne e' la prova.Le varie multinazionali che con gli anni si sono infiltrate anche nella politica hanno tutto il potere decisionale.
 
roddy ha scritto:
cut... Ma forse, a quel punto, sarà VERAMENTE troppo tardi...
e infatti questo è il "vero" problema...in molti conoscono perfettamente lo scenario, ma nessuno si vuole "bruciare" per cominciare una seria politica energetica.
del resto anche ieri ho sentito lamentarsi alcuni esponenti per il passaggio da metano a olio combustibile (per alcuni giorni) delle centrali temoelettriche Enel, visto il perdurare delle riduzioni dalla Russia...:mad:
però quando la sera tornano a casa accendono le luci e si scaldano...
come tutti gli altri!:icon_rolleyes: :icon_rolleyes: :icon_rolleyes: , ma guai a inquinare per qualche giorno!:eusa_naughty:

bah, con tutte queste "menti" da mettere daccordo la vedo molto dura...:icon_rolleyes:
 
Vorrei fare un'altra considerazione che riguarda questa notizia del fatto che ci sono disaccordi tra Russia e Cecenia.Che ci siano state temperature in questo periodo molto basse,sotto i -10 ° non e' mica una novita in Russia e comunque nell'est europeo.Ma adesso questo fa' notizia.I TG ne parlan tutti e questo psicologicamente,penso che per noi europei che abbiamo bisogno del gas russo sia una buona notizia o meglio e' una buona notizia da divulgare per i politici e chi ha interessi a far lievitare il prezzo del gas!Infatti gia' adesso ci sarebbero previsti rincari e ci dicono di non fare sprechi in casa e nell'uso in genere del gas.Certo il problema c'e' ma mi sembra che anche quelle perdite dovute al ghiaccio che rallentano (chiedo scusa l'espressione) il gas nelle tubature ci siano sempre state anche ngli inverni rigidi passati.
 
:icon_wink: in effetti il "prelievo" autorizzato o meno da parte dell'Ucraina del gas destinato all'Europa
avviene da c.ca 25 anni...:icon_rolleyes:
e i volumi sono paragonabilia quelli di oggi!:icon_cool:

Il fatto è che prima della privatizzazione di Eni, la Snam (sua consociata) acquistava, trasportava e vendeva il metano in Italia.
certo c'era il monopolio, ma non è mai mancato in 30 anni nemmeno 1/2 metro cubo!
adesso il gas lo comprano le varie società che si sono "spartite" la torta, ma che non avendo esperienza , chiedono solo lo stretto indispensabile, visto che se poi non lo ritirano pagano "penali" salate...
risultato, appena si esce dal freddo previsto, siamo in difficoltà!
se teniamo conto che oggi il gas lo paghiamo come prima, (oltre ai soliti aumenti), mi spiegate che benefici ha portato questa "liberalizzazione"????:eusa_wall: :icon_rolleyes:

ciauz!
 
COPPERFIELD ha scritto:
"troppe volte forse è stato anche fatto del terrorismo psicologico in tema di ambiente"

Non solo. Troppe volte un insensato radicalismo ambientalista che non tiene conto della realtà ha influenzato scelte politiche e prodotto risultati peggiori rispetto a quanto si voleva evitare. Più per non perdere consensi che per tutelare l'ambiente, si sono fatte scelte politiche irrelistiche e miopi a vari livelli. Per inquinare meno e vivere meglio, in teoria, si è provocato l'effetto contrario, nei fatti.
 
YODA ha scritto:
:icon_wink: in effetti il "prelievo" autorizzato o meno da parte dell'Ucraina del gas destinato all'Europa
avviene da c.ca 25 anni...:icon_rolleyes:
e i volumi sono paragonabilia quelli di oggi!:icon_cool:

Il fatto è che prima della privatizzazione di Eni, la Snam (sua consociata) acquistava, trasportava e vendeva il metano in Italia.
certo c'era il monopolio, ma non è mai mancato in 30 anni nemmeno 1/2 metro cubo!
adesso il gas lo comprano le varie società che si sono "spartite" la torta, ma che non avendo esperienza , chiedono solo lo stretto indispensabile, visto che se poi non lo ritirano pagano "penali" salate...
risultato, appena si esce dal freddo previsto, siamo in difficoltà!
se teniamo conto che oggi il gas lo paghiamo come prima, (oltre ai soliti aumenti), mi spiegate che benefici ha portato questa "liberalizzazione"????:eusa_wall: :icon_rolleyes:

ciauz!


Nessuna :mad: si debbono spartire i soldi solo gli amministratori delle società, messi; mah....... da chi? :eusa_think: ... :D .... Dal governo di turno :5eek:
 
tuner ha scritto:
....(cut) Per inquinare meno e vivere meglio, in teoria, si è provocato l'effetto contrario, nei fatti.
in effetti ho sentito proprio ieri in una trasmissione dove dicevano che per produrre i tanto decantati "pannelli solari" bisognava consumare tanta energia (e quindi inquinare...) quanto lo stesso pannello ne produrrà in c.ca 2 anni...:icon_rolleyes: :doubt:

il cane che si morde la coda?:icon_redface:
 
viger ha scritto:
Nessuna :mad: si debbono spartire i soldi solo gli amministratori delle società, messi; mah....... da chi? :eusa_think: ... :D .... Dal governo di turno :5eek:
e se pensi che di nuovi posti di lavoro creati da queste piccole società
ce ne sono ben pochi...visto che la maggiorparte del personale è costituita da dipendenti transmigrati verso stipendi migliori...:icon_rolleyes:

hanno fatto mangiare alcune fette di torta anche ad altri...
il problema è che gli "altri" si chiamano Enel, Edison Aem etc...
che di soldini ne posseggono già tanti...

e ho paura che anche nelle altre privatizzazioni non sia andata in modo molto diverso...:icon_rolleyes:

by:icon_redface:
 
Nel Regno Unito la British Energy, che gestisce le centrali nucleari inglesi, il 16 giugno ha presentato un bilancio con una perdita di 130 milioni di sterline, con un quadro talmente critico da richiedere un intervento pubblico. Il Governo inglese si è così visto costretto ad accollare alle finanze pubbliche le spese di decommissioning delle centrali nucleari per un importo di 200 milioni di sterline l'anno. Perché il nucleare produce conti in rosso? Il costo di costruzione di una centrale nucleare è oggi stimato intorno ai 2000 euro per KW, quello di una moderna centrale a gas a ciclo combinato intorno ai 450 euro per kW; i tempi di costruzione di una centrale nucleare sono, nella migliore delle ipotesi, dell'ordine dei 6-8 anni; quelli di una centrale a gas sono dell'ordine dei 3-4 anni. Una centrale nucleare, prima di produrre energia, impegna un investimento più di quattro volte superiore e per un numero di anni doppio rispetto ad una centrale a gas, con costi finanziari dell'investimento notevolmente superiori. A fine vita le centrali vanno smantellate, il sito su cui si trovano va bonificato ed i rifiuti prodotti vanno smaltiti. Smontare una centrale a gas a fine vita, bonificare il sito dove è collocata e smaltire i rifiuti prodotti, comporta costi notevolmente inferiori di quelli, elevatissimi, richiesti per una centrale nucleare. I costi stimati per il decommissioning di un reattore nucleare negli Usa vanno dai 350 ai 450 milioni di dollari: costi che pure sottostimano quelli della bonifica del sito e dello smaltimento dei rifiuti radioattivi. Questi costi, di costruzione e di smantellamento, sono tali da cancellare ampiamente il vantaggio del minor costo del combustibile nucleare rispetto a quello dei combustibili fossili

http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=tutteideeDIEtre&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=29492

.....però sono i soliti comunisti
 
alex86 ha scritto:
Un motivo in più per non votarli...Del resto si vocifera che nel nuovo programma di centrodestra venga inserito il programma nucleare dal ministro Scajola...Vedremo...
Per quanto riguarda i notav, i nonuclear, etc. etc. , dove troppo spesso si mischiano gli anarchici, i rifondaroli dell'ideologia morta nell'89, etc. c'è solo una soluzione: non dare segni di cedimento. Sarà impopolare, ma ci vuole la linea dura. Si rispetti la legalità: blocchi un'autostrada?Commetti ai sensi del codice italiano reato di interruzione di pubblico servizio? In galera!
Altrimenti ogni singolo protestante, per ogni minima cosa, domani farà così...E non si può stare a questi ignobili ricatti. C'è già bastata l'accisa sulla benzina per rinnovare il contratto ai guidatori di autobus e tram di Milano...

vorrei vedere se ti mettono davanti a casa un bel impianto di termovalorizzatore cosa fai???? :icon_rolleyes:
 
giacomo58 ha scritto:
Nel Regno Unito la British Energy, che gestisce le centrali nucleari inglesi, il 16 giugno ha presentato un bilancio con una perdita di 130 milioni di sterline, con un quadro talmente critico da richiedere un intervento pubblico. Il Governo inglese si è così visto costretto ad accollare alle finanze pubbliche le spese di decommissioning delle centrali nucleari per un importo di 200 milioni di sterline l'anno. Perché il nucleare produce conti in rosso? Il costo di costruzione di una centrale nucleare è oggi stimato intorno ai 2000 euro per KW, quello di una moderna centrale a gas a ciclo combinato intorno ai 450 euro per kW; i tempi di costruzione di una centrale nucleare sono, nella migliore delle ipotesi, dell'ordine dei 6-8 anni; quelli di una centrale a gas sono dell'ordine dei 3-4 anni. Una centrale nucleare, prima di produrre energia, impegna un investimento più di quattro volte superiore e per un numero di anni doppio rispetto ad una centrale a gas, con costi finanziari dell'investimento notevolmente superiori. A fine vita le centrali vanno smantellate, il sito su cui si trovano va bonificato ed i rifiuti prodotti vanno smaltiti. Smontare una centrale a gas a fine vita, bonificare il sito dove è collocata e smaltire i rifiuti prodotti, comporta costi notevolmente inferiori di quelli, elevatissimi, richiesti per una centrale nucleare. I costi stimati per il decommissioning di un reattore nucleare negli Usa vanno dai 350 ai 450 milioni di dollari: costi che pure sottostimano quelli della bonifica del sito e dello smaltimento dei rifiuti radioattivi. Questi costi, di costruzione e di smantellamento, sono tali da cancellare ampiamente il vantaggio del minor costo del combustibile nucleare rispetto a quello dei combustibili fossili

http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=tutteideeDIEtre&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=29492

.....però sono i soliti comunisti
Il tuo discorso è validissimo per qul che riguarda le centrali a fissione ( è lo stesso che predico da sempre anche io: le centrali a fissione sono una tecnologia senza futuro...). Non c'entra niente, invece, con le future ( ma non troppo, visto che la prima, sia pure sperimentale, si sta già costruendo... ) centrali a fusione: lì hai tutto quello che vuoi, energia senza limiti, costo del carburante assente, sicurezza TOTALE per definizione, assenza TOTALE di inquinamento, assenza di costi per il decommissioning... Se poi, per caso, si dimostrasse praticabile anche la strada della fusione fredda....:icon_wink: :happy3: :happy3:
 
pachi ha scritto:
vorrei vedere se ti mettono davanti a casa un bel impianto di termovalorizzatore cosa fai???? :icon_rolleyes:
Alex l'ha già detto: ci andrebbe a fare i pic nic davanti tutte le domeniche...
 
Questo tipo di centrali è da anni allo studio di diversi gruppi di scienziati e tecnici, ma sembra non aver ancora dato risultati apprezzabili, in quanto pur essendo riusciti ad avviare la reazione di fusione a oggi non si è in grado di mantenerla stabile per tempi significativi. Attualmente si attende la realizzazione del progetto ITER la prima centrale elettrica a fusione nucleare che dovrebbe essere in grado di produrre più energia elettrica di quanta ne consumi.
La fusione richiede temperature di lavoro elevatissime, tanto elevate da non poter essere contenuta in nessun materiale esistente. Il plasma di fusione viene quindi trattenuto grazie all'ausilio di elevatissimi campi magnetici, e le alte temperature vengono raggiunte con l'utilizzo di potenti laser. Il tutto rende il processo difficile, tecnologicamente dispendioso e complesso. Altro problema è il materiale di ingresso in quanto trizio e deuterio non sono materiali facilmente reperibili in natura. Inoltre rimane per queste, come per le centrali nucleari tradizionali, il problema della limitata vita operativa a causa della radioattività indotta nelle strutture.

http://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_nucleare
 
giacomo58 ha scritto:
Questo tipo di centrali è da anni allo studio di diversi gruppi di scienziati e tecnici, ma sembra non aver ancora dato risultati apprezzabili, in quanto pur essendo riusciti ad avviare la reazione di fusione a oggi non si è in grado di mantenerla stabile per tempi significativi. Attualmente si attende la realizzazione del progetto ITER la prima centrale elettrica a fusione nucleare che dovrebbe essere in grado di produrre più energia elettrica di quanta ne consumi.
La fusione richiede temperature di lavoro elevatissime, tanto elevate da non poter essere contenuta in nessun materiale esistente. Il plasma di fusione viene quindi trattenuto grazie all'ausilio di elevatissimi campi magnetici, e le alte temperature vengono raggiunte con l'utilizzo di potenti laser. Il tutto rende il processo difficile, tecnologicamente dispendioso e complesso. Altro problema è il materiale di ingresso in quanto trizio e deuterio non sono materiali facilmente reperibili in natura. Inoltre rimane per queste, come per le centrali nucleari tradizionali, il problema della limitata vita operativa a causa della radioattività indotta nelle strutture.

http://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_nucleare
Non solo assolutamente daccordo... Il trizio e il deuterio sono, come tutti sanno, isotopi dell'idrogeno, l'elemento più presente in natura: procurarseli è, in proporzione naturalmente alle bassissime quantità richieste, certamente più semplice che procurarsi qualunque altra fonte energetica. La "limitata vita operativa a causa della radioattività indotta nelle strutture" mi riesce poco condivisibile e non ho trovato opinioni simili da altre parti. Verissimo che attualmente il processo appare molto complesso e dispendioso; altrettanto innegabile il fatto che, negli ultimi 30 anni, NIENTE o quasi è stato fatto per progredire in questo campo... Se non si fossero fatti investimenti enormi nella ricerca, anche i computer sarebbero rimasti quegli aggeggi enormi, ingombranti, complessi e costosissimi ( oltre che poco efficienti ) che erano 30 anni fa...
 
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