Microtec s.n.c.

Grazie per i consigli 😉 , in effetti mi piace il "fai da te" con saldatore e componenti vari (trascorsi con diodi al germanio e amplificatori operazionali per creare rilevatori di segnale). Farò qualche ricerca
 
Grazie per i consigli , in effetti mi piace il "fai da te" con saldatore e componenti vari (trascorsi con diodi al germanio e amplificatori operazionali per creare rilevatori di segnale). Farò qualche ricerca

Per qualsiasi supporto, mi trovi qui.
P.S.: per quanto riguarda l'oscilloscopio, basta un 10 MHz, tanto deve vedere la CC.

Secondo me, ti si aprirà un mondo bellissimo mai provato prima. :)
 
Rieccomi, tornato fresco dalle ferie.

Un forumista, che se mi autorizzerà nominerò, per il momento attendo, mi ha scritto in privato un paio di suggerimenti su "gadget" per il mondo dell'antenna.

Uno di questi è a mio parere interessante e facilmente implementabile dal punto di vista produttivo, per cui ci stiamo lavorando, abbiamo individuato lo strumentino e ora stiamo facendogli la casetta.

Si tratta, a farla breve, di un contenitore schermato con due connettori F, che ha a bordo un display a due cifre + decimale, che indica la tensione di alimentazione presente nel loop alimentatore\amplificatore.
L'utilizzo è momentaneo, per vedere se l'alimentazione arriva, se è corretta, che valore ha, e soprattutto se lo è sotto carico, quindi se l'alimentatore e i partitori eventuali dell'impianto consentono il corretto passaggio della corrente richiesta dall'amplificatore. Fatta la misura, se ne torna in borsa assieme alla tronchesina.

Pareri ?
 
Probabilmente lo farà, stiamo lavorando anche su questo. Dipende se riusciamo a starci col prezzo, che non deve ovviamente essere proibitivo.
 
Secondo me è tempo perso, è una cosa che fà tranquillamente un tester da 10 euro, ed in più puoi vedere il ripple.
Verificare l'alimentazione negli impianti tv è la cosa più sciocca che esista.
 
Con un "C" (condensatore) in mezzo, senza si misura, in maniera imprecisa, solo la CC (tensione continua).
 
Con un "C" (condensatore) in mezzo, senza si misura, in maniera imprecisa, solo la CC (tensione continua).

Un tester in C.A. non misura la C.C, il condensatore lo inserisce già di per sè.
E poi suvvia, basta un tester che misura la frequenza (HZ) e il livello. Lo posizioni su misura frequenza, e se vedi i 50/100 Hz e il livello è alto, allora ci sono problemi di alimentazione.
In più ti serve per verificare corto circuiti, isolamenti in C.C., etc.

Per non parlare (bocca tasi :icon_twisted:) che si può verificare anche il Return Loss nelle montanti.
 
Ultima modifica:
Rieccomi, tornato fresco dalle ferie.

Un forumista, che se mi autorizzerà nominerò, per il momento attendo, mi ha scritto in privato un paio di suggerimenti su "gadget" per il mondo dell'antenna.

Uno di questi è a mio parere interessante e facilmente implementabile dal punto di vista produttivo, per cui ci stiamo lavorando, abbiamo individuato lo strumentino e ora stiamo facendogli la casetta.

Si tratta, a farla breve, di un contenitore schermato con due connettori F, che ha a bordo un display a due cifre + decimale, che indica la tensione di alimentazione presente nel loop alimentatore\amplificatore.
L'utilizzo è momentaneo, per vedere se l'alimentazione arriva, se è corretta, che valore ha, e soprattutto se lo è sotto carico, quindi se l'alimentatore e i partitori eventuali dell'impianto consentono il corretto passaggio della corrente richiesta dall'amplificatore. Fatta la misura, se ne torna in borsa assieme alla tronchesina.

Pareri ?

ciao,

premetto, non sono io che ho mandatola mail, ma nel post N. 64 avevo già accennato la possibilità per qualche cosa del genere.

Anche se non sento la mancanza di un oggetto di questo genere nella borsa vorrei dire la mia su questa idea, che a mio parere non è poi così scandalosa.
credo che per tanti elettricisti e tanti che amano il fai da te con non molta esperienza e poche malizie sia una buona cosa.
Tutto però dipende dal costo che non credo sia pochissimo.

ciao
aldo
 
Io ho un vecchio aggeggino della Spaun con connettori in-out che indica con led colorati la presenza di tono, tensione e DiSEqC per gli impianti sat. Lo trovo comodissimo.
 
Un tester in C.A. non misura la C.C, il condensatore lo inserisce già di per sè.
E poi suvvia, basta un tester che misura la frequenza (HZ) e il livello. Lo posizioni su misura frequenza, e se vedi i 50/100 Hz e il livello è alto, allora ci sono problemi di alimentazione.
In più ti serve per verificare corto circuiti, isolamenti in C.C., etc.

Per non parlare (bocca tasi :icon_twisted:) che si può verificare anche il Return Loss nelle montanti.

la vedo dura senza oscilloscopio misurare un ripple di qualche centinaio di KHz prodotto da quelle schifezze di alimentatori switching moderni con un semplice tester...
 
@Fay: Vero, ti do atto.

Mosquito, l'aggeggio serve per vedere il valore della tensione sotto carico, cosa che con un tester in impianti in connettore F diventa laboriosa.

Gherardo, la presenza ca la vede un operazionale, che rileva ca fino ad un paio di Mhz.

Il costo all'installatore si aggirerà sui 20 € + iva. Non andrete in fallimento....
 
la vedo dura senza oscilloscopio misurare un ripple di qualche centinaio di KHz prodotto da quelle schifezze di alimentatori switching moderni con un semplice tester...

Beh, qualche centinaio di KHz mi sembra un pò esagerato, tuttalpiù direi una trentina di KHz, cosa che un tester che misura anche la frequenza li vede.
Poi diciamo che non dobbiamo controllare i peli ad un alimentatore, ma quando funziona male il difetto è molto evidente, all'incontrario del classico alimentatore che se il condensatore di uscita è secco o gonfio, presenta in uscita il 50 e/o 100 Hz.
Inoltre uno switching difficilmente presenta la propria frequenza in uscita, in quanto oltre ai condensatori in uscita (che di solito non saltano mai) vi è un filtro passa-basso.
All'incontrario, lo switching può presentare la propria frequenza all'ingresso, cioè sulla 220V, ed i condensatori che di solito si gonfiano e si aprono, sono proprio quelli posti sulla 220V, che in caso di eccessivo ripple in ingresso, l'oscillatore smette di funzionare interrompendo l'uscita.
 
...Mosquito, l'aggeggio serve per vedere il valore della tensione sotto carico, cosa che con un tester in impianti in connettore F diventa laboriosa.

Mica vero, basta crearsi un piccolo inseritore C.C. senza diodo.
Anche con l'aggeggio devi staccare il connettore ed interporlo tra l'ampli e l'alimentatore, stessa cosa con l'inseritore C.C.
 
Ultima modifica:
Ma non devi tenere puntali in mano, e il valore e l'eventuale ca vengono indicati direttamente. Per 20 € . Poi, liberissimo di non comprarlo. :)
 
Beh, qualche centinaio di KHz mi sembra un pò esagerato, tuttalpiù direi una trentina di KHz, cosa che un tester che misura anche la frequenza li vede.
Poi diciamo che non dobbiamo controllare i peli ad un alimentatore, ma quando funziona male il difetto è molto evidente, all'incontrario del classico alimentatore che se il condensatore di uscita è secco o gonfio, presenta in uscita il 50 e/o 100 Hz.
Inoltre uno switching difficilmente presenta la propria frequenza in uscita, in quanto oltre ai condensatori in uscita (che di solito non saltano mai) vi è un filtro passa-basso.
All'incontrario, lo switching può presentare la propria frequenza all'ingresso, cioè sulla 220V, ed i condensatori che di solito si gonfiano e si aprono, sono proprio quelli posti sulla 220V, che in caso di eccessivo ripple in ingresso, l'oscillatore smette di funzionare interrompendo l'uscita.

apparte che adesso ci sono switching che lavorano ben al di sopra delle decine di KHz, guardacaso nel 90% di questi "alimentatori" guasti erano gli elettrolitici di uscita a essersi gonfiati (sempre inquanto sottodimensionati in tensione per risparmiare) non quello di ingresso, con la conseguenza di erogare una cc sporca anche dopo pochissimi anni di vita.
 
Ma non devi tenere puntali in mano, e il valore e l'eventuale ca vengono indicati direttamente. Per 20 € . Poi, liberissimo di non comprarlo. :)

Se l'aggeggio si limita solo a quello, sicuramente al giorno d'oggi con 20 € compri un tester discreto con molte funzioni.
All'incontrario invece, se l'aggeggio presentasse altre funzionalità, visto che si effettua l'operazione di interconnessione, un importo anche superiore lo giustificherebbe.
Ad es., l'aggeggio potrebbe contenere due accoppiatori passanti (tipo CAD e molto facili da realizzare su c.s., basterebbe copiarlo) che misurano la diretta e la riflessa. All'uscita di ogni accoppiatore un diodo rivelatore ed una resistenza che trasformano l'RF in C.C., tensione che si può aumentare con un semplice transistor.
Le tensioni della diretta e della riflessa, vengono visualizzate dallo stesso indicatore.
Basta porre sull'aggeggio un commutatore ed un potenziometro (così sembra anche più ricco). Il primo, a 3 posizioni, servirà come selettore se si vuole misurare rispettivamente la tensione, la diretta, e la riflessa.
Il potenziometro servirà da "zero", cioè (essendo differenti i livelli da impianto ad impianto) posizionati sulla diretta, si agirà sul potenziometro per fargli indicare il 100%, poi commutando sulla riflessa si andrà a visualizzarla. Se è prossima al 100%, significherà che vi è molta riflessa, diversamente che l'impianto è ben caricato.
Per la visualizzazione si può utilizzare anche una barra led già prefabbricata.
 
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