P2P, identificati quasi 4mila utenti italiani

Scusa gig60 ,

devo fare una piccola correzione alla tua ultima.

Vero che sulla lettera viene indicata la data , l'ora , l'indirizzo IP tracciato e il "File messo a disposizione".

Quest'ultima voce indica che hai messo in condivisione a prescindere se stavi scaricando o meno.

Secondo me le lacune e le incertezze sono tantissime.

Mah...vedremo gli sviluppi dove faranno approdare la ragione o il torto.
 
il caso peppermint

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Ciao a tutti,
volevo segnalare un'iniziativa importante su
http://www.santapepper.com dove c'è la possibilità di mandare con 1
semplice clic ben 7 email di protesta già impostate all'attenzione di:

1. Mi Manda Rai Tre
2. Garante della Privacy
3. Striscia la Notizia
4. Adiconsum
5. La Repubblica
6. Kataweb
7. Tg5
ed anche alle Iene e Rtl 102.5

Partecipiamo numerosi: l'unione fa la forza!!!
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Condividere, secondo me, non vuol dire mettere potenzialmente a disposizione, ma che un file è stato (effettivamente) scaricato da qualcun altro.
Se bastasse la potenzialità di un evento a determinare la colpa (per intenderci, uno stato di polizia che opera in stile "minority report"), allora bisognerebbe mettere sottochiave CD e DVD fisici, perchè un ospite di passaggio a casa nostra, potrebbe avere a disposizione un PC e duplicarli. :D
...senza contare che esiste comunque la possibilità di intrusioni sui PC connessi in rete da parte di qualche hacker.

gig60 ha scritto:
Purtroppo manca il presupposto n. 1 cioè la coscenza a posto per non aver condiviso il file....visto che qualsiasi P2P appena iniziato a scaricare immediatamente il file è condiviso:doubt: e probabilmente di questo si fa forza lo studio legale, anche se non ha le prove che il file è stato condiviso.:doubt:
 
Il Garante della Privacy difende i navigatori:

In Italia 3.600 richieste di risarcimento da un'etichetta musicale tedesca
Le associazioni dei consumatori accusano: "Violata la privacy dei cittadini"
"Dovete darci 330 euro per i nostri file"
Gli utenti protestano e interviene il Garante
Ora si indagherà come sono stati acquisiti i nomi dei navigatori
"Ricavati dagli indirizzi IP svelati da una software-house svizzera"

di GIOVANNI GAGLIARDI

ROMA - "Avete scaricato la nostra musica, dovete pagare 330 euro", firmato Peppermint Jam Records. E' più o meno di questo tono la lettera che stanno ricevendo in questi giorni migliaia di persone in Italia. E il Garante ha deciso di costituirsi in giudizio, per difendere la privacy delle persone coinvolte nella vicenda.

L'importante decisione è stata presa in seguito alla denuncia avanzata da alcune associazioni di consumatori (Adiconsum e Altroconsumo) che hanno denunciato all'Autorità la richiesta di risarcimento per aver scaricato, con i sistemi peer-to-peer, un singolo brano di uno dei loro artisti.

Ma è il modo orwelliano con cui la casa discografica si è procurata gli indirizzi IP dei 'colpevoli' ad aver fatto rizzare le antenne al Garante della privacy. "La Peppermint - spiegano all'Adiconsum - ha chiesto a una società svizzera di software, la Logistep Ag, di individuare attraverso un programma, usato anche dalla polizia polacca, gli indirizzi in rete delle persone che scaricano musica. Una volta ottenuti gli IP, si sono rivolti al tribunale di Roma chiedendo di poter avere i nominativi corrispondenti dai provider italiani. Il tribunale in prima istanza ha negato il consenso, mandando una richiesta al Garante della privacy, che non ha dato risposta. In seconda istanza, sempre senza nessun riscontro dal Garante, il tribunale ha invece dato parere positivo. I provider sono quindi stati obbligati a fornire i nominativi dei loro clienti".

A questo punto entrano in scena due giovani avvocati dello studio legale altoatesino Mahlknecht & Rottensteiner che, tramite raccomandata, invitano migliaia di persone a pagare 330 euro (a parziale risarcimento di "ipotetici" danni), con la promessa di non ripetere più l'illecito (pena altri 10.000 euro di 'multa'), per evitare che la Peppermint "provveda a sporgere denuncia/querela penale e a intraprendere le azioni civili...".

"I risultati della Logistep non sono affatto 'una prova' - spiegano da Altroconsumo -, la prova va valutata in contraddittorio e davanti al giudice. Inoltre, proprio perché l'IP identifica un pc (in molti casi neanche quello, pensiamo soltanto alle reti Wi-fi) e non chi lo usa, la responsabilità non può essere addossata automaticamente al proprietario e neanche è possibile costringerlo (ammesso che sia in grado di dirlo) a rivelare chi usa il suo computer o a dedurre la colpevolezza da un eventuale diniego".

"La decisione del Garante - si legge nella nota dell'organismo di tutela - nasce dalla volontà di verificare se nella vicenda siano stati rispettati tutti i diritti di protezione dei dati personali". Inoltre l'Autorità ha deciso di richiedere a diverse società interessate e a gestori telefonici tutti gli elementi utili per una piena valutazione del caso".

(18 maggio 2007) da www.repubblica.it
 
Ne hanno appena parlato pure al TG1.

Ora che finalmente è sceso in campo pure il garante, alla pepperminkia e al signor8 gli spezzeranno le gambine. :eusa_whistle:
 
Siamo sempre alle solite nighteagle.

il Garante , in Italia , funziona con la stessa velocità delle pratiche burocratiche...molto lentamente e proprio quando sta affogando...lasciamo perdere il resto , rischiare di essere bannati per annoverare titoli del tutto meritati ma che non possono essere espressi pubblicamente.
 
avete visto l'ultima intervista dell'avvocato Otto che risponde agli
utenti sul caso peppermint? a me è sembrata un po' cattivella, voi che
dite?
 
tigrerossa ha scritto:
avete visto l'ultima intervista dell'avvocato Otto che risponde agli
utenti sul caso peppermint? a me è sembrata un po' cattivella, voi che
dite?

Puoi riassumere per chi non l'ha vista?
 
gig60 ha scritto:
Puoi riassumere per chi non l'ha vista?

piccolo sunto, consiglio di visionare la pagina.

SANTAPEPPER.COM: «Relativamente all’azione da voi promossa in nome e per conto della Peppermint, avete in programma azioni simili a quelle intraprese per conto di altre società? Prevedete che l’eventuale successo della vostra azione possa indurre tante altre case discografiche, cinematografiche o editrici ad intraprendere la stessa strada?»

AVV. MAHLKNECHT: «Si, abbiamo la procura generale di altre società danneggiate. Fino ad oggi del resto abbiamo già ottenuto ben sette ordinanze di accoglimento del Tribunale di Roma (di cui due in composizione collegiale). In un altro procedimento pendente ora si è costituito il Garante per la protezione dei dati personali. Comunque la questione della privacy è già stata ampiamente trattata dal Tribunale di Roma (si leggano le ordinanze!), per cui non credo che il Tribunale ora cambi la Sua posizione. Non so se altre imprese del settore si muoveranno in questa direzione, i nostri clienti comunque lo faranno perché la situazione non è più tollerabile. Come si può spiegare p.e. ad un’impresa che ha investito cinque milioni di euro per la produzione di un videogame che il gioco è diffuso sulle reti P2P prima ancora del release ufficiale? Mica che la cultura debba essere libera e che ognuno possa appropriarsi di questo prodotto, scaricarlo e metterlo a disposizione di altri. Ognuno è libero di frequentare una biblioteca pubblica se vuole godere della “cultura libera”.»

notizia completa

h**p://santapepper.com/?p=85


altra notizia

In un articolo di questa mattina su Il Sole 24 Ore, Giovanni Buttarelli, Segretario Generale del Garante per il trattamento dei dati personali e della riservatezza conferma il fondamento dei dubbi e delle perplessità avanzate nelle ultime settimane a proposito del trattamento massiccio di dati personali svolto dalla Logistep, dalla Peppermint e dalla Techland in danno di decine di migliaia di utenti di piattaforme di peer to peer.

L’intervento del Garante nei nuovi procedimenti pendenti dinanzi al Tribunale di Roma dalla Peppermint e dalla Techland, la lettera indirizzata nei giorni scorsi all’On. Fiorello Cortina ed ora l’articolo di Giovanni Buttarelli su Il Sole 24 ore…sembra che il vento stia cambiando e che nei prossimi giorni saranno “le compagne di merenda” a dover essere preoccupate nel sentir suonare il postino alla loro porta…
Adesso tocca ad utenti e consumatori fare la loro parte, non “piegarsi” alle richieste dei legali della Peppermint e della Techland (se e quando arriveranno) e far valere i loro diritti in tutte le competenti sedi.
Questa storia, sin qui, ha insegnato che “alzando la voce” in Rete, se si ha ragione, qualcosa si ottiene.

h**p://www.guidoscorza.it/?p=86

Ciao a tutti
 
Volevo spendere due parole sull'atteggiamento degli italiani colpiti
dalle diffide legali ricevute per raccomandata dalla casa discografica
Peppermin Jam Records (con richiesta di 330 euro per aver violato la
legge sul copyright scaricando e condividendo da internet brani
musicali)

Secondo me il problema è sempre lo stesso: in Italia, la quantità di
parole spese su un problema è inversamente proporzionale alle azioni
che si attuano per risolverlo. Si tende a parlare ed ipotizzare,
temporeggiare, rimandare, ingannare l'attesa, aspettando che sia
qualcun'altro a rompere il ghiaccio. Io personalmente penso che mai
come adesso sia sbagliatissimo attendere che siano altri a prendere
l'iniziativa, o soprattutto aspettare che il Garante o qualcun'altro
si pronunci. Il problema è nostro e dobbiamo risolverlo noi, non
aspettare che lo facciano altri.
Il primo attacco lo ha fatto la Peppermint: ora tocca a noi. Oppure
preferiamo aspettare la batosta in silenzio? Le strategie vanno tirate
fuori adesso, non dopo, quando i giochi saranno quasi fatti. Poi una
volta provata la strategia si può sempre perfezionarla nel tempo,
tempo che non va sprecato aspettando chissà cosa: va sfruttato per
agire uniti e ora. La situazione sta aggredendo tutta l'Europa ed
anche in Italia, è chiaro; chi si è informato sa che saranno inviate
ulteriori diffide simili, per musica, film o videogames, se non
addiritture procedure legali più radicali e pesanti.
Sul nostro sito oltre a riportare info sulla questione, stiamo
cercando di agire, inviando e-mail di protesta, intervistando l'avv.
Otto Malknecht (che ha promosso l'iniziativa legale), e soprattutto
c'è a disposizione un avvocato, che non sta lì a riportare l'ennesimo
parere, ma a rispondere SENZA IMPEGNO agli interrogativi che ci
inviate, e se volete, essendo esperto nel settore, è disposto ad
organizzare una strategia legale mirata. Ma anche se state rispondendo
a questa iniziativa, dovreste essere molti di più a farlo: siete o non
siete CENTINAIA coinvolti nella questione, siete o non siete MIGLIAIA
ad essere comunque interessati, anche se non colpiti direttamente?
Cosa aspettate a darvi da fare? Abbaieremo tutto il tempo
o cominceremo a mordere?
E se anche io e il nostro gruppo stiamo sbagliando strada, ci farebbe
piacere che qualcuno, oltre a dircelo, si unisse a noi (o noi a loro)
per proporci nuove soluzioni CONCRETE: ma questo non accade!

Scusate lo sfogo, che non vuole essere offensivo, bensì provocatorio.
Ci stiamo dando da fare, è vero,ma ci vorrebbe molta più
partecipazione e coesione. In tanti ci dicono "bravi, continuate così,
siete forti, tuteliamoci, difendiamoci", ma a volte non sappiamo più
cosa inventarci: in sostanza abbiamo bisogno di aiuto! Perché pensiamo
che il ferro non sia stato battuto finché caldo, anzi, oramai si stia
intiepidendo.

Continuando così io credo che stiamo rischiando di fare "tanto rumore
per nulla".
 
Nell'ambito delle discussioni sul decreto liberalizzazioni, un deputato ha proposto la depenalizzazione del copia per uso non commerciale dei files.
Importanti parlamentari sia di maggioranza sia di opposizione hanno dato parere favorevole ma il governo ha chiesto un'esame più approfondito.
Speriamo che ciò non significhi rinvio sine die.
L'onorevole Folena riferendosi alle critiche mossegli dalla Fimi (la Federazione dell'industria della musica) riguardo ad un emendamento al ddl Bersani, si è detto stupito: “Il presidente Mazza sa bene che anche grandi marchi appartenenti alla sua stessa federazione stanno abbandonando l’idea di imporre lucchetti ai contenuti digitali. Non si affrontano i problemi dell’industria mandando la polizia nelle case degli italiani”

http://www.camera.it/_dati/lavori/schedela/apriTelecomando_wai.asp?codice=15PDL0019320
 
Ma questa società a sua volta non ha infranto una legge? Quella della privacy, ha ricavato l'identità della gente attraverso l'identificazione dell 'Ip, quindi la gente coinvolta potrebbe iniziare un azione legale contro questi signori.
 
Sat80030 ha scritto:
Ma questa società a sua volta non ha infranto una legge? Quella della privacy, ha ricavato l'identità della gente attraverso l'identificazione dell 'Ip, quindi la gente coinvolta potrebbe iniziare un azione legale contro questi signori.

Dipende da come si esprime il Garante per la privacy.
 
Guardate cosa ho trovato con una semplice ricerca su google. A fine Aprile il tribunale di Roma ha dato l'OK alla CDV per farsi dare dai provider i nominativi di 1849 italiani che hanno scaricato i suoi giochi.

http://www.logistepag.com/Urteile/3ppm gegen provider27.4.07.pdf

http://www.logistepag.com/Urteile/ppm gegen provider26.04.07.pdf

Quindi adesso stanno preparando le lettere da inviare a 1849 italiani, che saranno spedite nei prossimi mesi (o perché no, anche questo mese).

Come volevasi dimostrare, le denunce passano prima da altri paesi europei e poi arrivano in Italia.

I giochi interessati sono o sembrano essere

* Codname Panzers Phase 2 della CDV (solo per wind?)
* The Glory of the Roman Empire della CDV (solo per Tiscali/Telecom?)

I provider interessati sono wind e Tiscali o Telecom (non si distingue se è Telecom o Tiscali)

A fine aprile/inizio maggio il tribunale di Roma ha dato l'OK alla Peppermint per farsi dare dai provider i nominativi di italiani che hanno scaricato un suo mp3 (diverso dal caso precedente).


http://www.logistepag.com/Urteile/ppm gegen provider2.5.07.pdf

http://www.logistepag.com/Urteile/ppm gegen provider27.4.07.pdf

http://www.logistepag.com/Urteile/2ppm gegen provider27.4.07.pdf (file danneggiato è stato sovrascritto con quello della CDV)

Possibili provider: tutti, nessuno escluso, visto che mancano i dati del provider 6
Possibile MP3: ingnoto, è stato censurato, probabilmente è la canzone di james kakande che ebbe successo col festilvalbar 2006

Quindi adesso stanno preparando le lettere da inviare a almeno 1500 italiani, da inviare prossimamente (manca il numero esatto delle persone, il file della Peppermint contro il Provider 6 è danneggiato).

Si ricorda che questi procedimenti sono comunque definitivi ed antecedenti al caso Techland (per Call of Juarez) e Peppermint (per un altro mp3) su cui deve essere ancora dato il giudizio da parte del Tribunale di Roma.

Ciao a tutti
fonte http://***.p2pforum.it/forum/showthread.php?t=195979
 
Ulteriori informazioni sul caso:

La risposta del Senatore Cortiana:

La precisazione dell'Avv. Scorza è opportuna e contribuisce a rendere ancora più chiaro il suo impegno in difesa dei fondamenti di una società che vogliamo democratica.
Vi prego di verificare direttamente i precedenti citati sul sito della Logistep

http://www.logistepag.com/en/urteile.php

Dai provvedimenti citati da Logistep (possono essere scaricati) emerge che i provvedimenti sono davvero tanti e che occorre procedere al più presto alla modificaell'art. 156 bis CPC mi pare che la schedatura ormai superi e di molto la previsione dei 5000 utenti ,si può ipotizzare il coinvolgimento di oltre 20.000 ,forse 30.000 utenti .
E' la più grande schedatura di massa della storia della Repubblica ,avvenuta con "provvedimenti tipo" ,in assenza di contraddittorio tra le parti e su basi giuridiche assai controverse.
Mi pare che non si possa attendere oltre per un' iniziativa di chiarimento e di garanzia dei diritti fondamentali dei cittadini italiani ,messi a rischio da una disinvolta applicazione delle norme sulla privacy . Per questo mi sono nuovamente rivolto al Garante.


link ai documenti che riassumano la situazione:

ed2k://%7Cfile%7CAttacco%20Al%20P2P.rtf%7C90044%7CAE24643B09F0DA4C99B845917890AA87%7Ch=KNIEIHYKQHULFEJYEAWR2ZNT2YIPRDFI%7C/

ed2k://%7Cfile%7CAttacco%20Al%20P2P.pdf%7C220644%7CAE8F13AC43BC29303D9050178255AAE6%7Ch=IT44VBOW2CTQNMT7RVIPKXLTD45WZX7W%7C/


"Incuriosito dalla scoperta, continuando a navigare in poppa alla Logistep, mi sono imbattuto in un elenco - probabilmente incompleto - dei suoi clienti che lascia presagire che siamo solo all'inizio dell'avventura. Eccolo: Zuxxez, CDV Software Entertanment Ag, Moses Pelham/3p-Label, Eidos Gmbh, 10Tacle of Studios AG, Peppermint Jam, Techland, Electronics kind, Battlefront.com."

http://www.guidoscorza.it/

ciao a tutti.
 
P2P, Logistep al lavoro: migliaia nel mirino........

.......Tre ordini "esplodono" alla Camera
E mentre cova tutto questo, ieri sul diritto d'autore sono stati approvati tre Ordini del giorno presentati da Maroni-Fava, Trepiccione-Bonelli-Vacca e Acerbo-Folena-Vacca con cui si impegna il Governo "ad adottare le opportune iniziative normative volte a modificare la disciplina del diritto d'autore che prevedano, tra l'altro, l'abolizione delle sanzioni penali per la condivisione della conoscenza, in particolare attraverso le reti di telecomunicazione, nonché la liberalizzazione della copia per uso personale di opere di ingegno" e a "procedere ad una effettiva liberalizzazione che consenta la riproduzione unicamente per uso personale e senza fini di lucro di brani musicali, libri di testo ed altre opere intellettuali similari".............

http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2019481

ciao a tutti
 
bz54 ha scritto:
P2P, Logistep al lavoro: migliaia nel mirino........

.......Tre ordini "esplodono" alla Camera
E mentre cova tutto questo, ieri sul diritto d'autore sono stati approvati tre Ordini del giorno presentati da Maroni-Fava, Trepiccione-Bonelli-Vacca e Acerbo-Folena-Vacca con cui si impegna il Governo "ad adottare le opportune iniziative normative volte a modificare la disciplina del diritto d'autore che prevedano, tra l'altro, l'abolizione delle sanzioni penali per la condivisione della conoscenza, in particolare attraverso le reti di telecomunicazione, nonché la liberalizzazione della copia per uso personale di opere di ingegno" e a "procedere ad una effettiva liberalizzazione che consenta la riproduzione unicamente per uso personale e senza fini di lucro di brani musicali, libri di testo ed altre opere intellettuali similari".............

http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2019481

ciao a tutti
Al Senato non passerà mai.... :sad: Sappiamo bene gli interessi che ci sono dietro, gli stessi che hanno portato nella scorsa legislatura all'obbrobrio di legge che abbiamo oggi...:mad:
 
altra novità:

Peppermint: ADICONSUM si costituisce in giudizio

ATTO DI INTERVENTO AUTONOMO NEL GIUDIZIO
EX ART 669 duodecies c.p.c Promosso da Peppermint Jam Records GmbH, contro Wind Infostrada

Per
ADICONSUM, Associazione Difesa Consumatori e Ambiente, con sede in Roma alla Via G.M. Lancisi 25, in persona del Suo segretario Generale Paolino Landi, iscritta nell’elenco nazionale di cui all’art. 5 della L. 281/98, giusta Decreto del Ministero delle Attività Produttive del 09.11.04 (in G.U. N. 289 del 10/12/2004) rappresentata e difesa ai fini del presente giudizio dell’Avv. Giuseppe Iurilli, giusta procura in calce al presente atto, elettivamente domiciliate in Roma, Via Cairoli 24,
PREMESSO
§ Che l’Adiconsum è l’Associazione dei consumatori maggiormente rappresentativa sul territorio Nazionale, e da oramai molti anni è in prima fila nella tutela degli interessi collettivi e diffusi dei consumatori ed utenti, in ogni ambito commerciale, relativo all’offerta di beni e servizi.
§ Che l’Adiconsum è iscritta sin dall’anno 1998, all’elenco delle Associazioni dei consumatori, riconosciute ex l.281/98.
§ Che, più in particolare, l’attività di Adiconsum ha avuto ad oggetto la tutela dei consumatori nel campo dei servizi informatici e telefonici, commercio elettronico e tutela della privacy.
§ Che l’Adiconsum dunque, tutela sia collettivamente che individualmente gli interessi dei consumatori lesi nei loro diritti, nei campi suindicati.
§ Che pende innanzi all’intestata sezione del Tribunale civile di Roma, procedimento ex art.669 duodecies c.p.c., in relazione all’ordinanza adottata dal Tribunale civile di Roma, del 19 agosto 2006, nel procedimento iscritto al n.r.g.44820/06 tra la Soc. Peppermint e la Wind, per le note ragioni esposte nell’istanza presentata dalla Peppermint per inottemperanza all’ordinanza citata, ed in particolare -per quanto di interesse dell’Adiconsum, odierna interveniente- al fine di “stabilire sin da ora le modalità e l’esecutività, nominando un esperto ad hoc, che accompagnato da altri tecnici a sua scelta e da ufficiali giudiziari e/o pubblici ufficiali, accede alle banche dati informatici e cartacee della resistente, contenente tutti i dati de quo (corretti), astraendo i dati in attuazione dell’ordinanza adottata dal…dott. Rossetti il 19.8.2006, Rg.44820/2006….”........Continua

h**p://www.p2pforum.it/forum/showthread.php?t=197492

Ciao a tutti.
 
Altra novità

Roma, 18-06-2007

Oggi lunedì 18 giugno, alle ore 11, presso il Tribunale civile di Roma, sezione IX, mentre si accingeva a costituirsi in giudizio per l'udienza di domani martedì 19 giugno, innanzi al G.I., dott.ssa Muscolo, Adiconsum veniva a conoscenza di un accordo tra i legali di Peppermint e di Wind. Con tale accodo quest'ultima dichiarava la propria volontà di comunicare alla Peppermint gli indirizzi fisici dei consumatori titolari di indirizzi IP, intercettati dalla società Logistep, società svizzera. Per tali motivi, Wind e Peppermint chiedevano la cessazione della materia del contendere.

Adiconsum constatava con l'occasione la mancata costituzione del Garante della privacy.
Adiconsum ritiene che si sia dinanzi ad una ulteriore e gravissima violazione del diritto alla privacy dei consumatori italiani dovuta a quest'ultimo incomprensibile accordo.

Adiconsum intende comunque costituirsi in giudizio al fine di insistere nel sollevare la questione di illegittimità costituzionale dell'art. 156 bis della legge sul diritto d'autore e ha sollecitato ancora una volta il Garante della privacy a fare altrettanto a difesa dei diritti dei consumatori.

Ma il caso Peppermint non finisce qui: ai processi già conclusi o pendenti si aggiungono, sempre innanzi al Tribunale civile di Roma, numerose controversie azionate congiuntamente dalla Peppermint e da tale Techland, società polacca. Una vera e propria operazione ben congegnata, per aggirare un diritto di rilevanza costituzionale che colpisce i consumatori italiani, letteralmente aggrediti da società, svizzere, tedesche e polacche a fronte del totale, o quasi, immobilismo degli organismi parlamentari e del Garante della privacy.

Peppermint si sta trasformando da semplice caso giudiziario a vero problema legislativo.

Adiconsum proseguirà fino in fondo la propria azione per tutelare il diritto alla privacy dei consumatori italiani.

http://www.adiconsum.it/index.php?pagina=notizia&idarticolo=246&categoria=7
 
La wind in questo momento non è che si stia facendo una bella pubblicità, beh spiano i propri utenti dando indirizzi ip a parti terzi non è che sia il massimo.
 
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