Para-pa-”ponzi”, Gli Stati Fan Crack!

Stato
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Dopo il referendum svizzero, anche in Europa si è accesa la discussione sul tetto agli stipendi dei top manager. Decisamente contrario, ad es, il Premier Britannico Cameron, che secondo alcuni vuole sempre difendere gli interessi dei grandi manager della finanza, tenendo conto che la piazza finanziaria di Londra è una delle più importanti del mondo.

Altra notizia, concernente gli Usa, Negli anni '70 il rapporto impiegato semplice/manager in una grande multinazionale era 1/35, nel senso che se un dipendente guadagnava 1000 dollari, il manager ne guadagnava 35 000.
Ora il rapporto è 1/274.

La Spagna, intanto, ha risposto "picche" all'ennesima politica di austerità imposta da Bruxelles, rifiutandosi di aumentare alcune imposte e tasse come cosi era voluto dall'Europa.

Una notizia buona per noi è l'intenzione di abolire le province in Sicilia, come il governatore della regione sembra intenzionato a fare. Il risparmio sembra essere di circa 50 milioni l'anno. Pare anche che questi fondi possano essere utilizzati (stando ai "si dice") per inserire un reddito di cittadinanza.
 
Le togliessero tutte , o in alternativa togliessero tutte le regioni anche quelle speciali , magari assieme alle Comunità Montane , almeno quelle dove vi sono gli Enti Parchi . ;) :eusa_whistle: :D :D
 
Mi è capitato di parlare anche con persone che dicono che secondo loro è inutile ridurre il numero dei parlamentari, e altro.

Lo "statalismo" sfrenato io non l'ho mai sopportato. Quando ero alla ASL a Siena, per il mio tirocinio, c'erano persone che percepivano uno stipendio anche di 4 mila euro e passeggiavano solo per i corridoi... soldi percepiti grazie alle nostre tasse (in quel caso quelle dei toscani).

Se io voglio rilanciare l'occupazione, magari riducendo imposte e contributi alle imprese medio/piccole, per forza di cose avrò meno entrate, e devo tagliare da qualche parte... cosa vado a tagliare? i precari della scuola?
No.. taglio province, comunità montane, riduco il numero dei parlamentari.. taglio dove posso, anche se va detto che alla fine si recupererebbero forse solo 4 miliardi di euro.

Queste misure potrebbero persino non bastare per l'Italia.
 
Ultima modifica:
Tra le tantissime aziende che chiudono (adesso anche la Bridgestone di Bari, che dava lavoro a 950 persone) ci sono anche notizie positive.
I 3000 dipendenti della Ferrari avranno un grande bonus economico perché gli obiettivi aziendali sono stati raggiunti.
Tra essi, a Maranello, c'è anche una mia vecchia amica.
 
La Farrari che centra e supera gli obiettivi di bilancio, quando il mercato dell'auto è in caduta libera, è la conferma del colossale problema generato questa crisi.
Non c'è nulla di immorale nella ricchezza, almeno fino a quando i patrimoni superano largamente le possibilità di spesa dei detentori e delle loro famiglie per i secoli nei secoli...
Considerazioni morali a parte, ciò dimostra come sia aumentata la disponibilità delle classi più abbienti per via dei problemi del ceto medio e medio basso.
Per quanto riguarda poi la realtà modenese dell'auto di lusso, c'è poco da stare allegri http://gazzettadimodena.gelocal.it/...modena-destino-segnato-per-maserati-1.6180923

Al solito, parlando di Fiat, azienda che notoriamente e storicamente attinge a risorse pubbliche per i suoi investimenti, ottiene facilitazioni e condivide le perdite, sarebbe interessante capire il destino dello stabilimento Maserati di Modena, una struttura messa in piedi solo pochi anni fa.
http://www.telesanterno.com/modena-...ti-manterra-invariata-la-produzione-0412.html
 
Tuner ha scritto:
Non c'è nulla di immorale nella ricchezza, almeno fino a quando i patrimoni superano largamente le possibilità di spesa dei detentori e delle loro famiglie per i secoli nei secoli...
Che un privato si arricchisca può dar fastidio, va bene, ma sempre di privato si tratta. Quello che fa specie è vedere che molti dipendenti pubblici di alto livello (compresi i politici) spesso vivono nel lusso (o quasi).
Considerazioni morali a parte, ciò di come me sia aumentata la disponibilità delle classi più abbienti per via dei problemi del ceto medio e medio basso.

Uno squilibrio intollerabile, che molti non potranno certo sopportare a lungo.
 
Quell'articolo è fortemente politico e fa leva sulla paura, più che su fatti oggettivi, per creare pressione su alcuni soggetti politici attraverso un consenso indotto sull'opinione pubblica. (dicesi manipolazione)
Avrei molto da commentare sulla facilità con cui si può manipolare il popolo italiano per via della sua formazione storico-culturale, delle sua tendenza a schiararsi per partito preso, della sua cortissima memoria, dei politici che ha saputo "digerire", ma sarebbero tutte questioni squisitamente politiche che qui non sono permesse e che, a mio giudizio, col nostro TD hanno davvero poco a che vedere.
Il punto è un altro: o l'Europa procede velocissimamente verso una maggiore integrazione e fa digerire ad alcuni paesi la teoria dei vasi comunicanti, per ottenere un riequilibrio sociale ed una prosperità diffusa, o le "troiche" verranno mandate al diavolo, anche perchè di risultati tangibili e positivi, se non per la tutela dei sistemi bancari, proprio non ne hanno ottenuti.
Attenzione, perchè prima o poi, anche il cittadino tedesco si accorgerà che quanto gli viene chiesto in termini di sacrifici a nome della Grecia (cito gli ellenici in quanto situazione eclatante, ma potremmo parlare del Portogallo o della Spagna) in realtà non è servito alla Grecia e non lo mette affatto al riparo da futuri nuovi sforzi di presunta "solidarietà".
Se a qualcuno ha fatto comodo per anni "far finta" che i greci non avessero "taroccato" i conti per averli nell'euro e vendergli di tutto (tedeschi in testa), l'insieme dall'area euro farebbe bene a preoccuparsi di un mercato interno che ha innestato la retro, domandandosi cosa potrebbe succedere al teneore di vita dei suoi cittadini, anche quelli dei paesi "solidi", nel momento in cui quel mercato crollasse ed il manifatturiero "europeo" dovesse contare solo sull'export extra cee, proprio mentre la Cina scopre che non esiste più un mercato adatto ai ritmi a cui è obbligata e gli USA si rendono conto che in circolazioni ci sono ormai più dollari che granelli di sabbia.
Se la Grecia, che rispetto all'Italia è niente in valore assoluto, non ha prospettive di generare uno sviluppo ed un surplus, ma resta in recessione proprio per le decisioni imposte dalla troika, la cosa più evidente è proprio il fallimento delle filosofie di austerità della troika.
Pertanto, quello contenuto nell'articolo del fatto quotidiano credo proprio sia un falso sillogismo mirato a tutt'altri scopi.
 
E' ovvio che l'articolo è di natura politica, e quindi non sempre è condivisibile ciò che contiene, però va detto che la situazione politica italiana deve sbloccarsi, proprio in virtù del problema economico, problema che a mio parere rappresenta la prima questione di cui occuparsi.
Misure di riduzione dei costi della politica e di sprechi pubblici in generale vanno nel contempo fatte, per dare almeno la sensazione che anche le classi dirigenti han deciso di sacrificarsi.


Per la seconda parte di ciò che scrivi condivido tutto e tra l'altro, come ho già detto, sapere che anche in altri paesi europei (Germania compresa) stiano nascendo movimenti favorevoli all'uscita dall'euro, dà da pensare.
E' d'altronde vero che alcune aziende italiane riescono ancora a tirare avanti grazie all'export, e che invece il mercato interno si è ridotto proprio per la disoccupazione.
 
Incontro tra i rappresentanti del FMI e BCE e il ministro delle finanze greco.
Tra le varie cose di cui hanno discusso, c'è quella di cercare di ridurre l'Iva sui prodotti di ristorazione dal 23 al 13 per cento, per cercare di rilanciare il turismo, che pare che in Grecia abbia sempre avuto una importanza ragguardevole.
 
OT: (a proposito del Fatto quotidiano)
Primo OT semiserio...già mi tocca sorbirmelo commentato dal collega d'ufficio, che mi fa pure perder tempo e venire il sangue cattivo...
Secondo OT più serio...ho dato una scorsa anche ai commenti a questo articolo e specialmente a quello sulla decrescita...ma quanta gente cattiva (o meglio, forse non è colpa loro) incattivita c'è in giro?
Questo è il pericolo maggiore, serve ripartire e provare a creare fiducia, speriamo che anche il trionfatore delle recenti elezioni, che non ha mai brillato per magnanimità (non mi ha mai fatto ridere neanche prima, non mi piace la forma comica del sarcasmo, la trovo cattiva) si renda conto che sta facendo da moltiplicatore alle angoscie, anzichè dare speranza, come sono certo che anche lui in buona fede vorrebbe, e si dia una regolata...
 
Il trionfatore è uno dei miei idoli da bambino e ragazzino, ed è anche uno dei personaggi che imito.
E' chiaro che bisogna muoversi, anche se nel breve periodo non so se le cose possano migliorare.
Intanto ne ho sentita un'altra... secondo alcuni dovremmo recuperare la nostra sovranità monetaria, e stampare in Italia i nostri euro.
Non tornare alla lira, ma stampare anche noi gli euro e non solo a livello di BCE.

Faccio presente che l'emissione di moneta continuativa può creare una forte inflazione, anche se nel breve/medio periodo essa è accompagnata dall'aumento dei posti di lavoro (trade-off tra inflazione e disoccupazione: se aumenta l'inflazione scende la disoccupazione e viceversa).
 
Te la sintetizzo al massimo...
O si stampa moneta e si favorisce il credito, creando inflazione e debito (di fatto svalutando più di tutti gli enormi capitali dei "ricchissimi"), ma si ottiene un ceto medio che può spendere e quindi un mercato, od il destino del mondo sarà quello di avere pochissimi soggetti, estremamente ricchi, ma con una massa enorme di poveri, con zero possibilità di spesa, quindi con nessun mercato.
Se la capiscono bene, altrimenti, nel giro di qualche decennio, o c'è la rivoluzione globale, o si torna al latifondismo ed all'era pre industriale, visto che i pochi ricchissimi non saranno mai un cliente sufficientemente rilevante per sostenere il mercato industriale, ma soprattutto, per giustificare le infrastrutture di contorno.
 
In effetti è vero, ero a conoscenza degli aspetti che hai considerato ma mi si erano "tolti" dalla mente (mi sono laureato in economia ormai 10 anni fa, poi quando ho lavorato mi sono occupato d'altro) quindi quoto pienamente ciò che hai detto.

E' innegabile che riconquistare la nostra sovranità monetaria potrebbe anche essere una cosa positiva.
 
Mi dispiace dirlo , ma assodato che indietro non si torna ,:eusa_naughty: perchè saremmo più inguaiati di adesso ( alludo al ritorno alla Lira :crybaby2: ) ; anche l'ipotesi che ogni stato stampi Euro per conto proprio senza un governo centrale che decida quanti soldi deve stampare una zecca e quanti un'altra , con quali percentuali in metallo e quando, non porterebbe niente di buono. :eusa_naughty: :eusa_wall:

Chi deve coniar moneta e stampare banconote in EU deve essere solo la BCE, le altre banche centrali dei 27 le dobbiamo eliminare o trasformarle in succursali della BCE stessa . Le decisioni economiche devono essere prese a livello Europeo da un Ministro dell'Economia Europeo che fa parte di un Governo Europeo . Per non tirarla troppo alle lunghe , dobbiamo creare gli Stati Uniti d'Europa ( USE ) . :evil5:
 
massera ha scritto:
In effetti è vero, ero a conoscenza degli aspetti che hai considerato ma mi si erano "tolti" dalla mente (mi sono laureato in economia ormai 10 anni fa, poi quando ho lavorato mi sono occupato d'altro) quindi quoto pienamente ciò che hai detto.

E' innegabile che riconquistare la nostra sovranità monetaria potrebbe anche essere una cosa positiva.
Pur condividendo quanto dice Tuner, penso che la situazione italiana sia un ecosistema delicatissimo e in realtà poco conosciuto, non sono neanche sicuro di certi automatismi: la svalutazione colpisce certo le rendite, ma non dimentichiamo che queste non sono solo i patrimoni dei ricchissimi, ma anche quelli modesti messi da parte dagli odierni anziani, che magari finanziano le giovani generazioni senza lavoro.
A ciò si aggiunga che magari questi detengono proprio la maggior parte del debito pubblico, è una situazione che è così incasinata che richiede contemporaneamente capacità tecnica e pragmatismo...
 
Forse perchè siamo una nazione di anziani, ma l'italiano in difficoltà, ha il bruttissimo vizio di guardarsi nostalgicamente indietro, anzichè pensare al futuro, pensando sempre che "si stava meglio prima".
Sfortunatamente, la realtà è che i problemi attuali sono si sono originati dalle scelte di quando "si stava meglio"... per cui non ha molto senso rincorrere un periodo dove ci si stava scavando la fossa, quantomeno per le future generazioni.
I piccoli patrimoni personali delle famiglie, caro areggio, con il metodo dell'austerity e della recessione in avvitamento, non sono un ammortizzatore su cui si possa contare a lungo, perchè faranno molto presto a dissolversi, rapidamente erosi da spese inevitabili (ed in crescita), che non sono più sostenute da redditi correnti.
Nostro malgrado, con i finanziamenti alle banche da parte della BCE all'1%, usati per comprare titoli di stato, quei piccoli patrimoni stanno in realtà coprendo i crediti inesigibili di banche e fondi, con il fisco a fare da esattore.
Attenzione, perchè senza un diffuso piccolo risparmio non possono esistere investimenti a tassi ragionevoli, quindi muore l'economia reale, ma se muore l'economia reale, scompare sia il reddito delle persone attive che la possibilità di pagare pensioni e di garantire i servizi primari.
 
Forse ti è sfuggito che ho detto che ero d'accordo con te e, visto che non lo ho detto per esigenze retoriche ma perchè lo penso, è inutile che cerchi di convincermi...
Volevo sottolineare che, proprio perchè si è fatto affidamento su questo per troppo tempo, la situazione è così delicata che è come aggiustare un motore con l'auto in movimento, per cui è necessario sì agire presto, ma sapere a cosa si va incontro, mentre invece tutti si aspettano di salvare la botte piena e la moglie ubriaca....quello che citavo prima mi pare che abbia detto robe tipo "bhè, il debito non lo paghiamo"...
 
Vorrei segnalarvi un fenomeno che sta prendendo forma ogni giorno di più.
In Tunisia, pur nella attuale incertezza della situazione politico-economica in cui versa lo Stato maghrebino, alcune centinaia di "over 65" provenienti dall'Italia (soprattutto del Sud) si stanno impiantando qui praticamente per il resto della loro vita. Percepiscono la pensione italiana pagando le tasse in Tunisia col doppio vantaggio del reddito maggiore (meno tasse sugli importi percepiti) e di una spesa minore (benzina, gas, elettricità, telefono, affitti, cibo, servizi, ecc.).
 
areggio ha scritto:
la svalutazione colpisce certo le rendite, ma non dimentichiamo che queste non sono solo i patrimoni dei ricchissimi, ma anche quelli modesti messi da parte dagli odierni anziani, che magari finanziano le giovani generazioni senza lavoro.
A ciò si aggiunga che magari questi detengono proprio la maggior parte del debito pubblico, è una situazione che è così incasinata che richiede contemporaneamente capacità tecnica e pragmatismo...

E' vero, in effetti anche chi ha dei risparmi da parte (non solo gli anziani) avrebbe problemi.
 
Stato
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