Para-pa-”ponzi”, Gli Stati Fan Crack!

Stato
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I finanziamenti ai partiti sono una cosa diversa dai rimborsi elettorali, se non sbaglio..:eusa_think:

La demagogia c'entra fino ad un certo punto, poiché la riduzione dei costi della politica, magari anche abolendo le regioni, oltre ad altro, potrebbe portare ad un risparmio stimato di 4 miliardi euro che sono una piccolezza nel totale della spesa pubblica (800 miliardi di euro).
Tuttavia sarebbe un "segnale" che anche le classi dirigenti stiano facendo sacrifici e si potrebbe utilizzare questo ammontare per finanziare la piccola e media impresa.

Ci sono sprechi pubblici che non ti dico (ma lo sapete anche voi) per non parlare di tanti impiegati e/o dirigenti di strutture pubbliche che guadagnano tanto facendo poco... dal momento che il debito italiano è quello che è, se si vuole rilanciare l'economia non resta che scegliere questa strada, oltre a rimborsare le imprese dei crediti che vantano verso la stato.
Come abbiamo detto non è percorribile neanche la strada dell'immissione di moneta nel mercato.

L'aumento dei tassi di interesse è chiaramente un segnale preoccupante, e sembra che non se ne venga fuori, per ora, da questa situazione.
 
Molto realisticamente, con o senza finanziamento pubblico, chi detiene il potere economico avrà sempre la disponibilità finanziaria e le relazioni per influenzare le scelte politiche.
Questo tipo di pressione o di "aiuto" (ognuno può vederlo come gli pare) è un dato di fatto inevitabile.
Preso atto che i finanziamenti pubblici non risolvono affatto quel problema, ma costringono il cittadino a finanziare pro quota chi non vorrebbe (inclusi i partiti inesistenti) l'unica opzione realistica e sensata è abolirli, rendendo il finanziamento ai partiti soltanto volontario ed esplicito.
Dalla multinazionale al Sig. Rossi, tutti possono decidere di sponsorizzare la campagna elettorale dei tal candidato/partito, ma se i programmi o l'attendibilità del candidato/partito non piacciono alle masse, poi non si va da nessuna parte, perchè alla fine servono i voti per essere eletti.
Il problema non è il finanziamento privato alla politica (tanto c'è comunque), ma non perseguire severissimamente i finanziamenti occulti.
Quando si optò per il finanziamento pubblico, si fece un ragionamento perverso, un po' come se si fosse deciso di spegnere i semafori visto che c'era chi passava col rosso.

proteasi ha scritto:
Attenzione alla demagogia, una cosa sono i costi della politica e la trasparenza. Trasparenza che deve riguardare anche quando sono i privati cittadini ad impegnarsi, direttamente o indirettamente, nel finanziamento di partiti e movimenti. Un'altra l'abolizione dei rimborsi elettorali ai partiti, che vorrebbe dire consegnare la politica a milionari e multinazionali. Dato che non mi risulta che siano, le multinazionali e i milionari, enti filantropici chi impedirebbe, (come accade in altri paesi occidentali), ai finanziatori privati di imporre le proprie scelte alle nazioni? Scelte, che potrebbero essere molto più costose in termini di sviluppo e debito per uno Stato rispetto all'erogazione dei contributi elettorali.
Dato che in Italia è già successo che seguendo le mode e gli slogan del momento di ritrovarci poi in condizioni peggiori di quelle di partenza, ragioniamo prima di inseguire il primo che passa con la soluzione ;)

A me preoccupano di più i tassi di interesse in crescita sui BOT a seguito dello stallo politico. E parliamo, per chi non volesse capirlo, di cifre infinitamente più grandi di quelle che i partiti ricevono in 5 anni.
 
l'italia ormai è una nazione a cui prima di fare un prestito ci penseranno 5-600 volte....
 
Intanto c'è un altro aspetto di cui sicuramente sarete a conoscenza, ma che spesso non viene dibattuto.

L'Italia è un paese a grande componente di anziani, molti di più di quelli che c'erano una volta (almeno così si dice). Ovviamente molti di loro sono pensionati (perché c'è anche chi ha più di 60 anni e ancora lavora).

Le pensioni, come sapete, sono pagate dai contributi dei lavoratori "correnti", cioè di quelli che hanno un'occupazione e che versano i contributi tramite i loro sostituti d'imposta (fatti salvo i contributi volontari). I contributi stessi sono in realtà trasferimenti.

Ora: se la disoccupazione aumenta, naturalmente gli stipendi sono di meno e quindi non si versano contributi (per non parlare dei vari contratti atipici sui quali si versa poco).. c'è quindi il rischio che un giorno, neanche troppo lontano, non ci siano più soldi neanche per pagare le pensioni, a meno che non si trovino da qualche altra parte come credo sia stato spesso fatto in questi ultimi 20 anni.
 
massera ha scritto:
Intanto c'è un altro aspetto di cui sicuramente sarete a conoscenza, ma che spesso non viene dibattuto.

L'Italia è un paese a grande componente di anziani, molti di più di quelli che c'erano una volta (almeno così si dice). Ovviamente molti di loro sono pensionati (perché c'è anche chi ha più di 60 anni e ancora lavora).

Le pensioni, come sapete, sono pagate dai contributi dei lavoratori "correnti", cioè di quelli che hanno un'occupazione e che versano i contributi tramite i loro sostituti d'imposta (fatti salvo i contributi volontari). I contributi stessi sono in realtà trasferimenti.

Ora: se la disoccupazione aumenta, naturalmente gli stipendi sono di meno e quindi non si versano contributi (per non parlare dei vari contratti atipici sui quali si versa poco).. c'è quindi il rischio che un giorno, neanche troppo lontano, non ci siano più soldi neanche per pagare le pensioni, a meno che non si trovino da qualche altra parte come credo sia stato spesso fatto in questi ultimi 20 anni.

bravissimo neanche io non ci avevo mai pensato....il problema è che tutto cià potrebbe accadere anche domani.....
 
...riguardo al sistema pensionistico, non stava scritto da nessuna parte che i contributi di chi lavora dovessero essere impiegati per erogare le pensioni correnti o per finanziare altro.
Essendo contributi e non tasse, quel denaro è personale e l'ente previdenziale dovrebbe gestire quel capitale, in modo appropriato ed oculato, affichè il lavoratore, al termine della sua carriera professionale, possa disporre di una pensione.
Non essendo tasse, se al termine del percorso lavorativo non venisse erogata una pensione (come qualcuno inizia a paventare), in linea di principio sarebbe del tutto lecito chiedere la restituzione dei contributi a suo tempo versati, come succede con i fondi privati, che al termine del periodo o erogano una quota mensile, o vengono restituiti (capitale + interessi) in un'unica soluzione. In realtà, questa possibilità non esiste, con l'eccezione dei parlamentari, ovviamente sempre più uguali rispetto agli altri cittadini, che invece possono...
Restando sempre all'argomento dei contributi personali obbligatori, gestiti dallo stato a fini pensionistici, trovo molto discutibile che chi muore prima di andare in pensione (magari dopo 40 anni di versamenti) perda il proprio capitale, o in parte (pensioni reversibili se esiste un coniuge) o del tutto, visto che gli eredi non hanno diritto a ricevere nulla.
 
A proposito delle Regioni , vi ricordo che sono entrate in funzione con le prime elezioni regionali nel 1970 , mentre province e comuni c'erano già molto prima .
Come funzionavano le cose prima del 70 non potrebbero funzionare anche domani ??? ;) :eusa_whistle:
 
stefio ha scritto:
A proposito delle Regioni , vi ricordo che sono entrate in funzione con le prime elezioni regionali nel 1970 , mentre province e comuni c'erano già molto prima .
Come funzionavano le cose prima del 70 non potrebbero funzionare anche domani ??? ;) :eusa_whistle:

Ovviamente prima del 1970 le regioni esistevano comunque, per delimitare un territorio sulle cartine, anche se non esistevano come enti amministrativi veri e propri.
Intanto sarebbe ok l'eliminazione delle province, per me le regioni potrebbero anche rimanere.
Il problema è che chi maneggia denaro pubblico lo spreca e ci fa ciò che vuole, al di là di quello che è poi il suo ammontare.
I casi di Lazio, Lombardia e ora sembra anche il Friuli, sono emblematici in tal senso.
 
basterebbe solo fare dei tagli in tutto...ma non siamo neanche capace di mettersi d'accordo...
 
Intanto, pare che da un'indagine svolta dalla Confindustria e Mediobanca su un gruppo di medie imprese risulti che esse senza l'eccessiva pressione fiscale presente in Italia potrebbero essere solide e competitive almeno quanto quelle tedesche.

L'indagine è stata svolta su un campione di imprese che hanno un fatturato che va da 15 milioni a 330 annui e dipendenti da 50 a 499.

Di abbassare la pressione fiscale stessa se ne parla da tempo, ma alla fine non si riesce ma a fare perché ci sono interessi non convergenti in tal senso.
 
Ultima modifica:
Intanto oggi è iniziata la 17^ legislatura , che, visto l'andazzo di tutti contro tutti, prevedo molto ma molto breve ,:eusa_wall: forse da record negativo. :eusa_whistle:
Preparatevi ad andare a votare a Giugno . ;) Molti ora staranno pensando "questo che si è fumato ? Non lo sa che c'è il semestre bianco ?" Lo so benissimo, ho studiato diritto e quello Costituzionale era il mio forte,:eusa_whistle: ma vi spiego il mio ragionamento .
I prossimi step sono elezione dei presidenti di Camera e Senato , incarico di Napolitano a Bersani con poche possibilità di Fiducia al Senato, dimissioni di Napolitano ed elezione del Presidente della Repubblica che fa un altro tentativo dando l'incarico al Presidente del Senato o della Camera con una piccolissima possibilità di ottenere la fiducia . e scioglimento delle camere . Il tutto nei prossimi 50 giorni ( e si arriva agli inizi di Maggio ) con indizione delle elezioni per la prima metà di giugno .:evil5:

Tutto potrebbe cambiare se i Grillini appoggiassero Bersani o se Bersani accettasse di fare il Governissimo facendo magari un passo indietro . ;)

Io credo nella possibilità delle elezioni a giugno, :5eek: felicissimo di essere smentito perchè ci serve un governo di qualunque colore o miscuglio di colori sia . :D
 
Sono in molti a pensarla come te, convinti che entro qualche mese si torni a votare.
Questo per l'economia, come abbiamo detto, potrebbe essere un problema mica da poco.
Oltretutto, insieme col fatto che il tornare a votare aumenterebbe l'instabilità economica, non è detto che dalle prossime elezioni escano situazioni più chiare.
 
Un presidente eletto da parlamentari "meteora", per giunta consapevoli di esserlo, non mi pare proprio che inizierebbe il suo mandato con la dovuta e necessaria autorevolezza.
Personalmente, la trovo una pessima idea, assai dannosa per le istituzioni. Inoltre, non vedo proprio cosa potrebbe cambiare nell'esito delle prossime elezioni, se non si cambia prima la legge elettorale per il Senato.
Non "ringrazieremo mai abbastanza" chi ha ideato, votato e reso legge della Repubblica una simile oscenità, un vero scempio della democrazia.

stefio ha scritto:
I prossimi step sono elezione dei presidenti di Camera e Senato , incarico di Napolitano a Bersani con poche possibilità di Fiducia al Senato, dimissioni di Napolitano ed elezione del Presidente della Repubblica che fa un altro tentativo dando l'incarico al Presidente del Senato o della Camera con una piccolissima possibilità di ottenere la fiducia . e scioglimento delle camere . Il tutto nei prossimi 50 giorni ( e si arriva agli inizi di Maggio ) con indizione delle elezioni per la prima metà di giugno .:evil5:
 
Link eliminato in quanto fa un redirect verso un sito a luci rosse.

Attenzione ai link che mettete sul forum
 
Il segretario generale dell'OCSE, Angel Gurria, ha sostenuto che la situazione cipriota non mette a repentaglio la stabilita dell'euro.
Cmq si sta creando un effetto domino, la vedo sempre più "nera".
L'Italia continua a pagare interessi molto elevati sul debito, e oltre a questo deve ancora pagare i crediti verso le sue imprese, ben 70 miliardi di euro. Una "vocina", ascoltata ieri sera, sostiene che questi soldi non si sa da dove farli uscire.:5eek:
 
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