Para-pa-”ponzi”, Gli Stati Fan Crack!

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
La BCE li deve far stampare , non esistono santi ..;) .. non ci serve un Euro forte come quello attuale , quindi aumentare l'attivo circolante stampando soldi non farà certo male all'economia perchè l'Euro si svaluterà un pò , anzi farà solo un sacco di bene .;) :lol: :lol: :lol:
 
stefio ha scritto:
La BCE li deve far stampare , non esistono santi ..;) .. non ci serve un Euro forte come quello attuale , quindi aumentare l'attivo circolante stampando soldi non farà certo male all'economia perchè l'Euro si svaluterà un pò , anzi farà solo un sacco di bene .;) :lol: :lol: :lol:

Lo farà?
Questo è uno dei miei "crucci", cioè quello della sovranità monetaria.. secondo me a lungo andare la scomparsa dell'euro sarebbe solo un bene, anche se nel breve periodo, visto com'è strutturata l'europa, sarebbe un disastro.

Sono in parte d'accordo con chi ha sostenuto che una moneta così forte può creare problemi ai vari stati, anche per creare occupazione.

Di quei 70 miliardi da dare alle imprese 3 milioni sono stati già "tirati" fuori, mentre il problema riguarda soprattutto da dove far uscire i soldi per pagare gli interessi sul debito.
 
Intanto pare che non ci saranno prelievi forzosi sui c/c dei paesi europei, eccezion fatta appunto per quelli di Cipro, necessari per salvare il paese.
 
nn faranno prelievi forzosi su altri cc di altri paesi...semplicemente xkè sono vuoti...e quelli che sono pieni sono di gente importante che non farebbe mai votare una cosa del genere.inoltre tra tasse bolli e commissioni...mi sembra che abbiamo già il nostro bel prelievo forzoso :D...cmq confermo...il solito giornalismo spicciolo degno di novella 2000, e cmq agli italiani medi cosa dovrebbe fregare se a cipro gli fanno un prelievo forzoso? articoli per non parlare dei fatti nostri e scandalizzarci sui fatti altrui
 
Intanto io ne butto un'altra là..

Totale del prelievo forzoso su Cipro: 5,8 miliardi di euro

Totale delle esposizioni delle Banche tedesche verso Cipro: 5,8 miliardi di euro

Ma pensa un pò..:5eek:
 
L'errore è continuare a pretendere che gli Stati colmino le perdite della banche, che sono società private a fini di lucro.

La banca è un'impresa come un'altra e se ha investito male (un cliente che non può pagare è appunto un cattivo investimento) deve ripianare i suoi bilanci con capitali propri (dismissioni, aumenti di capitale) oppure cercandone di nuovi sul mercato (es. emissione di azioni od obbligazioni), esattamente come vale per qualunque altra impresa.
Detta in modo molto terra terra, se vogliamo anche brutale, o le banche si risanano da sole, o andrebbero espropriate e nazionalizzate.

La BCE, che attinge i fondi che distribuisce dagli Stati europei, ovvero dalle tasse dei cittadini, non dovrebbe essere al servizio delle banche private, ma principalmente a quello degli Stati per cui svolge la funzione di Banca centrale, che dovrebbe essere indirizzata da politiche "europee" che la usino, esattamente come succede per qualunque Stato si serve della sua banca centrale per risolvere i problemi correlati alla moneta ed alla liquidità sistemica.

Ovviamente, se gli europei continuano a rifiutare categoricamente di agire sulla leva monetaria, non si può far altro che usare il denaro esistente, cosa che però trasferisce risorse dagli stati alla finanza, stati che poi, per riavere quei capitali, sono paradossalmente costretti a rivolgersi alla finanza a cui li hanno dati per riaverli sotto forma di prestito oneroso, pagando interessi che generano ulteriore debito pubblico.

Come se non bastasse, una tale situazione di incapacità ad investire per stimolare le economie ed i consumi, deprime i consumi interni dell'unione e manda in crisi le attività produttive, cosa che porterà anche le economie sane in stallo, quindi in recessione, aggravando in modo irreparabile la situazione di quelle che sono già in grave difficoltà.

L'Europa è gravemente malata di autoloesionismo e come se ciò non bastasse, lo sforzo a cui vengono chiamati i contribuenti è servito solo a tutelare il valore della moneta e dei crediti delle banche, cosa che torna sostanzialmente utile solo alla finanza ed ai grandi capitali, che vanno ad investire quei soldi altrove, mentre chi è costretto a stare qui, ceto medio e basso, viene tassato od obbligato a spendere per il sostentamento il capitale accumulato, perchè alla cinesizzazione delle retribuzioni non fa seguito una deflazione bensì un'inflazione, mentre alla precarietà dei posti di lavoro non si associa affatto una maggior offerta di lavoro.
 
Tuner ha scritto:
L'errore è continuare a pretendere che gli Stati colmino le perdite della banche, che sono società private a fini di lucro.

La banca è un'impresa come un'altra e se ha investito male (un cliente che non può pagare è appunto un cattivo investimento) deve ripianare i suoi bilanci con capitali propri (dismissioni, aumenti di capitale) oppure cercandone di nuovi sul mercato (es. emissione di azioni od obbligazioni), esattamente come vale per qualunque altra impresa.

Discorso già "sfiorato" da parte nostra, che io quoto in pieno.
 
Quoto in toto l'ultimo post di Tuner !!! :D ;) :eusa_whistle:

Intanto il parlamento cipriota ha bocciato la proposta del prelievo forzoso .
 
Ultima modifica:
Non vorrei sfociare in politica, ma credo che le cose possano in parte cambiare con le prossime elezioni tedesche.
La politica di rigore che sta caratterizzando l'Europa, è stata imposta dal cosiddetto "asse franco-tedesco", Sarkozy-Merkel.
Adesso in Francia governa qualcun altro, e se la situazione politica tedesca dovesse cambiare, fosse si potrebbe essere meno rigorosi.
 
Se nelle difficoltà bisogna anche essere rigorosi, senza un piano che consideri tutti gli aspetti della situazione e che abbia come obiettivo quello di creare le condizioni per uscirne, non si va da nessuna parte.
Il problema principale è politico: o i governanti ed i popoli si convincono che l'Europa sia un'entità unica sovranazionale, quindi si procede in modo da riequilibrare le situazioni per progredire tutti nel complesso, o tutti continueranno a cercare di ricavare solo benefici e a difendere quel che hanno, anche se tale comportamento va a danno di altri, con i paesi più forti che hanno il coltello dalla parte del manico.
Chi ha un debito troppo elevato deve fare sacrifici, ma deve anche essere messo in condizioni di crescere, altrimenti, di sacrifici si può solamente soccombere in lenta agonia, facendo una fine simile a quella dell'asino di Buridano.
Per gli abitanti dei cosiddetti Piigs è del tutto irragionevole ed insensato che gli inevitabili sacrifici avvengano in un contesto per loro estrememente sfavorevole e che viene mantenuto tale di proposito.
Detta in altre parole, non si possono chiedere sacrifici senza delimitarli nel tempo e nell'entità, cioè senza offire delle prospettive valide e concrete che li giustifichino.
Se un'azienda in difficoltà cerca finanziatori o compratori, per convincerli deve presentare un cosiddetto piano industriale, che dimostri come ed in quanto tempo potrà uscire dalle difficoltà e diventare una fonte di profitto. Se il piano industriale prevede unicamente tagli di spesa indiscriminati, che vanno anche a ridurre le sue capacità produttive, senza indicare tempi, investimenti e guadagni, bè, nessun investitore finanzierà mai un simile "non progetto".
In altre parole, se l'Europa non si decide a mettere finalmente sul tavolo un piano che sia una via d'uscita complessiva, con interventi articolati anche sul piano monetario, l'unico risultato possibile sarà la disgregazione dell'unione, con un danno relativamente contenuto per i paesi più forti, ma disastroso per quelli che ora in difficoltà.
Chiunque pensasse che un simile scenario sia percorribile senza che si creino disastrose tensioni sociali e gravi conflitti fra Stati, andrebbe subito internato. Nella realtà parebbe proprio che queste persone siano a piede libero e stiano anche determinando i nostri destini futuri.
 
Ultima modifica:
Su questo hai ragione Tuner..
Se si impongono troppi sacrifici magari con regole troppo "ferree" a paesi in difficoltà, da una semplice seppur dura crisi economica si sfocia inevitabilmente in recessione.
Non è facile mettere d'accordo 27 stati e io ripeto che secondo me l'unità economica dell'Europa ha fallito, anche se il processo è irreversibile e ora tornare indietro, con l'uscita dall'euro, aggraverebbe solo la situazione.
 
massera ha scritto:
Su questo hai ragione Tuner..
Se si impongono troppi sacrifici magari con regole troppo "ferree" a paesi in difficoltà, da una semplice seppur dura crisi economica si sfocia inevitabilmente in recessione.
Non è facile mettere d'accordo 27 stati e io ripeto che secondo me l'unità economica dell'Europa ha fallito, anche se il processo è irreversibile e ora tornare indietro, con l'uscita dall'euro, aggraverebbe solo la situazione.

lo sbaglio lo avete fatto anche voi italiani..quello di aver voluto la moneta unica senza pensare alle conseguenza ( per il carattere truffaldino degli italiani e per l'impossibilità di svalutare la moneta per le esportazioni)
ed quello europeo senza ad voler aver fatto gli stati uniti d'europa....quando tutte le nazioni europee sono diverse fra loro, non cè una lingua comune, ce un forte divario tra le nazioni a livello economico , non si è mai pensato ad una banca centrale.....
 
D'accordo sul carattere "truffaldino" anche se va detto che questa è una caratteristica di tutti i paesi latini, con la famosa "astuzia" latina.

Intanto, il ministro delle finanze svedese Borg sostiene che l'Italia è una forte minaccia per la stabilità economica dell'eurozona.
Pare che il nostro "stallo" da un punto di vista politico-economico potrebbe avere conseguenze maggiori rispetto a ciò che succede a Cipro.
 
come apri un sito...subito a parlare del prelievo forzoso...
siccome lo fanno a cipro ci scandalizziamo (xkè non sappiamo cosa c'è nell'isoletta sperduta)...se lo facessero in svizzera o alle cinematografiche "isole caiman" sarebbero tutti contenti...mah inotre puntano molto (per farci indignare) sulla creazione del precedente...non è che se una cosa viene fatta allora si farà sempre così...ci sono stati e ci sono dittatori ma non credo che nessun paese democratico passerà alla dittatura x il precedente...mi sembra chiaro che quelli che hanno paura del precedente...sono quelli dello scudo fiscale
 
massera ha scritto:
D'accordo sul carattere "truffaldino" anche se va detto che questa è una caratteristica di tutti i paesi latini, con la famosa "astuzia" latina.

Intanto, il ministro delle finanze svedese Borg sostiene che l'Italia è una forte minaccia per la stabilità economica dell'eurozona.
Pare che il nostro "stallo" da un punto di vista politico-economico potrebbe avere conseguenze maggiori rispetto a ciò che succede a Cipro.

l'italia è una nazione che DA SOLA non è in grado di gestirsi....

fateci caso....siamo usciti dalla guerra grazie agli alleati , qualcuno di voi dirà i partigiani...ma loro sono sbucati fuori dopo il 1943 dopo lo sbarco di anzio e dopo il colpo di stato fascista del 1943.....prima cosa facevano?
dal 45 al 89 eravamo i primi nel turismo e la quarta potenza mondiale...ma era merito nostro? noo...il nostro successo era dovuto all'eccessivo aiuto americano nei nostri confronti anche dal punto di vista strategico (vicino a noi cerano gli stati comunisti)
dopo l'89??? gli italia è sempre in deficit ( il debito era già stato accumulato) e vi sono state 2 repubbliche....
ci sono paesi con vizi, difetti e virtù....non so quali siano le virtù italiane ma un vizio e difetto è quello di non essere capace a governarsi, ad autogestirsi e ne a prendere decisioni importanti per il futuro....
 
Non sarei propriamente convinto che un'uscita dall'euro aggraverebbe la situazione e in parte, la considero una leggenda metropolitana.
Un uscita unilaterale adesso, ad esempio dell'Italia, sì che sarebbe catastrofica, ma per tutti, come una specie di muoia Sansone con tutti i filistei.
Personalmente, ho la netta sensazione che chi ci ha guadagnato, facendo le cose giuste al momento giusrto ed approfittando della sua forza, all'euro ci creda meno degli altri, al punto da considerare inevitabile l'esplosione dell'unione monetaria.
Il "rigorismo" senza futuro, sa tanto di utile sistema per prendere tempo e consentire che i debiti, per così dire, tornino a casa loro. Tutti sembrano averlo dimenticato, ma la Deutsche Bank ha iniziato a liberarsi dei titoli italiani anni fa, il che non avrebbe alcun senso se si considerase certa la tenuta dell'euro e visti i rendimenti.
Tutto quanto sta accadendo, cioè niente a parte la recessione con il crollo dei mercati interni, l'aumento della disoccupazione, il rigore ed il salvataggio delle banche indebitate a spese dei contribuienti, sa di strategia volta a posporre qualcosa di inevitabile, per avere il tempo di preparare meglio le contromisure.
Continuando così, la crisi e degli uni diventerà un onere insostenibile per gli altri, al punto che, per ragioni diverse, nessuno vorrà più la moneta unica.

massera ha scritto:
ripeto che secondo me l'unità economica dell'Europa ha fallito, anche se il processo è irreversibile e ora tornare indietro, con l'uscita dall'euro, aggraverebbe solo la situazione.
 
Tuner ha scritto:
Non sarei propriamente convinto che un'uscita dall'euro aggraverebbe la situazione e in parte, la considero una leggenda metropolitana.
Un uscita unilaterale adesso, ad esempio dell'Italia, sì che sarebbe catastrofica, ma per tutti, come una specie di muoia Sansone con tutti i filistei.
Personalmente, ho la netta sensazione che chi ci ha guadagnato, facendo le cose giuste al momento giusrto ed approfittando della sua forza, all'euro ci creda meno degli altri, al punto da considerare inevitabile l'esplosione dell'unione monetaria.
Il "rigorismo" senza futuro, sa tanto di utile sistema per prendere tempo e consentire che i debiti, per così dire, tornino a casa loro. Tutti sembrano averlo dimenticato, ma la Deutsche Bank ha iniziato a liberarsi dei titoli italiani anni fa, il che non avrebbe alcun senso se si considerase certa la tenuta dell'euro e visti i rendimenti.
Tutto quanto sta accadendo, cioè niente a parte la recessione con il crollo dei mercati interni, l'aumento della disoccupazione, il rigore ed il salvataggio delle banche indebitate a spese dei contribuienti, sa di strategia volta a posporre qualcosa di inevitabile, per avere il tempo di preparare meglio le contromisure.
Continuando così, la crisi e degli uni diventerà un onere insostenibile per gli altri, al punto che, per ragioni diverse, nessuno vorrà più la moneta unica.

scusa ma un ritorno in blocco alla moneta di origine sarebbe possibile? e le conseguenza per i debiti? ogni debito dovrebbe essere convertito in dollari ad esempio?
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Indietro
Alto Basso