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Passaparola di Marco Travaglio su Current TV

marzok ha scritto:
Però voglio riproporti il mio invito, ci sono decine e decine di documentari molto interessanti che passano su current! Soprattutto quelli che non hanno nulla a che vedere con la politica o il sistema Italiano :)
ovvio che quando dico che non guardo + current era un paradosso...ti ringrazio per l'invito ma molti documentari continuo a vederli
 
lucio56 ha scritto:
eh..no.io a suo tempo in rete me le sono andate a cercare...fai così anche tu...informati:D e comunque sono LE calunnie...e non LA calunnia

molte sì sicuramente ma quelle che hanno ricevuto una condanna per calunnia...vuole dire che secondo il giudice non sono vere...

solita retorica...io non vedo il tg di fede e studio aperto....gli altri li vedo quasi tutti e se in contemporanea faccio di qua e di là...quanti possono dire lo stesso?:D

a me interessa solamente che mi dici 1 cosa non vera che ha detto :D
 
per i pigri dell'informazione....
Sentenze di condanna [modifica]
Nel 2000 è stato condannato in sede civile,[54][55] dopo essere stato citato in giudizio da Cesare Previti a causa di un articolo su L'Indipendente, al risarcimento del danno quantificato in 79 milioni di lire.[56][57]
Il 4 giugno 2004 è stato condannato dal Tribunale di Roma in sede civile a un totale di 85.000 euro (più 31.000 euro di spese processuali) per un errore di omonimia contenuto nel libro «La Repubblica delle banane» scritto assieme a Peter Gomez e pubblicato nel 2001. In esso, a pagina 537, si descriveva «Fallica Giuseppe detto Pippo, neo deputato Forza Italia in Sicilia», «Commerciante palermitano, braccio destro di Gianfranco Miccicché... condannato dal Tribunale di Milano a 15 mesi per false fatture di Publitalia. E subito promosso deputato nel collegio di Palermo Settecannoli». L'errore era poi stato trasposto anche su L'Espresso, il Venerdì di Repubblica e La Rinascita della Sinistra, per cui la condanna in solido, oltreché la Editori Riuniti, è stata estesa anche al gruppo Editoriale L’Espresso.[58]
Il 5 aprile 2005 è stato condannato dal Tribunale di Roma in sede civile, assieme all'allora direttore dell'Unità Furio Colombo, al pagamento di 12.000 euro più 4.000 di spese processuali a Fedele Confalonieri (Mediaset) dopo averne associato il nome ad alcune indagini per ricettazione e riciclaggio, reati per i quali, invece, non era risultato inquisito.[59]
Il 20 febbraio 2008 il Tribunale di Torino in sede civile lo ha condannato a risarcire Fedele Confalonieri e Mediaset con 26.000 euro, a causa dell'articolo "Piazzale Loreto? Magari"[60] pubblicato nella rubrica Uliwood Party su l'Unità il 16 luglio 2006.[61] La sentenza è di primo grado e Travaglio ha dichiarato di stare preparando l'appello.[62]
Nel giugno 2008 è stato condannato dal Tribunale di Roma in sede civile, assieme al direttore dell'Unità Antonio Padellaro e a Nuova Iniziativa Editoriale, al pagamento di 12.000 euro più 6.000 di spese processuali per aver descritto la giornalista del TG1 Susanna Petruni come personaggio servile verso il potere e parziale nei suoi resoconti politici: «La pubblicazione», si leggeva nella sentenza, «difetta del requisito della continenza espressiva e pertanto ha contenuto diffamatorio».[59]
Nel gennaio 2010 la Corte d'Appello penale di Roma lo ha condannato a 1000 euro di multa per il reato di diffamazione aggravato dall'uso del mezzo della stampa, ai danni di Cesare Previti[63]. Il reato, secondo il giudice monocratico, sarebbe stato commesso mediante l'articolo Patto scellerato tra mafia e Forza Italia pubblicato sull'Espresso il 3 ottobre 2002.[64] La sentenza d'appello riforma la condanna dell'ottobre 2008 in primo grado inflitta al giornalista ad 8 mesi di reclusione e 100 euro di multa.[65] In sede civile, a causa del predetto reato, Travaglio era stato condannato in primo grado, in solido con l'allora direttore della rivista Daniela Hamaui, al pagamento di 20.000 euro a titolo di risarcimento del danno in favore della vittima del reato, Cesare Previti.[66]
Il 28 aprile 2009 è stato condannato in primo grado dal Tribunale penale di Roma per il reato di diffamazione ai danni dell'allora direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce, perpetrato mediante un articolo pubblicato su L'Unità dell'11 maggio 2007.[67][68]
Il 21 ottobre 2009 è stato condannato in Cassazione (Terza sezione civile, sentenza 22190) al risarcimento di 5.000 euro nei confronti del giudice Filippo Verde che era stato definito «più volte inquisito e condannato» nel libro Il manuale del perfetto inquisito, affermazioni giudicate diffamatorie dalla Corte in quanto riferite «in maniera incompleta e sostanzialmente alterata» visto il «mancato riferimento alla sentenza di prescrizione o, comunque, la mancata puntualizzazione del carattere non definitivo della sentenza di condanna, suscitando nel lettore l'idea che la condanna fosse definitiva (se non addirittura l'idea di una pluralità di condanne)».[69]
Il 18 giugno 2010 è stato condannato[70] dal Tribunale di Torino - VII sezione civile - a risarcire 16.000 € al Presidente del Senato Renato Schifani (che aveva chiesto un risarcimento di 1.750.000 €) per diffamazione avendo evocato la metafora del lombrico e della muffa a Che tempo che fa il 15 maggio 2008. Il Tribunale ha invece ritenuto che le richieste di chiarimenti, da parte di Travaglio, circa i rapporti di Schifani con esponenti della mafia siciliana rientrino nel diritto di cronaca, nel diritto di critica e nel diritto di satira.[71]
...dimenticavo questo ...... Dal 2004 è stato oggetto di un procedimento penale per il reato di diffamazione aggravata dal mezzo della stampa, a seguito degli articoli M'illumino d'incenso e Zitti e Vespa, pubblicati sul quotidiano l'Unità nei giorni 12 marzo e 6 maggio di quello stesso anno. Il procedimento ai danni del giornalista si è concluso nel 2008 dopo che la persona offesa, il giornalista Antonio Socci, ha deciso di rimettere la querela[52] a seguito delle scuse pubbliche di Travaglio.[53]
 
Ultima modifica:
lucio56 ha scritto:
per i pigri dell'informazione....
Sentenze di condanna [modifica]
Nel 2000 è stato condannato in sede civile,[54][55] dopo essere stato citato in giudizio da Cesare Previti a causa di un articolo su L'Indipendente, al risarcimento del danno quantificato in 79 milioni di lire.[56][57]
Il 4 giugno 2004 è stato condannato dal Tribunale di Roma in sede civile a un totale di 85.000 euro (più 31.000 euro di spese processuali) per un errore di omonimia contenuto nel libro «La Repubblica delle banane» scritto assieme a Peter Gomez e pubblicato nel 2001. In esso, a pagina 537, si descriveva «Fallica Giuseppe detto Pippo, neo deputato Forza Italia in Sicilia», «Commerciante palermitano, braccio destro di Gianfranco Miccicché... condannato dal Tribunale di Milano a 15 mesi per false fatture di Publitalia. E subito promosso deputato nel collegio di Palermo Settecannoli». L'errore era poi stato trasposto anche su L'Espresso, il Venerdì di Repubblica e La Rinascita della Sinistra, per cui la condanna in solido, oltreché la Editori Riuniti, è stata estesa anche al gruppo Editoriale L’Espresso.[58]
Il 5 aprile 2005 è stato condannato dal Tribunale di Roma in sede civile, assieme all'allora direttore dell'Unità Furio Colombo, al pagamento di 12.000 euro più 4.000 di spese processuali a Fedele Confalonieri (Mediaset) dopo averne associato il nome ad alcune indagini per ricettazione e riciclaggio, reati per i quali, invece, non era risultato inquisito.[59]
Il 20 febbraio 2008 il Tribunale di Torino in sede civile lo ha condannato a risarcire Fedele Confalonieri e Mediaset con 26.000 euro, a causa dell'articolo "Piazzale Loreto? Magari"[60] pubblicato nella rubrica Uliwood Party su l'Unità il 16 luglio 2006.[61] La sentenza è di primo grado e Travaglio ha dichiarato di stare preparando l'appello.[62]
Nel giugno 2008 è stato condannato dal Tribunale di Roma in sede civile, assieme al direttore dell'Unità Antonio Padellaro e a Nuova Iniziativa Editoriale, al pagamento di 12.000 euro più 6.000 di spese processuali per aver descritto la giornalista del TG1 Susanna Petruni come personaggio servile verso il potere e parziale nei suoi resoconti politici: «La pubblicazione», si leggeva nella sentenza, «difetta del requisito della continenza espressiva e pertanto ha contenuto diffamatorio».[59]
Nel gennaio 2010 la Corte d'Appello penale di Roma lo ha condannato a 1000 euro di multa per il reato di diffamazione aggravato dall'uso del mezzo della stampa, ai danni di Cesare Previti[63]. Il reato, secondo il giudice monocratico, sarebbe stato commesso mediante l'articolo Patto scellerato tra mafia e Forza Italia pubblicato sull'Espresso il 3 ottobre 2002.[64] La sentenza d'appello riforma la condanna dell'ottobre 2008 in primo grado inflitta al giornalista ad 8 mesi di reclusione e 100 euro di multa.[65] In sede civile, a causa del predetto reato, Travaglio era stato condannato in primo grado, in solido con l'allora direttore della rivista Daniela Hamaui, al pagamento di 20.000 euro a titolo di risarcimento del danno in favore della vittima del reato, Cesare Previti.[66]
Il 28 aprile 2009 è stato condannato in primo grado dal Tribunale penale di Roma per il reato di diffamazione ai danni dell'allora direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce, perpetrato mediante un articolo pubblicato su L'Unità dell'11 maggio 2007.[67][68]
Il 21 ottobre 2009 è stato condannato in Cassazione (Terza sezione civile, sentenza 22190) al risarcimento di 5.000 euro nei confronti del giudice Filippo Verde che era stato definito «più volte inquisito e condannato» nel libro Il manuale del perfetto inquisito, affermazioni giudicate diffamatorie dalla Corte in quanto riferite «in maniera incompleta e sostanzialmente alterata» visto il «mancato riferimento alla sentenza di prescrizione o, comunque, la mancata puntualizzazione del carattere non definitivo della sentenza di condanna, suscitando nel lettore l'idea che la condanna fosse definitiva (se non addirittura l'idea di una pluralità di condanne)».[69]
Il 18 giugno 2010 è stato condannato[70] dal Tribunale di Torino - VII sezione civile - a risarcire 16.000 € al Presidente del Senato Renato Schifani (che aveva chiesto un risarcimento di 1.750.000 €) per diffamazione avendo evocato la metafora del lombrico e della muffa a Che tempo che fa il 15 maggio 2008. Il Tribunale ha invece ritenuto che le richieste di chiarimenti, da parte di Travaglio, circa i rapporti di Schifani con esponenti della mafia siciliana rientrino nel diritto di cronaca, nel diritto di critica e nel diritto di satira.[71]
...dimenticavo questo ...... Dal 2004 è stato oggetto di un procedimento penale per il reato di diffamazione aggravata dal mezzo della stampa, a seguito degli articoli M'illumino d'incenso e Zitti e Vespa, pubblicati sul quotidiano l'Unità nei giorni 12 marzo e 6 maggio di quello stesso anno. Il procedimento ai danni del giornalista si è concluso nel 2008 dopo che la persona offesa, il giornalista Antonio Socci, ha deciso di rimettere la querela[52] a seguito delle scuse pubbliche di Travaglio.[53]


Robetta :lol:
 
Wao che malvivente! Ma soprattutto che bugiardo!!!!! :lol:
 
Domanda c è qualche giornalista di un certo livello in itaGlia che non ha subito almeno una condanna?

ahhhhhhhh è pure stato denunciato dal sig schifani :D
 
lucio56 ha scritto:
2)è parziale perchè parla solo di una parte politica...e la cosa ai miei occhi lo rende meno credibile di chi invece cerca la verità a 360 gradi
Con questa frase hai dimostrato di non aver mai letto articoli di Travaglio. Eppure ne parli male.Perchè? Questo articolo,http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/?yy=2010&mm=2&p=2 uno dei tanti in cui Travaglio parla male anche dell'altra parte politica, fa capire immediatamente che non è assolutamente vero ciò che affermi.
 
headstrong ha scritto:
... uno dei tanti ....
uno dei pochi direi ...mi sembra molto + plausibile(oltre che vero).
comunque ragazzi...è stato bello...siamo riusciti (anche se sul filo del rasoio) a non trascendere e credo sia un mezzo miracolo:D ci siamo confrontati...e questo conta
 
adriaho ha scritto:
Spero che tu sia sarcastico....
Comunque trasmettere questi documentari non fanno di current una tv di parte...

Certo che ero sarcastico! ;)

Anche oggi programmi pesanti contro la mafia. Io non so come si faccia a dire che il 99% dei programmi siano contro Berlusconi.

Suppongo quindi che le stesse persone che dicono questo abbiano tolto dai programmi tv Rai 1, Rai 2, Rete 4, Canale 5 e Italia 1... vero? Perchè non è Travaglio ad essere premier e a controllare l'intero parco giochi del paese.

Se Current a volte parla di Berlusconi è anche perchè da tutte le altre parti questo non avviene. Almeno una voce contro il potere lasciatela a questo paese. Almeno una...

Comunque ognuno scelga l'informazione che ritiene più giusta e soprattutto più libera (io, che non sono di sinistra, l'ho fatto). ;)
 
Current deve semplicemente esistere su una paytv satellitare perchè, anche se ogni tanto estremizza, è necessario che esista ANCHE questa voce estrema e provocatoria (oltre ai già citati documentari interessantissimi, anche di produzione americana ho visto). Deve essere garantito qualunque parere politico, anche il più estremo, se educato. Non facciamo come Raiset insomma. Sky e i suoi canali devono essere anche questo, ben venga. Se non si è d'accordo si cerca altra informazione e poi si valuta.
 
Hanno Buddenbrook ha scritto:

E ti pareva!
la solita storia eh? Del resto il sistema è sempre quello: si spara nel mucchio tanto qualcosa si prende, il resto lo si nega o si minimizza ad oltranza tanto alla lunga viene rimosso e dimenticato.
Alla fine il buon Travaglio (che ricordo essere uomo di destra) diventa beato perché ha il coraggio di dire la verità, eh già.

Il metodo, intendiamoci, non l'ha inventato lui; è lo stesso metodo di Michael Moore, Beppe Grillo e chissà quanti altri, che ti riempiono la testa di talmente tante informazioni che alla fine non riesci più a capire quali siano quelle vere (molte) e quelle false (altrettante) e alla fine rischi di dare tutto per oro colato.

Detto questo Current fa ottime cose, basta sapersi districare :)
 
il tipo di informazione di travaglio non ha proprio nulla a che vedere con grillo e simili
 
Siamo tutti un po' confusi.. inoltre, Travaglio, nessuno lo dice, ha vinto tutte quelle cause di diffamazione, perché non dici anche questo Lucio? Se lui si è trovato nei guai è esclusivamente perché ha fatto troppi nomi.. inoltre NON è di parte, perchè come si è visto ha criticato duramente anche la sinistra
E comunque Current non è di parte, mostra tante realtà diverse, programmi come "La sinistra è morta" (o un simile titolo), dove si critica durante la sinistra, fatto proprio da Il Fatto e Travaglio, ti sembrano di parte? Secondo me si parla neanche vedendo i canali o conoscendo le persone bene, ci si lascia solo influenzare da chiacchere da media politicizzati e criminali che criticano chiunque si opponga al governo o qualche politico, o che semplicemente si faccia qualche nome... vedere Saviano che appena è passato da una mafia astratta a veri nomi dei politici, è passato da beniamino all'esser sottoposto a censure ed esser chiamato traditore dello stato... insomma, riflettiamoci tutta.. Non chiamerei inoltre Current canale di parte estremista, guardatelo semplicemente, e non solo per le cose internazionali che ci riguardano poco di persona, ma documentari che parlano dell'Italia, come cose vergognose come Genova nel 2001, gli attentati mafiosi in tutta Italia, la corruzione televisiva e mediatica ecc..
PS: Sono nuovo, e volevo proprio chiarire questi commenti sbagliati... non voglio creare intralcio, anzi mi piace questo forum
 
stephen85 ha scritto:
.. inoltre, Travaglio, nessuno lo dice, ha vinto tutte quelle cause di diffamazione, perché non dici anche questo Lucio?
non lo dico perchè non è vero...le sentenze che ho riportato sono condanne definitive....quindi,se non sbaglio,le ha perse...comunque su chi dice che current deve vivere ...sono ultra d'accordo...ci mancherebbe altro.uno dei pochi canali intelligenti presenti su sky ...vivaddio teniamocelo
 
lucio56 ha scritto:
quando capo del governo era un altro...travaglio dov'era?certo qualcosa diceva... ma giusto per atto di presenza...

sbagliato, ha scritto un intero libro denominato INCIUCIO.
io l ho letto
tu no.

basta commenti senza senso,
asternersi prego chi non sa neanche di cosa si sta parlando
 
Sentenza ha scritto:
E ti pareva!
la solita storia eh? Del resto il sistema è sempre quello: si spara nel mucchio tanto qualcosa si prende, il resto lo si nega o si minimizza ad oltranza tanto alla lunga viene rimosso e dimenticato.
Alla fine il buon Travaglio (che ricordo essere uomo di destra) diventa beato perché ha il coraggio di dire la verità, eh già.

Il metodo, intendiamoci, non l'ha inventato lui; è lo stesso metodo di Michael Moore, Beppe Grillo e chissà quanti altri, che ti riempiono la testa di talmente tante informazioni che alla fine non riesci più a capire quali siano quelle vere (molte) e quelle false (altrettante) e alla fine rischi di dare tutto per oro colato.

Detto questo Current fa ottime cose, basta sapersi districare :)

Si spara nel mucchio per previti?:D
un pluricondannato:D
gl ha rovinato la reputazione? :D
Travaglio fu condannato in questa occasione non perchè accusò previti per qualcosa in particolare....ma perchè nell articolo figurava il suo nome in relazione ad altri personaggi....e non fu abbastanza chiaro a specificare che previti almeno in quell occasione non era responsabile di niente...ha commesso un errore veniale....tutti possono sbagliare
 
lucio56 ha scritto:
per i pigri dell'informazione....
Sentenze di condanna [modifica]
Nel 2000 è stato condannato in sede civile,[54][55] dopo essere stato citato in giudizio da Cesare Previti a causa di un articolo su L'Indipendente, al risarcimento del danno quantificato in 79 milioni di lire.[56][57]
Il 4 giugno 2004 è stato condannato dal Tribunale di Roma in sede civile a un totale di 85.000 euro (più 31.000 euro di spese processuali) per un errore di omonimia contenuto nel libro «La Repubblica delle banane» scritto assieme a Peter Gomez e pubblicato nel 2001. In esso, a pagina 537, si descriveva «Fallica Giuseppe detto Pippo, neo deputato Forza Italia in Sicilia», «Commerciante palermitano, braccio destro di Gianfranco Miccicché... condannato dal Tribunale di Milano a 15 mesi per false fatture di Publitalia. E subito promosso deputato nel collegio di Palermo Settecannoli». L'errore era poi stato trasposto anche su L'Espresso, il Venerdì di Repubblica e La Rinascita della Sinistra, per cui la condanna in solido, oltreché la Editori Riuniti, è stata estesa anche al gruppo Editoriale L’Espresso.[58]
Il 5 aprile 2005 è stato condannato dal Tribunale di Roma in sede civile, assieme all'allora direttore dell'Unità Furio Colombo, al pagamento di 12.000 euro più 4.000 di spese processuali a Fedele Confalonieri (Mediaset) dopo averne associato il nome ad alcune indagini per ricettazione e riciclaggio, reati per i quali, invece, non era risultato inquisito.[59]
Il 20 febbraio 2008 il Tribunale di Torino in sede civile lo ha condannato a risarcire Fedele Confalonieri e Mediaset con 26.000 euro, a causa dell'articolo "Piazzale Loreto? Magari"[60] pubblicato nella rubrica Uliwood Party su l'Unità il 16 luglio 2006.[61] La sentenza è di primo grado e Travaglio ha dichiarato di stare preparando l'appello.[62]
Nel giugno 2008 è stato condannato dal Tribunale di Roma in sede civile, assieme al direttore dell'Unità Antonio Padellaro e a Nuova Iniziativa Editoriale, al pagamento di 12.000 euro più 6.000 di spese processuali per aver descritto la giornalista del TG1 Susanna Petruni come personaggio servile verso il potere e parziale nei suoi resoconti politici: «La pubblicazione», si leggeva nella sentenza, «difetta del requisito della continenza espressiva e pertanto ha contenuto diffamatorio».[59]
Nel gennaio 2010 la Corte d'Appello penale di Roma lo ha condannato a 1000 euro di multa per il reato di diffamazione aggravato dall'uso del mezzo della stampa, ai danni di Cesare Previti[63]. Il reato, secondo il giudice monocratico, sarebbe stato commesso mediante l'articolo Patto scellerato tra mafia e Forza Italia pubblicato sull'Espresso il 3 ottobre 2002.[64] La sentenza d'appello riforma la condanna dell'ottobre 2008 in primo grado inflitta al giornalista ad 8 mesi di reclusione e 100 euro di multa.[65] In sede civile, a causa del predetto reato, Travaglio era stato condannato in primo grado, in solido con l'allora direttore della rivista Daniela Hamaui, al pagamento di 20.000 euro a titolo di risarcimento del danno in favore della vittima del reato, Cesare Previti.[66]
Il 28 aprile 2009 è stato condannato in primo grado dal Tribunale penale di Roma per il reato di diffamazione ai danni dell'allora direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce, perpetrato mediante un articolo pubblicato su L'Unità dell'11 maggio 2007.[67][68]
Il 21 ottobre 2009 è stato condannato in Cassazione (Terza sezione civile, sentenza 22190) al risarcimento di 5.000 euro nei confronti del giudice Filippo Verde che era stato definito «più volte inquisito e condannato» nel libro Il manuale del perfetto inquisito, affermazioni giudicate diffamatorie dalla Corte in quanto riferite «in maniera incompleta e sostanzialmente alterata» visto il «mancato riferimento alla sentenza di prescrizione o, comunque, la mancata puntualizzazione del carattere non definitivo della sentenza di condanna, suscitando nel lettore l'idea che la condanna fosse definitiva (se non addirittura l'idea di una pluralità di condanne)».[69]
Il 18 giugno 2010 è stato condannato[70] dal Tribunale di Torino - VII sezione civile - a risarcire 16.000 € al Presidente del Senato Renato Schifani (che aveva chiesto un risarcimento di 1.750.000 €) per diffamazione avendo evocato la metafora del lombrico e della muffa a Che tempo che fa il 15 maggio 2008. Il Tribunale ha invece ritenuto che le richieste di chiarimenti, da parte di Travaglio, circa i rapporti di Schifani con esponenti della mafia siciliana rientrino nel diritto di cronaca, nel diritto di critica e nel diritto di satira.[71]
...dimenticavo questo ...... Dal 2004 è stato oggetto di un procedimento penale per il reato di diffamazione aggravata dal mezzo della stampa, a seguito degli articoli M'illumino d'incenso e Zitti e Vespa, pubblicati sul quotidiano l'Unità nei giorni 12 marzo e 6 maggio di quello stesso anno. Il procedimento ai danni del giornalista si è concluso nel 2008 dopo che la persona offesa, il giornalista Antonio Socci, ha deciso di rimettere la querela[52] a seguito delle scuse pubbliche di Travaglio.[53]


peccato che il 99% dei giornalisti, quelli seri, ha decine e decine di procedimenti giudiziari (CIVILI) per diffamazione e calunnia.

tutti i giornalisti più importanti hanno ricevuto ammende amministrative per il loro lavoro..

ad ogni modo non confondiamo il lato amministrativo civile con quello penale, perché travaglio ha la fedina intonsa. chiunque dica il contrario è passibile di denuncia perché afferma il falso.
 
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