Scusarsi con i lobotomizzati
di Stefano Olivari
Ci hanno segnalato che i siti web di Rai ed Eurosport sono stati inondati di proteste per la mancata trasmissione di Italia-Corea del Sud di calcio: nei vari collegamenti dell'emittente di Stato non abbiamo sentito di queste proteste, mentre molto onestamente durante la telecronaca delle batterie del nuoto Eurosport ha segnalato la cosa rispondendo anche a tono. Cioè che Eurosport ha una programmazione europea (ed Italia-Corea del Sud non rientra certo negli eventi che interessino in tutto il continente) e soprattutto che il nuoto è uno degli sport olimpici per eccellenza. Non è insomma un delitto se viene privilegiato rispetto al calcio almeno ogni quattro anni: difficile spiegarlo a una massa di lobotimizzati dal calciomercato, che analizzano una sconfitta in un'amichevole estiva con la stessa serietà/seriosità che riserverebbero alla Champions League e non si rendono conto che avere all'Olimpiade un calcio di serie B, pur con qualche grande personaggio (Messi, Ronaldinho), è una precisa scelta politico-sportiva di CIO e FIFA. Alla fine l'occupazione militare dei palinsesti televisivi, pay o free, da parte del calcio ha tolto anche a molti appassionati di calcio competenti la capacità di discernimento. Costringendo la RAI ad un comunicato di questo genere: ''La Rai, subito dopo le gare di nuoto, ha scelto di dare spazio alla diretta per la finale della spada nel torneo di scherma. Ma già a partire dalle 15:30, durante la gara - conclusasi poi con l'oro per l'italiano Matteo Tagliariol - è andato in sovrimpressione l'avviso che annunciava lo spostamento della diretta di Italia-Corea di calcio''. Ed imponendo ai telecronisti di altre discipline quasi di scusarsi per avere proposto qualcosa di diverso ed in questo caso di migliore: Phelps, Pellegrini, la finale per l'oro di Tagliariol. Alla fine del collegamento per la spada il clou: Italo Cucci che si produce in un punto sulla giornata calcistica degno della super****ola del conte Mascetti, evitando ogni riferimento alla partita dell'Italia (appena terminata con il risultato di tre a zero per gli azzurri di Casiraghi) per salvare l'audience della differita. E una lacrima ci è scesa sul viso: tutti abbiamo avuto un'amico d'infanzia che non ascoltava le partite alla radio per guardare alle 19 il secondo tempo in differita come se fosse una diretta. Solo che ai tempi il calcio televisivo era una rarità, mentre adesso non sopporta di essere messo in secondo piano nemmeno ogni quattro anni. Coraggiosa, dunque, la decisione della RAI: purtroppo temiamo non verrà ripetuta, al di là del fatto che con tutti gli inutili canali via satellite (chi ha mai visto RAI Nettuno o RAI Mediterraneo? Eppure esistono...) a disposizione si sarebbe potuto accontentare con dirette adeguate non solo i calciomani ma anche gli appassionati di sollevamento pesi.
Direi che non si può che sottoscrivere ogni parola.