Senza amplificare, in UHF serve davvero un santone.
att= 32,46 +log(f) +log(d)

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gianni12345 ha scritto:non c'era bisogno di amplificare
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gianni12345 ha scritto:non c'era bisogno di amplificare
BillyClay ha scritto:Nei paesini di collina è pieno di "ponti caldi" fatti in maniera simile.
Avveretenza principale l'ha già data Tuner: disaccoppiamento maggiore del guadagno (con antenne in ppol incrociata e distanziate fisicamente preferibilmente con ostacoli (muri) in mezzo. Se vai in autooscillazione rompi le scatole a tutti i vicini!! Idem se crei intermodulazioni...
Non è un giochino...ma si fa. (avendo la corrente necessaria...).
Alternative migliori ma più costose sono il cavo da interramento con telealimentazione 60 Vac come da norme CATV...o la fibra (sempre portando anche corrente).
Facci sapere .ilFante ha scritto:Ok...grazie a tutti per le dritte...cercherò di utilizzarle al meglio....mal che vada qualche vicino non vedrà la tv per un giorno....![]()
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liebherr ha scritto:che usino le stesse frequenze non è poi così campato in aria solo che se è una installazione professionale quello che non ci stà è che dovvano usare un ponte(ad alta frequenza ci sono varie bande possibili..dai 2 ai 4 o 10, 12, 14 ghz) per portare il segnale al ripetitorino
Infatti: almeno gli impianti fatti bene, non demodulavano mica, c'era una conversione in IF.Tuner ha scritto:...non so se sia cambiata la situazione ma in zone remote di montagna la RAI installava piccoli ripetitori (alcuni watt) alimentandoli con segnale proveniente da altri suoi ripetitori in banda.
...non è tanto un problema di frequenza, quanto che tecnicamente si tratta di una scelta inaccettabile perchè i segnali modulati in ampiezza degradano a rimodularli in ampiezza. I ponti per trasferimenti, infatti, anche prima dell'era digitale venivano modulati in FM (banda base) e solo il trasmettitore in banda era modulato in AM col segnale video.
Sicuramente ,il motivo per cui si sceglie l'FM nei trasferimenti in ponte radio, è dovuto al fatto che un segnale modulato in frequenza è meno attaccato durante i fenomeni di fadyng o evanescenza molto presenti in tratte lunghe fino a 60Km, mentre sarebbe disastroso se si usasse la modulazione di ampiezza,Tuner ha scritto:...non so se sia cambiata la situazione ma in zone remote di montagna la RAI installava piccoli ripetitori (alcuni watt) alimentandoli con segnale proveniente da altri suoi ripetitori in banda.
...non è tanto un problema di frequenza, quanto che tecnicamente si tratta di una scelta inaccettabile perchè i segnali modulati in ampiezza degradano a rimodularli in ampiezza. I ponti per trasferimenti, infatti, anche prima dell'era digitale venivano modulati in FM (banda base) e solo il trasmettitore in banda era modulato in AM col segnale video.
AlexRamones ha scritto:Che sappia io il ponte freddo è legale. Così come ritrasmettere segnali sulla stessa frequenza d' ingresso ma con livello d'uscita del finale non superiore a 1 W.
Almeno da quanto si vociferava tra installatori...
Tuner ha scritto:Avrei qualche dubbio sulla legalità dei ponti "caldi", indipendentemente dalla potenza impiegata...
Tanti anni fa, ai tempi dei convertitori di Svizzera e Capodistria, qualcuno (che si definva anche "ingegnere") costruì dei capolavori...
Gli OL dei convertitori progettati dal noto "ingegnere" prendevano la via delle antenne ed andavano ad oscurare interi quartieri. Intervenne l'escopost (non si chiamava ancora escoradio) e, poco alla volta, gli "ordigni" vennero espiantati.
Quegli OL irradiavano molto meno di 1W, ma 1 W sono più che abbastanza, non solo per creare problemi, ma anche per trasmettere su aree importanti.
PS Amplificare un segnale di uV fino a portarlo ad 1W senza che il giochino inizi ad oscillare non è facile. I 18 dB del disaccoppiamento in polarità non sono poi tanti. Bisogna spaziare le antenne molto, ruotarle in modo che diano il fianco l'una all'altra e, possibilmente, nasconderle dietro qualche struttura.