GRAVITY
Spazio, inospitale di suo. Durante quella che è apparente routine per gli astronauti statunitensi, qualcosa molto più lontano da loro va storto. Spazio, inospitale di suo, diventa ancora più inospitale. Da queste basi parte Gravity, riprendendo un genere e una ambientazione già sperimentati in passato. Attraverso Sandra Bullock compiamo più viaggi in uno, esteriori ma soprattutto interiori: quello di Ryan, la protagonista, che vaga nello spazio da una stazione all’altra per raggiungere la salvezza, la terra; quello nostro, dello spettatore, nell’universo Ryan, altrettanto cupo, profondo e affascinante. In entrambi i casi si rimane senza fiato. Alla già ottima interpretazione della protagonista, davvero empatica, si aggiunge un’ottima regia firmata da Alfonso Cuaron, che riesce perfettamente nell’obiettivo. Una regia che rispecchia il racconto: coinvolgente, immedesimatrice, funzionale ma anche toccante. Consigliato.
Voto 8+
PRISONERS
Come reagire a un rapimento, improvviso quanto misterioso, di un figlio è un tema già trattato. Facile, quindi, cadere nel tranello. Prisoners, invece, lo evita. Due sono le strade che possono esser seguite in questo genere di pellicola: basarsi completamente sull’azione o cambiare, fare altro, uscire dallo schema. Questo film sceglie la strada più difficile e meno battuta, mettendo da parte il ritmo veloce derivante da un’azione coinvolgente a favore di un ritmo apparentemente più lento e calmo, cadenzato, con colori freddi come il clima, funzionale alla storia e a far sembrare modica una durata che per altri prodotti sarebbe stata eccessiva. Da vedere, per chi ama il genere e per chi vuole scoprirlo.
Voto 8