HUNGER GAMES – LA RAGAZZA DI FUOCO
Se il primo capitolo dei giochi della fame rappresentava solo l’inizio, allora il secondo capitolo rappresenta il più che degno seguito. La pellicola si apre nel periodo immediatamente successivo a dove si era chiuso il primo film, facendoci ritrovare i personaggi a cui ci si era affezionati ma con qualcosa di diverso. Innanzitutto l’ambientazione: il primo, come il secondo, si apre nel distretto 12, nei campi tanto cari alla protagonista, coi colori freddi che la caratterizzano ma facendo solo intravedere il vero distretto, i luoghi che rimandano alla povertà più presenti prima e tralasciati fisiologicamente ora a favore di altri distretti (ugualmente freddi e cupi) e di Capitol City. Il secondo cambiamento è la regia, passata da Gary Ross a Francis Lawrence, che ha favorito una maggiore fedeltà ai testi da cui è tratto. E' questo cambiamento a rappresentare il valore aggiunto: se nel primo film le riprese erano chiassose, movimentate, adatte al contesto (soprattutto dell’arena) ma ripetute troppo, nel secondo le inquadrature sono più statiche, movimentate solo quando è la trama a richiederlo. Dal cambio regia ci guadagna anche e soprattutto il ritmo che, sebbene la struttura divisibile in 2 grandi blocchi rimanga la stessa, risulta più godibile. Ancora una volta la forza trainante è Jennifer Lawrence, immedesimatasi perfettamente in Katniss al punto che attraverso la sola mimica facciale riesce a far comprendere ciò che nel libro necessita più di qualche riga. La dimostrazione è data dall’ultima inquadratura dell’ultima scena del film, finale perfetto per contesto che lascia in trepidazione.
Voto 8.5