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Dream House (2012)
con Daniel Craig, regia di Jim Sheridan

Film ampiamente stroncato dalla critica, e a mio avviso ingiustamente bistrattato. La trama non brilla di originalità, ma neppure di banalità. L'esito della storia non appare così scontato come può sembrare ad una superficiale visione. Leggendo su internet le varie recensioni, sono venuto a conoscenza del fatto che il regista ha addirittura disconosciuto l'opera, anche se non gli è stato possibile cancellare il suo nome dai credits. A loro volta anche i due protagonisti principali Daniel Craig e Rachel Weisz si sono rifiutati di promuovere il film. Il tutto perché tanti rimaneggiamenti sono stati realizzati dalla produzione contro il volere del regista stesso. Dopo essere venuto a conosce di ciò, il mio interesse verso questo film è cresciuto a dismisura: volevo vederlo per poter dare un mio personale giudizio sull'opera. L'esito è stato tutt'altro che infausto. La pellicola scorre velocemente, complici anche i 90 minuti scarsi di narrazione. Il criptico Daniel "007" Craig si cala benissimo nei "duplici" panni del protagonista. Buona la controparte femminile, composta dalla mora Rachel Weisz e dalla bionda Naomi Watts. Il finale imprevedibile tiene alta la tensione, senza scemare in inutili ridondanze. L'unico appunto che mi viene da fare, è nella sceneggiatura che mal bilancia i silenzi (a volte inopportuni), con i dialoghi (a volte inesistenti ma opportuni). Quello che manca in definitiva a questo film, è "l'ottimizzazione" dell'intera storia. Il motivo lo abbiamo saputo, ma a onor del vero non osta minimamente alla buona riuscita della pellicola. Ne consiglio la visione senza riserve.

Voto: 7-
Visto ieri sera. Fabio, non posso che confermare la tua limpida e, come sempre, pregiata critica. E questa volta confermo, epr quel che mi riguarda, anche il voto: un bel 7 anche per me!
 
L'inventore di favole (Biografico, drammatico - 2003)
con Hayden Christensen, regia di Billy Ray

Pellicola molto interessante, perché narra fatti accaduti realmente. Il film impiega forse un po' troppo a carburare: soprattutto la parte iniziale risulta essere abbastanza confusionaria agli occhi dello spettatore. Il ritmo però aumenta con lo scorrere del tempo, e una volta ingranata la marcia il crescendo della pellicola è inarrestabile. Ottima l'interpretazione di Hayden Christensen, ingiustamente troppo poco in vista nell'attuale panorama hollywoodiano.

Voto: 7+
 
L'inventore di favole (Biografico, drammatico - 2003)
con Hayden Christensen, regia di Billy Ray

Pellicola molto interessante, perché narra fatti accaduti realmente. Il film impiega forse un po' troppo a carburare: soprattutto la parte iniziale risulta essere abbastanza confusionaria agli occhi dello spettatore. Il ritmo però aumenta con lo scorrere del tempo, e una volta ingranata la marcia il crescendo della pellicola è inarrestabile. Ottima l'interpretazione di Hayden Christensen, ingiustamente troppo poco in vista nell'attuale panorama hollywoodiano.

Voto: 7+
.....e chissà perchè ti stavo aspettando, ero certo che lo avresti commentato ;). In effetti io e mia moglie ieri sera per una buona mezz'ora abbiamo fatto letteralmente gara di sbadigli. Poi improvvisamente il film è decollato, nella trama quanto nella abilità dell'interprete. Pellicola davvero interessante. Per me, 6 1/2
 
Ritorno al futuro 2
Davvero un bel sequel, per veri fan nerd. Si gioca molto di più con i viaggi nel tempo, con i paradossi e si da maggiore spessore ai vari personaggi. Peccato per il finale, il vero punto dolente del film, secondo me. Avrebbero dovuto rendere questa seconda pellicola più indipendente (un po' come la prima) e avrebbero dato vita a un piccolo capolavoro, forse anche migliore del primo, in un certo senso. Ad ogni modo resta comunque un bel film, in cui ci si domanda se abbiamo "tradito" le aspettative dei creatori, che vedevano il 2015 molto più tecnologico, rispetto a quello che alla fine sarà (a meno che da qui a un anno le auto non comincino a volare).
E ora mi manca solo l'ultimo. :D
 
Il finale doveva essere per forza così, da un lato doveva ricalcare il finale aperto del primo mentre dall'altro era anche inevitabile dato che sia il secondo che il terzo film sono stati girati insieme e distribuiti nell'arco di un anno circa ;) Questa soluzione dei finali aperti dei primi due film non mi dispiace, dà il senso di continuità anche e soprattutto di scrittura, dà la sensazione che gli scrittori sapessero già cosa fare (non come accade oggi dove la maggior parte delle volte si realizza un seguito senza idee col solo fine di incassare) ;)
 
Il finale doveva essere per forza così, da un lato doveva ricalcare il finale aperto del primo mentre dall'altro era anche inevitabile dato che sia il secondo che il terzo film sono stati girati insieme e distribuiti nell'arco di un anno circa ;) Questa soluzione dei finali aperti dei primi due film non mi dispiace, dà il senso di continuità anche e soprattutto di scrittura, dà la sensazione che gli scrittori sapessero già cosa fare (non come accade oggi dove la maggior parte delle volte si realizza un seguito senza idee col solo fine di incassare) ;)

C'è differenza tra il finale del primo film e il finale del secondo. Il finale del primo film è aperto/chiuso, cioè pur dandoti la sensazione che un eventuale seguito continuerà direttamente da quel punto, contemporaneamente è chiuso, perchè se pure non ci fossero stati i capitoli 2 e 3, il primo film sarebbe bastato. (almeno a me quel finale sarebbe bastato) Il finale del secondo film è apertissimo con il protagonista bloccato in una situazione che per forza dovrà continuare nel terzo. Ripeto, a me sarebbe piaciuto un finale aperto/chiuso, così da demarcare i vari film in modo più preciso. Ad ogni modo aspetto di vedere ancora con più ansia il terzo. :D
 
Si, infatti il finale del primo film fu aperto ma non ai livelli del secondo, fu un rischio, mentre come detto nel secondo si sono potuti permettere un finale maggiormente aperto poiché il terzo era già in realizzazione e quasi completato. Fu un espediente di marketing se vogliamo, infatti sia al cinema che nei primi passaggi televisivi alla fine del film (prima dei titoli di coda) andava in onda una sorta di trailer del terzo.
Allora aspettiamo le tue impressioni sul terzo :D Poi magari ognuno di noi (anche chi l'ha già visto in passato) potrà fare una recensione della trilogia ;)
 
È ovvio che i finali sono diversi. Io però la vedo diversamente da voi, anche il 1° ha un finale aperto alla possibilità di un seguito, anche se poi fu realizzato solo 4 anni dopo, quindi non scontato. Certo, il finale del 2° dà proprio per certo un 3° capitolo essendo di fatto un trailer.
Zemeckis con il 2 si è superato, riprende a piene mani il primo intrecciandolo con un viaggio nel futuro e dando più spazio al personaggio di Biff. Qualche incongruenza c'è, come il Doc del 1985 praticamente uguale a quello del 1955 (da Oscar la scena in cui si incontrano senza guardarsi
:) ) . Bellissima la scena nel tunnel, ma soprattutto il finale sotto il diluvio.
Se non si fosse capito, io sono un fan della trilogia. ;)
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Che bello discutere su un film di più di 25 anni fa come se fosse uscito ieri questo è il bello di questa splendida trilogia :D
Da ragazzino questi tre film li avrò visti quasi un centinaio di volte, ero proprio "malato" di Ritorno al Futuro!
@Numero Uno: vedrai col terzo film quante paranoie ti farai con i paradossi! Macchina del tempo custodita per 70 anni che qualche ora prima non c'era ancora ecc ecc :D
Il primo capitolo avrebbero potuto finirlo senza Doc che ritorna dal futuro e avrebbe avuto il suo finale come film unico, ma quel diabolico di Robert Zemeckis aveva già in mente tutto fin dall'inizio su tutti e tre i film e quindi è normale che ci fossero dei finali aperti. Il secondo e il terzo film poi è come se fossero davvero un film lungo tutt'uno, ma lo si capisce anche dall'Attualmente in lavorazione presente alla fine del due.
Potrei stare a scrivere all'infinito sul 2015 che si erano immaginati nel 1989 :D le macchine volanti per me erano più che altro scena, nessuno ci ha mai creduto realmente che le macchine un giorno potessero volare, ed è poi ora molto curioso vedere come Marty usi le cabine telefoniche e non i cellulari in quel futuro molto lontano ma oramai presente ai giorni nostri :D

Mi fermo qui sennò non la smetto più :)
Mi limito a dare 9 alla trilogia che tanto mi ha appassionato da ragazzo e che tutt'ora mi appassiona ancora ;)
 
Ultima modifica:
Concordo totalmente con il messaggio di noel77. Se si discute sul futuro un po' troppo avveniristico di quel 2015, allora che dire della macchina del tempo che è il fulcro della trilogia? ;) Le macchine e gli skateboard volanti sono funzionali alla storia. Però con la tv multischermo che funziona a comando vocale ci sono andati molto vicini. :)
Anche per me è un più che meritato 9. È da un po' che non lo guardo, dopo esserne stato un fissato. Eheh!

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Concordo con voi. Ritorno al futuro è stato il mio film preferito durante l'infanzia. Anch'io l'ho visto centinaia di volte stando a quanto dicono i miei genitori :D, e tuttora se non ho nulla da fare lo rivedo quando fa su Premium.
 
Hot Fuzz (Commedia, thriller - 2007)
con Simon Pegg, regia di Edgar Wright

Se mi si chiedesse di pensare a questo film, come ad un oggetto, di sicuro sceglierei una matriosca. La pellicola racchiude infatti in se, una miriade di generi cinematografici: dal poliziesco alla commedia; dal demenziale al thriller; dall'azione allo splatter. Il tutto ben amalgamato da una regia pulita e ispirata. Il contributo di Simon Pegg e di Nick Frost è fondamentale per la riuscita dell'intera narrazione, forse eccessivamente lunga, ma comunque necessaria a permettere una giusta gradualità nel passaggio tra i vari generi. Ad ultimo il finale, sorprendente e superlativo. In sintesi, sono rimasto piacevolmente colpito dalla pellicola, opera unica che mette in risalto come non mai il sottile e tagliente humor inglese. Consigliato.

Voto: 8
 
Hot Fuzz (Commedia, thriller - 2007)
con Simon Pegg, regia di Edgar Wright

Se mi si chiedesse di pensare a questo film, come ad un oggetto, di sicuro sceglierei una matriosca. La pellicola racchiude infatti in se, una miriade di generi cinematografici: dal poliziesco alla commedia; dal demenziale al thriller; dall'azione allo splatter. Il tutto ben amalgamato da una regia pulita e ispirata. Il contributo di Simon Pegg e di Nick Frost è fondamentale per la riuscita dell'intera narrazione, forse eccessivamente lunga, ma comunque necessaria a permettere una giusta gradualità nel passaggio tra i vari generi. Ad ultimo il finale, sorprendente e superlativo. In sintesi, sono rimasto piacevolmente colpito dalla pellicola, opera unica che mette in risalto come non mai il sottile e tagliente humor inglese. Consigliato.

Voto: 8

al di la dei gusti e dei voti per i vari film, devo farti i complimenti per le tue recensioni, vorrei avere anche io l'arte che hai tu nello scrivere ;) se non si ha questa arte (o a volte un dono addirittura) nello scrivere è difficile esprimere le emozioni che si provano anche guardando un semplice film, e a me a volte nelle recensioni mi riesce molto difficile ;)
 
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al di la dei gusti e dei voti per i vari film, devo farti i complimenti per le tue recensioni, vorrei avere anche io l'arte che hai tu nello scrivere ;) se non si ha questa arte (o a volte un dono addirittura) nello scrivere è difficile esprimere le emozioni che si provano anche guardando un semplice film, e a me a volte nelle recensioni mi riesce molto difficile ;)

Sei stato davvero troppo buono con me, grazie :) la cosa che ho capito è che più si scrive, più si impara a farlo sempre nel migliore dei modi. Quindi l'unico vero segreto secondo me è scrivere, e le recensioni sono un ottimo allenamento per affinare la scrittura! :)
 
Ieri ho guardato "Harold & Kumar - Due amici in fuga". Film volgarotto che inizia con il rumore della defecata di uno dei protagonisti mentre l'altro fa la doccia, lo stesso nella scena successiva si masturba e si eiacula in faccia involontariamente (scene evitabili perché non funzionali alla storia). E dire che quell'attore si era fatto un nome grazie alla serie "Dr House", quindi con una parte seria. Poi una scena di una festa in cui tutte le invitate sono costrette a stare in monokini, ma senza la parte di sotto. Ci sono delle scene che mi facevano ridere per un bel po' con delle buone gag, soprattutto nella prima parte, come quella in aereo, quella a Guantanamo, poi la parte con lo spassoso Neil Patrick Harris (il biondo di "How I met your mother") che impersona se stesso. La seconda parte continua senza sussulti verso il classico "happy ending. Alla fine fanno più ridere i personaggi secondari che loro 2.
Dare un voto non avrebbe senso perché è solo per cultori del genere e per chi vuole passare 100 minuti circa senza impegno.

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Ieri ho guardato "Harold & Kumar - Due amici in fuga". Film volgarotto che inizia con il rumore della defecata di uno dei protagonisti mentre l'altro fa la doccia, lo stesso nella scena successiva si masturba e si eiacula in faccia involontariamente (scene evitabili perché non funzionali alla storia). E dire che quell'attore si era fatto un nome grazie alla serie "Dr House", quindi con una parte seria. Poi una scena di una festa in cui tutte le invitate sono costrette a stare in monokini, ma senza la parte di sotto. Ci sono delle scene che mi facevano ridere per un bel po' con delle buone gag, soprattutto nella prima parte, come quella in aereo, quella a Guantanamo, poi la parte con lo spassoso Neil Patrick Harris (il biondo di "How I met your mother") che impersona se stesso. La seconda parte continua senza sussulti verso il classico "happy ending. Alla fine fanno più ridere i personaggi secondari che loro 2.
Dare un voto non avrebbe senso perché è solo per cultori del genere e per chi vuole passare 100 minuti circa senza impegno.

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le prime tre righe che hai scritto sembrano spettacolari....:D
 
Beh, non ti nascondo che la prima mi abbia strappato un sorriso, la seconda mi ha fatto un po' schifo. :D

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The five-year engagement

Il titolo già dice tutto della trama di fondo: una coppia che si ritrova, volente o nolente, a essere fidanzata per cinque anni senza riuscere a fare il grande passo ed è proprio in questo lustro che si articola la pellicola. Commedia sentimentale americana che oserei definire tipica, dal canovaccio scontato: si sa come inizia, si sa come si articolerà e si sa come andrà a finire il tutto, anche se nella seconda metà della pellicola si è tentato di andare oltre con risultati discreti, per risparmiare almeno la solita nota peripezia funzionale ad arrivare all'altrettanto tipico lieto fine. Cast per la maggior parte composto da membri conosciuti (più o meno) al pubblico del piccolo schermo: Alison Brie (Annie di "Community"), Mindy Kaling (Kelly di "The Office") ma soprattutto il protagonista che costituisce, almeno per me, il motivo principale d'interesse: Jason Segel. Per i pochi che non l'avessero già riconosciuto dal nome si tratta di Marshall di "How I met your mother". E' lui la carovana del film, con tutto ciò che di fantastico e positivo abbiamo conosciuto nel succitato telefilm: le movenze, le mimiche facciali che da sole ti strappano almeno un sorriso, il vivere in modo catastrofico ed eccessivamente pessimista i momenti negativi ma soprattutto l'essere un eterno bambinone è tutto ciò che serve per dare almeno una possibilità a "The five-year engagement". Segel riesce a regalare scene spassose grazie anche a dei comprimari di cui ha bisogno per esprimersi appieno, scene che riescono a far dimenticare dei momenti di stanca che, in un film di 2 ore, necessariamente ci sono ma che comunque non lo privano di un ritmo piacevole

Voto: 6,5
 
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