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Art 22
Ho trovato il famoso art 22:
Accelerazione ed agevolazione della conversione alla trasmissione in tecnica digitale
1. La società concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo, avvalendosi anche della riserva di blocchi di diffusione prevista dal decreto legge 23
Gennaio 2001, n. 5, convertito in legge con modificazioni dalla legge 20 marzo 2001, n. 66, secondo le modalità stabilite dal contratto nazionale di servizio ed in conformità con il piano di assegnazione delle frequenze adottato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, è tenuta a realizzare almeno due blocchi di diffusione su frequenze terrestri con una copertura del territorio nazionale che raggiunga:
a) entro il 1° luglio 2003, il 50 per cento della popolazione, con inclusione di tutti i capoluoghi di regione.
b) entro il 1° gennaio 2004, il 60 per cento della popolazione, con inclusione di tutti i capoluoghi di provincia.
c) entro il 1° gennaio 2005, l’80 per cento della popolazione, con inclusione di tutti i comuni con più di diecimila abitanti.
2. La predetta società concessionaria, di concerto con il Ministero delle comunicazioni, individua uno o più bacini di diffusione, di norma coincidenti con uno o più comuni situati in aree con difficoltà di ricezione del segnale analogico, nei quali avviare entro il 1° gennaio 2005 la completa conversione alla modalità digitale.
Siamo porprio lontani!!!
Proprio considerando la scarsezza di risorse economiche e di frequenze penso che dovrebbero passare al mux1 le frequenze nei siti ove dispongono solo di u canale, aspettando di avere per il mux2 le frequenze che si libereranno convertendo una rete

Accelerazione ed agevolazione della conversione alla trasmissione in tecnica digitale
1. La società concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo, avvalendosi anche della riserva di blocchi di diffusione prevista dal decreto legge 23
Gennaio 2001, n. 5, convertito in legge con modificazioni dalla legge 20 marzo 2001, n. 66, secondo le modalità stabilite dal contratto nazionale di servizio ed in conformità con il piano di assegnazione delle frequenze adottato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, è tenuta a realizzare almeno due blocchi di diffusione su frequenze terrestri con una copertura del territorio nazionale che raggiunga:
a) entro il 1° luglio 2003, il 50 per cento della popolazione, con inclusione di tutti i capoluoghi di regione.
b) entro il 1° gennaio 2004, il 60 per cento della popolazione, con inclusione di tutti i capoluoghi di provincia.
c) entro il 1° gennaio 2005, l’80 per cento della popolazione, con inclusione di tutti i comuni con più di diecimila abitanti.
2. La predetta società concessionaria, di concerto con il Ministero delle comunicazioni, individua uno o più bacini di diffusione, di norma coincidenti con uno o più comuni situati in aree con difficoltà di ricezione del segnale analogico, nei quali avviare entro il 1° gennaio 2005 la completa conversione alla modalità digitale.
Siamo porprio lontani!!!
Proprio considerando la scarsezza di risorse economiche e di frequenze penso che dovrebbero passare al mux1 le frequenze nei siti ove dispongono solo di u canale, aspettando di avere per il mux2 le frequenze che si libereranno convertendo una rete