L'Italia è un paese strano, dove normalmente le regole ci sono, almeno inizialmente, e sembrano perfino giuste. Il problema è che quelle regole in seguito si "aggiustano", ad uso e consumo di un qualcuno che, evidentemente, è "più uguale" degli altri, cioè più importante di cittadini e mercato.
I "più uguali" sono soggetti che inizialmente sembrano comportarsi secondo le regole, ma poi, arrivati laddove desiderano, fanno sempre come meglio loro conviene.
Chi dovrebbe garantire il rispetto delle regole, cioè mercato e cittadini, in realtà non interviene, col risultato di garantire invece gli abusi di chi dovrebbe sanzionare.
Come è possibile tutto ciò?
Semplice, prima quell'ente fa finta di non vedere, poi, nel momento in cui non può evitarlo esamina, con molta calma, anzi estrema calma, il problema. Intanto, il tempo passa ed i "più uguali" fanno ciò che a loro conviene.
Alla fine, se nonostante la miglior "cattiva volontà" si dovrebbe lo stesso arrivare ad una decisione ed a sanzioni, ecco che con qualche pretesto (a volte anche senza) si rimanda.
Finalmente, a togliere dai fastidi i nostri enti garanti, ecco che, dopo un notevole lavorio politico-lobbystico, arriva una "nuova legge" pro "più uguale", o se ne abroga un'altra.
A questo punto, è ovvio che tutti possono mettersi il cuore in pace.
