ok, ragazzi... nel leggervi e nel leggere le motivazioni dei sostenitori dei referendum (forse con toni più miti da parte di Antonio Di Pietro) noto una forte politicizzazione in senso partitico sul significato di queste consultazioni.
Per una persona come me, totalmente scevra di passioni politiche (voto sempre per chi considero di volta in volta il meno peggio) già questo mi stimolerebbe di per sè a starmene a casa.
La ragione principale comunque non è questa:
- per quanto riguarda energia elettrica da nucleare, non sono pregiudizialmente contrario, se andassi a votare barrerei "NO", ma dal momento che non sono nè estremista nè "servo di schieramenti politici", lascio la palla a coloro che non hanno mai dubbi
- Per quanto riguarda il "legittimo impedimento" la norma non è nè tutta positiva nè tutta negativa, ci sono pro e contro, forse voterei sì, ma non ne sono convinto - Pur non provandone simpatia, non odio il Presidente del Consiglio al punto di votare "Sì" solo per fargli dispetto... Mi limiterò a non votare l'attuale Premier alle prossime Politiche quandi ci saranno. Ho deciso di astenermi
- Per quanto riguarda i due referendum sull'acqua, sono talmente tecnici e nebulosi da non consentirmi una scelta ponderata. Il quesito è posto in maniera talmente ingarbugliata da non permettere una scelta saggia a coloro che non si limitano a seguire i "dictat" degli schieramenti politici di appartenenza.
Da una parte infatti si dichiara di concedere la possibilità (è solo un esempio) ai privati di intervenire sulle reti di distribuzione idrica allo scopo di aggiustarle (sappiamo tutti che sono bucherellate) e per questo di "ottenere un'adeguata remunerazione" mentre da altra parte si afferma che comunque non saranno i privati a stabilire le tariffe idriche.
Ditemi voi se questo è un modo per porre un quesito.
Ergo, acclarata la mia difficoltà di decisione per i motivi sopra esposti (per forza di cose sintetizzati al massimo) a voi, se non avete dubbi, la libertà di esporre la vostra scelta, io mi astengo.
A questo aggiungo anche che, a causa del meccanismo referendario, (ripeto abrogativo) non è affatto detto che la volontà popolare venga rispettata... ribadisco nuovamente, come già avvenne a proposito del finanziamento pubblico e della responsabilità dei magistrati.
Per una persona come me, totalmente scevra di passioni politiche (voto sempre per chi considero di volta in volta il meno peggio) già questo mi stimolerebbe di per sè a starmene a casa.
La ragione principale comunque non è questa:
- per quanto riguarda energia elettrica da nucleare, non sono pregiudizialmente contrario, se andassi a votare barrerei "NO", ma dal momento che non sono nè estremista nè "servo di schieramenti politici", lascio la palla a coloro che non hanno mai dubbi
- Per quanto riguarda il "legittimo impedimento" la norma non è nè tutta positiva nè tutta negativa, ci sono pro e contro, forse voterei sì, ma non ne sono convinto - Pur non provandone simpatia, non odio il Presidente del Consiglio al punto di votare "Sì" solo per fargli dispetto... Mi limiterò a non votare l'attuale Premier alle prossime Politiche quandi ci saranno. Ho deciso di astenermi
- Per quanto riguarda i due referendum sull'acqua, sono talmente tecnici e nebulosi da non consentirmi una scelta ponderata. Il quesito è posto in maniera talmente ingarbugliata da non permettere una scelta saggia a coloro che non si limitano a seguire i "dictat" degli schieramenti politici di appartenenza.
Da una parte infatti si dichiara di concedere la possibilità (è solo un esempio) ai privati di intervenire sulle reti di distribuzione idrica allo scopo di aggiustarle (sappiamo tutti che sono bucherellate) e per questo di "ottenere un'adeguata remunerazione" mentre da altra parte si afferma che comunque non saranno i privati a stabilire le tariffe idriche.
Ditemi voi se questo è un modo per porre un quesito.
Ergo, acclarata la mia difficoltà di decisione per i motivi sopra esposti (per forza di cose sintetizzati al massimo) a voi, se non avete dubbi, la libertà di esporre la vostra scelta, io mi astengo.
A questo aggiungo anche che, a causa del meccanismo referendario, (ripeto abrogativo) non è affatto detto che la volontà popolare venga rispettata... ribadisco nuovamente, come già avvenne a proposito del finanziamento pubblico e della responsabilità dei magistrati.