alex86 ha scritto:
http://video.corriere.it/annozero-masi-chiama-mi-dissocio-/676e730c-2a58-11e0-88f8-00144f02aabc
In quale azienda normale potrebbe succedere questo? In quale azienda normale un dipendente attacca pubblicamente il direttore generale
con quei toni lì senza venire licenziato? Oppure, viceversa, quale azienda normale si ritrova costretta dall'ufficio legale a far notare pubblicamente che si sta violando un codice di autoregolamentazione?
Roba da matti...
Rovesciamo l'assunto...in quale azienda normale un direttore generale interviene in diretta minacciando il conduttore(e autore) così come ha fatto Masi? O vogliamo chiamare semplice informativa l'intimazione di una supposta violazione di regole prima asserita e poi declinata (con palese e..."leonino" dietrofront) al condizionale ipotetico da parte dello stesso Masi nei confronti di Santoro?
Quel "mi dissocio io e la mia azienda", ripetuto insistentemente da Masi, sembra più vicino grottescamente a quello stesso cantilenare caro ad Aldo Biscardi: con la differenza che quest'ultimo gettava il cerino e poi ...si dissocia(va) dagli incendi che si determina(va)no, mentre Masi - che non fa l'anchorman ma presiede la Rai - dietro la cortina del rispetto incondizionato delle regole, interpreta le stesse secondo un'ottica quantomeno curiosa: invece di imbavagliare, vuol far credere di essere talmente liberale da permettere la messa in onda di un programma che - è bene ricordarlo - è stato sospeso in passato (come altri di attualità, "Porta a porta, Ballarò,ecc.) per via della cosidetta "par condicio" durante il periodo elettorale.
Come meravigliarsi allora che un direttore generale,che avrebbe la facoltà di bloccare la trasmissione, preferisca intimare il conduttore,fornendogli un assist ideale per controbattergli nel merito,con tanto di sfida?
Situazione chiaramente inusuale, ma come fai a sostenere prima che c'è una violazione e poi che potrebbe esserci? Masi dovrebbe risolversi con sè stesso...d'altra parte è già intervenuto sanzionando in precedenza.
Ma forse la moda invalsa oggi è quella della telefonata in diretta, nella piu totale indifferenza dei ruoli e degli ambiti entro cui esercitare osservazioni e assumere iniziative.
In quale paese normale si arriva a proclamare editti verso dei personaggi televisivi con tanto di messa al bando,nonchè ad offendere pesantemente conduttori e donne presenti in studio, giovandosi dell'impunibilità de facto di rivestire la piu alta carica di governo?
Perchè la legge sarà uguale per tutti,ma per qualcuno evidentemente è meno uguale se il suo sodale/legale propugna il famigerato principio - diventato celeberrimo - per cui "La legge è uguale per tutti, ma non necessariamente lo è la sua applicazione".
E' vero,in Italia tutto è possibile,persino arrivare ad affermare che ""Il premier non è 'primus inter pares' come vuole la tradizione liberale, ma 'primus super pares'"...