Rete 7: siamo al de profundis?
E' notizia di questi giorni che il socio di maggioranza (il gruppo reggiano Spallanzani) ha deciso di "sfilarsi" dalla proprietà del gruppo televisivo. I dipendenti delle sedi di Bologna, Modena e Reggio (19 esuberi dichiarati su 32 totali) sono in contratto di solidarietà da tre anni, in scadenza il 31 dicembre senza possibilità di rinnovo.
La situazione si fa cupa e non si intravede una soluzione all'orizzonte. Siamo alla chiusura?
Non voglio commentare la situazione dei dipendenti, chi rischia di perdere il lavoro in questi momenti tremendi ha tutta la mia solidarietà. Le mie critiche sono indirizzate alla gestione dell'emittente negli ultimi anni, sia da parte della proprietà che della direzione. La proprietà ha dato l'impressione di non avere mai avuto un minimo interesse verso l'emittenza privata (o si trattava di semplice...inettitudine?), la direzione invece non ha saputo sfruttare le risorse a disposizione. Che non saranno state infinite, ma a confronto di una microemittente come Nettuno Tv erano siderali. Nettuno sta destando un notevole interesse, quindi il pubblico c'è, lo spazio pure, a dimostrazione che se si sa lavorare si può ancora andare avanti. Vogliamo parlare di DiTv, partita praticamente da zero come emittente imolese e arrivata a coprire più di una regione?
Rete7 la copertura regionale già l'aveva in analogico, i telespettatori pure (tant'è che ha ottenuto il numero 10 della LCN) ma non hanno saputo fare altro che buttare via tutto. A questo punto posso solo pensare che le risorse frequenziali, che non sono infinite, debbano andare a chi sa fare televisione...speriamo pure i dipendenti!