Questo è da stampare e incorniciare, non capita tutti i giorni di avere delle info del genere!
Per i sistemi radianti d'antenna, generalmente non si fa nulla. Sono sistemi a larga banda, cioè se VHF possono coprire il range da ch E5 a E10 o da Ch E5 a E12. Se UHF le intere Bande IV/V, oppure raramente separatamente B.IV e B.V.
PER I CENTRI TRASMITTENTI (impianti che ricevono da Satellite o Ponte Radio):
Normalmente con il passaggio al digitale i vecchi tramettitori analogici non vengono più utilizzati (diversa tecnologia), quindi nella notte dello switch-off, si spegne il TX analogico sul Ch 54, si sposta il cavo d'antenna (anche tramite commutatore coassiale manuale o telecomandabile) sul nuovo TX digitale sul CH. 45 e poi si accende.
Se qualcuno ha già installato il trasmettitore dual cast (TX che può funzionare sia in analogico che in digitale), potrebbe anche fare il cambio canale nel momento dello switch-off, ma normalmente uno non rischia di incorrere in problemi e mette prima un trasmettitore provvisorio sul CH 54 analogico e poi accende quello sul 45 digitale gia settato.
Se uno si vuole avventurare nel cambio canale notturno, deve sostituire il filtro d'uscita (filtro passa canale posto dopo l'amplificatore finale e prima dell'uscita antenna), impostare il nuovo canale (normalmente da menu logica controllo TX), poi tarare livello potenza d'uscita (anche se i nuovi tx hanno un sistema automatico di taratura del livello corretto in funzione della frequenza) e infine tarare la precorrezione di linearità (distorsione) e il ritardo di gruppo (altro tipo di distorsione) (qualche TX lo fa in automatico perchè ha gia delle tabelle precaricate in base alla frequenza). Chiaro che cosi si fa un bel po' d'interruzione di servizio e il passaggio al digitale non è immediato. Qualcuno può evitare di installare il trasmettitore provvisorio e utilizza quello di riserva (dual cast). Infatti le maggiori emittenti hanno un TX preferenziale sempre in servizio e uno di riserva che entra in funzione in automatico nel caso di guasto del primo. Questo fa si che si valuti il rischio del guasto del TX preferenziale nei giorni precedenti allo S-O e di rimanere senza TX di riserva perchè ormai passato sull'altro canale.
In caso di switch over (passaggio in digitale sullo stesso canale) nei nuovi TX dual cast, basta premere un pulsante o fare un telecomando in remoto e passa da analogico a digitale. Cosa che avviene nei casi di qualche emittente che di giorno trasmette in analogico e di notte sperimentalmente in digitale.
Si può fare il passaggio da TX analogico a TX digitale o attivazione di un TX digitale prima assente, anche senza andare nella postazione (se medio/piccola) e quindi senza fare operazioni manuali per il passaggio dell'antenna. Bassa fare un filtro combinatore d'antenna con tanti ingressi quanti sono i TX analogici e digitali. I TX sia accesi che spenti saranno tutti collegati al sistema d'antenna, quindi con telecomando in remoto si spengono i TX analogici e si accendono quelli digitali.
Generalmente per gli impianti Medio/Grandi si preferisce essere presenti in postazione per verificare la buona riuscita del passaggio al digitale.
PER I PICCOLI RIPETITORI su rete MFN (Ricevono un canale, lo convertono in frequenza, lo amplificano e ne trasmettono un'altro).
Normalmente i vecchi ripetitori analogici non sono più utilizzabili. Generalmente in postazione si installano due nuovi ripetitori, uno preferenziale e uno di riserva con una logica di commutazione automatica. Si rischia (essendo un piccolo impianto "meno importante") e si configura il preferenziale in analogico e quello di riserva in digitale. Quindi per un breve periodo si rimane senza rip. analogico di riserva (poco male, la maggior parte non ce l'anno proprio). Nel momento dello switch-off il ripetitore analogico vede che non c'è più in ricezione il segnale analogico (sincronismi video), quello di riserva digitale riconosce il segnale digitale (anche il PID, identificativo di programma). La logica di commutazione quindi spegne il rip. analogico sul ch 54, commuta tramite un relè coassiale il cavo d'antenna TX sul rip. digitale sul ch.45 e poi lo accende. Dopo lo switch-off, si torna in impianto e si converte anche il rip. preferenziale, prima in analogico, in digitale e sul ch. 45.
Una volta con i vecchi trasmettitori era molto più laborioso fare un cambio canale, sia per i valvolari che per quelli a stato solido, bisognava risintonizzare e adattare ogni singolo stadio di conversione (frequenza) e di amplificazione. Ci voleva molto tempo. Ora come accennato prima, ci sono sistemi di sintonia, linearizzazione automatica, l'unica sintonizzazione manuale è quella del filtro di canale d'uscita..
Generalmente per i trasmettitori fino all'uscita del modulatore non serviva fare nulla, esso usciva a una frequenza intermedia, di solito 38,9 Mhz. Questa frequenza intermedia veniva convertita, alle frequenza di canale e poi amplificata e filtrata negli stadi successivi. Quindi il cambio canale poteva comportare la sostituzione di un quarzo e molteplici tarature. Se valvolare andava risintonizzata la cavità, tarato il filtro d'uscita, settati il livello di potenza d'uscita e la precorrezione delle distorsioni.
Aggiungo io, se tutto va come deve, gli adetti nemmeno ci vanno in postazione, alla faccia di chi si preoccupa per la neve!