@gplsierra
Tento di spiegarlo:
Il Digitale terrestre impiega una, diciamo così, tecnologia, il COFDM, tramite la quale
il ricevitore digitale tollera echi = riflessioni, il cui ritardo è inferiore ad un parametro Tg, è possibile ricevere due o più segnali identici trasmessi da altrettanti trasmettitori, a patto che le distanze in gioco, siano tali da rispettare questo vincolo. Il ricevitore è in grado, entro il vincolo citato, cioè gli echi devono rientrare entro questo intervallo di guardia Tg, e a prezzo di un certo degradamento del margine di C/N, di ricevere correttamente.
Si profila quindi una nuova applicazione , che per i sistemi di trasmissione radio e TV convenzionali non era ipotizzabile: far operare tutti i trasmettitori di una rete sulla medesima frequenza. Si parla quindi di rete SFN.
Tutto il corsivo è tratto da
"Reti SFN DVB-T: Q&A" della rivista Elettronica e Telecomunicazioni N° 2 Agosto 2008.
In internet basta andare nel sito del Centro Ricerche RaiWay:
www.crit.rai.it e cercare nel sito.
Spero di aver soddisfatto la tua curiosità.
Ci sentiamo domani, ciao ciao